IntroduzioneLa bulimia nervosa (comunemente detta bulimia) è un disturbo alimentare: le persone bulimiche mangiano una quantità eccessiva di alimenti in un periodo di tempo limitato e breve (abbuffata) e poi cercano di non ingrassare ricorrendo a varie tecniche di “depurazione”, tra cui ricordiamo: Show
Chi soffre di bulimia non si sente in grado di controllare la quantità di cibi assunta. I pazienti bulimici, inoltre, possono scegliere di praticare attività fisica in quantità eccessiva, mangiare poco o niente o assumere diuretici per urinare di più e cercare di non ingrassare. Diversamente dalle persone che sviluppano anoressia nervosa, chi soffre di bulimia può ricadere nel peso forma appropriato per la propria età; esattamente come gli anoressici, tuttavia, i bulimici
Prima di approfondire l’argomento, si ritiene utile riportare il numero di telefono istituito a livello nazionale per dare supporto a pazienti e famigliari/amici che dovessero aver bisogno di qualsiasi risposta ai propri dubbi, paure o richieste d’aiuto: Numero Verde S.O.S. Disturbi Alimentari 800.180.969
iStock.com/KatarzynaBialasiewicz CauseLa bulimia colpisce soprattutto le donne che, da sole, rappresentano una percentuale variabile tra l’85 per cento e il 90 per cento dei pazienti bulimici; l’età più a rischio è la tarda adolescenza, ma può verificarsi anche in età adulta. La bulimia non è semplicemente un problema con il cibo, le abbuffate possono essere innescate e favorite dalle diete, dallo stress o dalle emozioni negative, come la rabbia o la tristezza. Il vomito e le altre tecniche per evitare di ingrassare sono tutti modi per avere l’impressione di tenere meglio sotto controllo la propria vita e alleviare lo stress e l’ansia. Non esiste una causa unica che porta a sviluppare la bulimia, al contrario ci sono diversi fattori che in combinazioni variabili tra loro possono risultare decisivi per lo sviluppo della patologia.
SintomiChi soffre di bulimia può essere magro, in sovrappeso, oppure in perfetto peso forma. Le manifestazioni tipiche della bulimia, ad esempio il vomito autoindotto, spesso sono vissute di nascosto, perché il paziente si vergogna o si sente disgustato, quindi è difficile capire se il paziente è veramente bulimico. È possibile, però, fare attenzione ad alcuni segni suggestivi del disturbo, per esempio chi soffre di bulimia può ricorrere a tecniche estreme per perdere peso, come ad esempio:
Chi soffre di bulimia può manifestar alcuni segni caratteristici legati ai frequenti episodi di vomito, ad esempio:
Il reflusso acido dovuto al vomito può inoltre causare irritazione a livello della gola, con la comparsa di:
I pazienti con un peso corporeo insufficiente possono manifestare segni e sintomi tipici legati alla malnutrizione, come ad esempio:
Chi soffre di bulimia spesso soffre anche di altri problemi psichiatrici, come ad esempio depressione e ansia, oltre ad essere più incline all’abuso di sostanze. I pazienti possono sviluppare un’immagine distorta del proprio corpo, che si manifesta con il pensiero di essere troppo grassi, con l’odio per il proprio aspetto fisico e con il timore di ingrassare. La bulimia può infine indurre stati d’animo anomali, in forma di sbalzi d’umore, tristezza, perdita di interesse verso le occasioni sociali (può ad esempio non avere più voglia di uscire con gli amici). PericoliLa bulimia può avere numerose possibili complicazioni:
GravidanzaNelle pazienti bulimiche il ciclo può saltare o scomparire, quindi di solito l’ovulazione non avviene e la gravidanza è un’eventualità piuttosto remota (ma non impossibile, quindi è sempre necessario ricorrere all’uso di efficaci misure contraccettive). Chi invece è guarita dalla bulimia ha maggiori probabilità di avere un figlio, una volta che il ciclo si è normalizzato. Se non riuscite a concepire, consultate il vostro medico. Se una donna bulimica rimane incinta, potrebbero verificarsi i problemi seguenti:
Se la futura mamma assume lassativi o diuretici durante la gravidanza, il bambino potrebbe riportare conseguenze gravi; questi farmaci impediscono alla madre di assorbire le sostanze nutritive e i liquidi, prima che possano arrivare a nutrire il bambino e possono essere responsabili di malformazioni nel neonato ed altri disturbi, in particolare se usati regolarmente. Cura e terapiaSi può guarire dalla bulimia? Sì: i pazienti bulimici possono guarire, grazie all’aiuto di un’équipe formata da medici, nutrizionisti e psicologi. I medici aiutano il paziente a ristabilire un rapporto corretto con il cibo e ad affrontare i pensieri e le sensazioni negative. La terapia per la bulimia usa diverse tecniche, ma il successo della terapia dipende dal paziente. Per liberare il paziente dalla necessità di abbuffarsi e poi depurarsi, il medico può consigliargli di:
Esistono gruppi Overeaters Anonymus (sul modello degli alcolisti anonimi); ci si confronta, si racconta la propria storia e viene assegnato uno sponsor, un ex dipendente di cibo o vomito o non cibo pronto a sostenerti. Non ci sono diete ma l’impegno e l’obiettivo comune di smettere. La terapia cognitivo comportamentale è mirata a riflettere sul ruolo importante che la mente assume nell’influenzare il nostro stato d’animo e le nostre azioni. La terapia cognitivo comportamentale specifica per la bulimia si è dimostrata efficace nel ridurre le abbuffate e gli atti compensatori, nonché nel modificare le abitudini alimentari. La terapia per la bulimia può essere individuale oppure di gruppo. Alcuni antidepressivi come la fluoxetina (Prozac®), l’unico farmaco approvato dalla FDA per la terapia della bulimia, possono aiutare i pazienti affetti anche da depressione e/o ansia. La fluoxetina sembra anche in grado di:
Stare vicino a chi soffre di bulimiaSe qualcuno che conoscete presenta i sintomi della bulimia, potete essere in grado di aiutarlo o di aiutarla.
Fonti e bibliografia
Quanto tempo ci vuole per guarire dalla bulimia?Ora, quello che si è constatato nel tempo sta in queste cifre: nella prima fase (9 anni di durata) erano risultate guarite il 32 per cento delle anoressiche e il 68 per cento delle bulimiche.
Quando la bulimia diventa grave?Grave: 8-13 episodi a settimana di condotte compensatorie inappropriate. Estrema: 14 o più episodi a settimana di condotte compensatorie inappropriate.
Come si chiama la bulimia senza vomito?Tuttavia esiste un altro tipo di bulimia, ovvero quella senza eliminazione. Questo è un disturbo dove ci si abbuffa ma non si elimina il cibo mediante il vomito, i diuretici o i lassativi.
Cosa fare dopo un attacco di bulimia?In questo articolo, parleremo invece di cinque cose importanti che puoi fare dopo un episodio di abbuffata e alimentazione incontrollata.. Non seguire nuove regole alimentari. ... . Non saltare i pasti. ... . Non incrementare l'uso dei social media. ... . Non ricorrere a condotte di eliminazione. ... . Evita di non far nulla.. |