La pasta è un cibo estremamente ricco di sostanze nutritive in grado di apportare benefici per l’organismo e, più in generale, per il benessere psicofisico delle persone. Dunque, oltre al fatto che si tratta di un alimento che ogni italiano ama e vorrebbe mangiare sempre, va inserito nel proprio piano
alimentare per una semplice questione di equilibrio fisico e mentale. Prima di entrare nel dettaglio di questi consigli, crediamo sia
opportuno comprendere cosa sia l’indice glicemico e perché è bene prenderlo in considerazione quando si decide quali sono gli alimenti che si intende mangiare. L’indice glicemico (spesso indicato come IG) misura la capacità di un cibo di incrementare la presenza di glucosio all’interno del sangue, quindi la glicemia. I veri responsabili dell’aumento della glicemia sono i carboidrati, contenuti appunto nella pasta e in diversi altri alimenti. Nel momento in cui si conclude la digestione dei carboidrati, il livello di glucosio si alza e ciò può condurre a quei pericolosi picchi glicemici che a lungo andare potrebbero far aumentare di peso e far salire il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. L’innalzamento della glicemia che i vari cibi sono capaci di causare viene paragonato a quello che il glucosio oppure il pane bianco possono determinare e, in particolare, viene rilevata la loro velocità nel provocare ciò. Si tratta di una misurazione valida per tutti gli alimenti e che permette il confronto tra ogni alimento. In termini pratici, questo vuol dire che se la pasta ha un indice glicemico pari a 50 significa che aumenta la glicemia a una velocità dimezzata rispetto a quanto fanno il glucosio o il pane bianco. Consapevoli del fatto che un basso indice glicemico riferito alla pasta porti con sé una serie di vantaggi a lungo termine per la salute delle persone, noi de La Pasta di Camerino abbiamo creato la pasta Hammurabi, una linea di pasta caratterizzata da un indice glicemico basso e pari a 38 per i formati corti e 32 per gli spaghetti e che nasce da un nobile grano antico della specie monococco. Grazie alle sue eccellenti caratteristiche nutrizionali, Hammurabi è ideale per coloro che praticano sport e, più in generale, per tutte le persone che hanno a cuore la propria salute. Abbinate la pasta alla verdura e al pesceSul piano prettamente culinario, gli ingredienti che accompagnano la pasta sono decisivi per esaltare il cibo preferito dagli italiani e per regalare ai commensali un’esperienza piacevole a tavola. Allo stesso modo, anche il pesce rappresenta un abbinamento perfetto per diminuire il carico glicemico del pasto in quanto, di per sé, tale alimento ha un indice glicemico basso. Le proteine del pesce evitano i picchi glicemici che seguono il pranzo perchè fanno sì che i carboidrati siano assorbiti con minore velocità dall’organismo. Mangiatela al denteDurante la fase di cottura della pasta l’amido si trasforma in molecole di glucosio attraverso l’azione degli enzimi. Prolungare i tempi per cuocere la pasta rende questi amidi presenti nella pasta maggiormente digeribili e più facilmente trasformabili in glucosio, andando ad alzare la glicemia presente nel sangue. Per questo motivo, il consiglio è quello di scolare la pasta leggermente prima dell’orario indicato nella confezione. Coloro che amano una pasta più dura all’assaggio, in definitiva, potranno beneficiare di un indice glicemico della pasta più basso. Riscaldatela o consumatela freddaQuante volte ci è capitato di mangiare pasta a pranzo o a cena e lasciarne un po’ da parte per il giorno dopo. Addirittura, c’è chi ne apprezza ancora di più la bontà una volta che essa viene riscaldata. Dovete sapere che una pasta riscaldata il giorno dopo presenta degli amidi maggiormente resistenti a essere digeriti, nonostante siano stati già cotti, e, di conseguenza, un indice glicemico associato alla pasta più basso.
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