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Montaggio: Claudio Lucca
Il reflusso gastrico è invisibile e fastidioso. Magari non si riconosce subito, ma la sensazione di acidità permanente è uno dei campanelli di allarme principali.
Sintomi insospettabili, anche la
tosse e la raucedine frequenti. Anche le future mamme ne sanno qualcosa... Possiamo aiutarci con l'alimentazione, mentre, insieme al medico curante, si indagano le cause (fisiche? mentali/emotive?).
Iniziamo a capire meglio cosa evitare e cosa mangiare in caso di reflusso gastrico.
Reflusso gastrico: cosa non mangiare mai
Iniziamo dal difficile: ecco gli alimenti da evitare assolutamente, perché complessi da digerire, troppo impegnativi per uno stomaco che "ha già il suo daffare".
- Alimenti confezionati già pronti, spesso eccessivamente conditi con grassi
- Fritture (tutte, verdure incluse)
- Condimenti a base di panna e/o burro, strutto, margarina
- Cotture lunghe: bolliti, ragù, stracotti
- Il grasso delle carni (inclusa la pancetta, il lardo) e dei prosciutti
- Superalcolici (tossici per il fegato)
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Reflusso gastrico, cosa mangiare raramente
Ecco i cibi consentiti con molta moderazione, non più di una volta alla settimana:
- Cioccolato
- Agrumi
- Pomodoro, anche in sugo o passata
- Cipolla
- Peperoni e peperoncino
- Spezie ed erbe quali pepe, menta, aglio
- Caffè, tè, bevande gassate zuccherate
- Vino
Reflusso gastrico: cosa mangiare
Alimenti che sono di facile digestione, che non portano scorie al corpo, cibi naturali poco complessi:
- Cereali integrali
- Frutta e verdurafresche di stagione
- Acqua (almeno 1,5 lt al giorno)
- Latte e yogurt magri o parzialmente scremati
- Bevande vegetali
- Formaggi freschi, magri
- Carni bianche
- Pesce
- Uova(non fritte), massimo 2 alla settimana
- Olio extravergine d'oliva, a crudo
Reflusso gastrico: come mangiare
Ecco alcune semplici regole di comportamento alimentare che aiuteranno ad alleviare i sintomi del reflusso gastroesofageo:
- Fare piccoli pasti frequenti, evitando i pasti abbondanti.
- In generale, preferire i cibi di origine vegetale e con pochi grassi.
- Evitare gli sbalzi di temperatura, ovvero cibi e bevande troppo caldi o troppo freddi.
- Bere soprattutto lontano dai pasti
- Mangiare masticando lentamente.
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Per approfondire:
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Come funziona lo stomaco
Lo stomaco rappresenta il fulcro del nostro corpo, a livello del quale prendono il via moltissime delle nostre funzioni vitali; in particolar modo a livello gastrico avviene l’elaborazione degli alimenti che ingeriamo (resi possibili dalla presenza di enzimi digestivi e dalla concomitante contrazione periodica dello stomaco stesso), uno degli steps fondamentali per consentire l’assimilazione delle proprietà nutritive dei cibi che assumiamo.
Lo stomaco è inoltre costituito da una mucosa in grado di secernere muco e bicarbonato, fattori implicati nella protezione gastrica dai contenuti acidi lesivi contenuti al suo interno. Assicurare una corretta funzionalità gastrica è dunque cruciale per garantire un corretto funzionamento delle attività digestive e per consentire alle cellule gastriche di attuare, al bisogno, adeguati meccanismi di difesa.
Un mal funzionamento dello stomaco è difatti responsabile di una lenta e difficile digestione e di una serie di disturbi come il reflusso, la pirosi o le ulcere.
Questi disturbi impattano in modo considerevole sul nostro benessere psico-fisico, a causa della comparsa di sintomi fastidiosi quali pesantezza e gonfiore addominale, tensione e dolore gastrico, alitosi, eccesso di gas, nausee, eruttazioni, stitichezza, diarrea, stanchezza e irritabilità.
Alimenti da evitare quando si ha mal di stomaco: ecco la lista completa
In questi casi, prediligere una dieta bilanciata rappresenta il primo fondamentale passo per salvaguardare il benessere dello stomaco; sebbene l’effetto dei diversi alimenti cambi da persona a persona, in base a numerosi fattori e alla sensibilità personale, esistono tuttavia degli accorgimenti validi a livello generale che concorrono ad assicurare un buono stato di salute dello stomaco e a ripristinare l’equilibrio interno intaccato. Molti dei cibi e delle bevande che consumiamo, per via di un elevato tasso di acidità o a causa della loro capacità di rilassare il cardias (valvola che impedisce all’acido di risalire nell’esofago), sono in grado di innescare o esacerbare disturbi quali pirosi, iperacidità gastrica, gastriti, reflusso.
Oltre ad evitare l’assunzione frettolosa di elevate quantità di cibo, è sconsigliato consumare alimenti in grado di irritare la mucosa gastrica, al fine di preservarne l’integrità strutturale e funzionale, e disporre meccanismi di difesa pronti a proteggere le nostre pareti dello stomaco quando necessario. La lista degli alimenti da evitare include:
- agrumi (arance, limoni e simili);
- succhi di frutta e marmellate confezionate che contengono acidificanti dannosi in caso di irritazione gastrica;
- cibi sotto sale, sott'olio o affumicati;
- aceto, pomodori, peperoni;
- bibite gassate, alcool cioccolato, caffè; thè alla menta;
- cibi piccanti o speziati;
- alimenti fritti o ricchi di grassi che rallentano la digestione, tra cui i latticini e insaccati;
- cibi crudi o poco cotti.
Alimenti ideali per lo stomaco
Da prediligere sono invece gli alimenti leggeri, a basso contenuto lipidico, ben cotti e poco conditi che aiutano la digestione e non intaccano le pareti gastriche.
Gli alimenti ideali includono:
- carni bianche e pesce magro cotti preferibilmente alla griglia, scottati in padella o bolliti
- formaggi magri non fermentati
- latte scremato o parzialmente scremato
- carciofo, cavolo, asparagi, spinaci
- finocchio, fagioli, carote, patate, banane, mele
Al fine di facilitare i processi digestivi, ad ogni pasto è infine consigliabile optare per un’unica fonte di carboidrati (come il pane, la pasta o il riso) ed una sola fonte di proteine (carne, uova, pesce, formaggio o legumi).