Quando entrerà in vigore il dvb t2

Con l’avvio del nuovo anno si entra nel vivo del passaggio al DVB-T2, il digitale terrestre di seconda generazione. Il Paese sarà diviso in 4 grandi macroaree e si inizierà con le regioni del Nod. Entro l’8 marzo i canali nazionali dovranno essere tutti codificati in Mpeg-4. Servono altri 200 milion di euro per gli incentivi all’acquisto di televisori e decoder abilitati al nuovo standard.

Nuovo digitale terrestre e passaggio all’Mpeg-4

Da un mese ormai è iniziato al passaggio alla nuova televisione digitale terrestre, dallo standard DVB-T al nuovo DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial).

I nuovi standard di codifica e decodifica video e le nuove reti di trasmissione, secondo quanto spiegato dal ministero dello Sviluppo economico (Mise), consentiranno alla TV digitale terrestre di fare un salto di qualità, sia in termini di efficienza (adottando tecnologie all’avanguardia, come i nuovi standard di compressione video), sia in termini di migliore qualità di trasmissione delle immagini.

Il ministero ha annunciato anche il calendario degli switch-off a livello regionale, mentre da più parti si chiede un rifinanziamento cospicuo del Bonus TV, che potrebbe esaurirsi proprio in prossimità dell’attivazione della codifica Mpge-4.

Dal 15 novembre 2021 tutte le emittenti nazionali e locali (a partire dalla Sardegna) hanno iniziato ad abbandonare la banda 700 MHz, le cui frequenze sono state già assegnate agli operatori di telefonia mobile per far posto al nuovo standard di rete 5G, e potranno trasmettere i canali in codifica Mpeg-4.

Secondo le ultime disposizioni del ministero dello Sviluppo economico (Mise), i canali nazionali dovranno essere tutti obbligatoriamente codificati in Mpeg-4 entro l’8 marzo 2022.

In questo periodo le famiglie italiane dovranno cambiare tv o decoder, perché le emittenti nazionali passeranno a una codifica più avanzata del digitale terrestre rispetto a quella attuale DVB-T/Mpeg-2.

La transizione non sarà netta, ma graduale, e comunque fino al 31 dicembre 2022 i canali potranno essere ancora trasmessi con entrami i codec Mpeg 2 e 4.

Il calendario degli switch-off regionali

Il Mise ha quindi reso noto il calendario per il passaggio al nuovo standard DVB-T2.

Il Paese è stato diviso in quattro macroaree geografiche: il Nord Italia che effettuerà gli switch-off territoriali regionali dal 3 gennaio 2022 al 14 marzo 2022.

Si inizia con la Valle d’Aosta (3-7 gennaio 2022) e con il Piemonte (10 gennaio 2022) e si finirà con l’Emilia Romagna (2-14 marzo 2022), passando per il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, le Province autonome di Trento e Bolzano e la Lombardia.

Dal 1° marzo al 15 maggio 2022, sarà la volta di Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche (Area 4).

Dal 1° maggio al 30 giugno 2022, infine, toccherà a Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania (Area 1B). Il Mux 1 Rai sarà spento sui 700 MHZ e in banda VHF.

A partire dal 2023, inoltre, sarà eseguito lo switch-off verso lo standard DVB-T2, il digitale terrestre di seconda generazione con codifica HEVC, la tecnologia che consente di mantenere (quasi) tutti i canali attuali in uno spazio frequenziale ridotto.

Cambiare TV, il problema degli incentivi che mancano

Tutto questo si traduce per le famiglie italiane in un nuovo sforzo economico per adattarsi al passaggio tecnologico in atto.

Molte avevano già nel tempo acquistato apparecchi tv o decoder abilitati al nuovo standard digitale, ma secondo le stime del ministero, circa 18 milioni di nuclei famigliari hanno in casa ancora una televisione vecchia adatta al DVB-T, per un totale di 35 milioni di apparecchi potenzialmente fuori standard.

Di questi 13,3 milioni non sono in grado di supportare la codifica Mpeg-4.

Il Governo ha predisposto degli incentivi all’acquisto di nuovi dispositivi, con il Bonus TV, grazie a cui sfruttare uno sconto di 30 euro per l’acquisto di un televisore nuovo o un decoder DVB-T2 HEVC.

Ulteriore misura a sostegno dei redditi più bassi è il Bonus rottamazione Tv, che consente di usufruire di uno sconto all’acquisto di un nuovo apparecchio fino a 100 euro, senza limiti di reddito ISEE.

Il problema, come spiegato dal Sole 24 Ore, è che si rischia di esaurire le risorse stanziate dal Governo per questi incentivi proprio ad inizio 2022, quando gran parte delle aree del Nord Italia dovranno fare i conti con lo switch-off.

Il rifinanziamento dei bonus è di fatto sul tavolo del ministero dell’Economia, a cui è stato chiesto da diverse forze politiche di inserire ulteriori fondi nella legge di Bilancio 2022.

200 milioni di euro le risorse aggiuntive necessarie e richieste da Movimento 5 Stelle, Lega e Forza Italia, per accelerare la sostituzione dei vecchi televisori, soprattutto sostenendo le fasce più deboli della popolazione, con quelli di nuova generazione per favorire il passaggio al DVB-T2.

Per saperne di più: Dvb-T2

Quando inizia il passaggio al DVB

La tappa successiva, prevista per gennaio 2023, sarà la transizione definitiva allo standard di trasmissione digitale terrestre di seconda generazione DVB-T2.

Da quando la tv non si vede più?

Dal 1 gennaio 2023: le frequenze DVB-T, cioè quelle utilizzate attualmente, verranno spente e non sarà possibile vedere nessun canale televisivo, nemmeno in HD. Si potranno vedere i canali televisivi solamente se si possiede un decoder DVB-T2, oppure con un TV DVB-T2.

Da quando si cambiano le frequenze tv?

Dal primo maggio è partita l'ultima tappa della riorganizzazione delle frequenze del digitale terrestre in cinque regioni. Si tratta di Campania, Lazio, Liguria, Toscana e Umbria. Il processo avrà termine il 30 giugno, allineando così tutto il territorio nazionale.

Quando verrà spento il Dvb t1?

Per questo l'8 marzo 2022 non ci sarà un vero e proprio switch off del digitale terrestre: il vecchio segnale SD delle principali emittenti non sarà spento, per loro ci sarà solo un trasloco di frequenze e ancora non ci sarà il passaggio alla nuova tv digitale.