Con problemi alla prostata si possono avere rapporti sessuali

L’ipertrofia prostatica benigna può compromettere i rapporti sessuali?

Che legame esiste tra ipertrofia prostatica benigna e rapporti sessuali? Per capirlo bisogna partire dalla posizione anatomica della prostata: una ghiandola situata allo sbocco della vescica, all’inizio dell’uretra e, nel giovane, delle dimensioni di una castagna.
Proprio per la sua posizione, situata al crocevia fra apparato urinario e genitale, coinvolge entrambi gli apparati. E, come tale, le affezioni della stessa, influenzano la sfera sessuale. Ipertrofia prostatica benigna e rapporti sessuali possono, cioè, essere due lati della stessa moneta.
In questo articolo parliamo di:

  • Ipertrofia prostatica benigna e rapporti sessuali: la funzione della prostata
  • Prostata ed erezione: perché la prostata influisce sull’erezione?
  • Prostata ingrossata e sintomi sessuali: perché si perde l’erezione
  • Le cause fisiologiche nel legame tra ipertrofia prostatica benigna e rapporti sessuali difficoltosi
  • La terapia
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Ipertrofia prostatica benigna e rapporti sessuali: la funzione della prostata

Se dovessimo esaminare la funzione della prostata dovremmo dire che essa è più organo sessuale che urinario, in quanto contribuisce alla composizione dello sperma, con il suo secreto, svolgendo un’azione di nutrizione degli spermatozoi.
Anche se una sua alterazione (per varie patologie) dà soprattutto, almeno inizialmente, dei sintomi prevalentemente urinari.
Cioè un suo ingrandimento di natura benigna (ipertrofia prostatica benigna – IPB) darà sintomi urinari ostruttivi o irritativi, così come una sua infiammazione (prostatite) darà sintomi ostruttivo/irritativi, ma anche dolore.
La terza patologia che può interessare la ghiandola prostatica, cioè il tumore, all’inizio non dà sintomi; solo in un secondo momento, ad un livello avanzato della malattia, compare sintomatologia.
Specificatamente all’ipertrofia prostatica benigna e rapporti sessuali, si ricorda che la prostata può assumere, nella patologia, dimensioni fino ad una arancia ostruendo, anche gravemente, il flusso urinario e irritando il muscolo vescicale (che risponde con un aumento della frequenza e dell’urgenza urinarie).

Circa i 2/3 degli uomini al di sopra di 50 anni di età presentano quadri variabili di IPB, per lo meno da un punto di vista anatomico (le cause possono essere costituzionali, infiammatorie, metaboliche…), non sempre invece da un punto di vista sintomatologico. Un concetto importante è che la IPB e la prostatite possono coesistere.


Prostata ed erezione: perché la prostata influisce sull’erezione?

La fisiologia dell’erezione è complessa: in seguito a stimoli sensoriali di varia natura si determina l’eccitamento che, partendo dal Sistema Nervoso Centrale, porta all’erezione attraverso centri nervosi midollari e attraverso nervi periferici, che formano il plesso pelvico (parasimpatico, simpatico più recettori nervosi di altra natura).
Il risultato finale consiste in una vasodilatazione delle arterie del pene, con dilatazione dei Corpi Cavernosi penieni e chiusura delle vene.
Nel processo svolgono un ruolo fondamentale 2 mediatori chimici: l’Acetilcolina e l’Ossido Nitrico (NO), che viene prodotto dalle cellule endoteliali delle arterie dei Corpi Cavernosi, e che ha una potente azione vasodilatatrice.
Quindi, in assenza di patologie prostatiche, fatto salvo l’integrità dei fattori descritti, una prostata “sana” non interviene nella fisiologia dell’erezione.
Diverso è il caso in cui si hanno, invece, patologie prostatiche: come tale l’ipertrofia prostatica benigna può compromettere i rapporti sessuali rendendo difficoltosa l’erezione.

Con problemi alla prostata si possono avere rapporti sessuali


Prostata ingrossata e sintomi sessuali: perché si perde l’erezione

Qual è quindi il legame tra prostata ingrossata e sintomi sessuali? E tra prostata ed erezione? Perché una prostata ingrossata può dare dei sintomi sessuali? Perché una prostata ingrossata può dare dei deficit dell’erezione?
Nell’IPB si può determinare un deficit nella produzione di ossido nitrico con conseguente riduzione della capacità di dilatazione vascolare a livello penieno.
Oltre a questo, la presenza di dolore in area pelvica, contribuisce a rendere difficoltosa l’erezione: l’ipertrofia prostatica benigna può, cioè, compromettere i rapporti sessuali.
Inoltre, a peggiorare il quadro tra prostata ingrossata e sintomi sessuali, può intervenire un deficit di Testosterone e una riduzione dell’apporto sanguigno per sclerosi delle arterie peniene.
Queste ultime 2 condizioni sono tipiche di pazienti in età avanzata. Nel giovane è predominante la condizione patologica di deficit nella produzione di Ossido Nitrico che, come visto, è predominante nella relazione ipertrofia prostatica benigna e rapporti sessuali.

Inoltre un processo infiammatorio, con edema e infiltrati cellulari, soprattutto se interessa l’aspetto postero laterale ed esterno della ghiandola prostatica, può interessare anche il fascio neuro-vascolare del pene alterandone la funzione.
In questa ottica, oltre alle normali terapie per la IPB assumono un ruolo terapeutico i vari integratori che possano ad es aumentare la concentrazione di NO e, qualche volta, anche i farmaci tipo Sildenafil o simili.


Le cause fisiologiche nel legame tra ipertrofia prostatica benigna e rapporti sessuali difficoltosi

I legami fisiologici causa/effetto tra ipertrofia prostatica benigna e rapporti sessuali difficoltosi possono essere riassunti in:

  1.  deficit ossido-sintetasi con ridotta produzione di Ossido Nitrico (NO);
  2. infiammazione con lesioni (anche se potenzialmente reversibili) dei fasci neuro-vascolari che sono alla base dell’erezione;
  3. cattiva qualità di vita dovuta ai sintomi minzionali (per es. notturni) e agli stimoli dolorosi propri di questa patologia (in particolare delle prostatiti che possono associarsi all’IPB);
  4. deficit di vascolarizzazione periferica che spesso si accompagna ad una prostata ingrossata, che è tipica dei soggetti in avanti con gli anni;
  5. deficit di testosterone (indipendentemente dalla eventuale presenza di IPB) che si può avere per lo stesso motivo, fino ad arrivare a quello che in Medicina si chiama “late onset hypogonadism”;
  6. calo del desiderio dovuto a situazioni personali, familiari e stress.


Terapia

Oltre alle normali terapie farmacologiche per la IPB assumono un ruolo terapeutico i vari integratori che possano ad esempio aumentare la concentrazione di NO (Ossido Nitrico) e, qualche volta, anche i farmaci tipo Sildenafil (Viagra) o simili.

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Si ricorda che in nessun caso, visto la natura stessa del servizio, questo può essere inteso come sostitutivo di una visita medica e del parere del proprio curante/specialista. Si ricorda che in caso di disturbi/malattia/sintomi gravi è necessario ed indispensabile ricorrere all’intervento medico nel più breve tempo possibile utilizzando, anche, la numerazione nazionale telefonica di emergenza oppure recandosi direttamente in PS. I tempi di risposta (via email) dipendono dal nr. di domande ricevute.

Perché la prostata influisce sull erezione?

Quasi sempre nei campioni anatomici della ghiandola prostatica sono presenti infiltrati di cellule infiammatorie che sono alla base del legame tra malattie della prostata e erezione.

Chi ha problemi di prostata ha problemi di erezione?

I disturbi alla prostata possono quindi interferire negativamente con la sfera sessuale portando a disfunzione erettile ed eiaculazione precoce che alterano in maniera significativa la qualità della vita dell'uomo.

Quante volte eiaculare per prostata?

A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista European Urology, che ha monitorato la salute di circa 32mila americani per un periodo di oltre 20 anni, svelando che eiaculare almeno 21 volte al mese diminuisce del 19% il rischio di una diagnosi di tumore alla prostata.

Cosa succede a un uomo quando non fa l'amore?

Aumentano stress e tristezza Inoltre, fa sentire più empatici nei confronti degli altri e aumenta la stima verso se stessi. Per effetto contrario, astenersi dalla pratica può portare all'epilogo opposto, ovvero riscontrare maggior malumore e un livello più elevato di stress e ansia.