Si puo uscire con 37 di febbre

Alimentazione per abbassare la febbre

La corretta alimentazione rappresenta la base per rafforzare la linea difensiva dell’organismo. Prima di tutto è importante considerare che la febbre induce un’abbondante sudorazione, di conseguenza, per evitare la disidratazione, è di fondamentale importanza reintegrare la quantità di liquidi persi mediante un abbondante apporto idrico-salino. Si consiglia quindi di bere acqua, spremute, succhi di frutta, meglio se centrifugati fatti in casa e senza zucchero, latte e miele, tisane e infusi. La tisana a base di sambuco, tiglio, menta e viola mammola, contribuisce ad abbassare la febbre e in generale a trattare influenza, tosse e raffreddore. Ci sono poi altre piante che possono aiutare ad abbassare la febbre, come il salice bianco, ricco di salicilati da cui deriva anche la famosa Aspirina. A queste si aggiungono le erbe come la camomilla, la menta, il tiglio, l’eucalipto e la genziana che, se assunte calde o tiepide, favoriscono la sudorazione e dunque la dispersione del calore corporeo. Se durante il malessere sono presenti nausea o/e diarrea, si consiglia di bere poco e spesso, a piccoli sorsi.

Durante lo stadio iniziale della febbre, si consiglia un'alimentazione liquida o semisolida come marmellate e gelatine di frutta, omogeneizzati, passati di verdura, purea di vegetali, minestre, brodo di pollo o brodo vegetale. Man mano che i sintomi migliorano, è possibile reintrodurre gradualmente cibi solidi, che possono essere consumati in numerose piccole razioni per evitare un eccessivo appesantimento delle funzioni digestive. L’alimentazione dovrà quindi essere leggera, facilmente digeribile e senza grassi di cottura come il pesce o la carne bianca (pollo e tacchino sono eccellenti fonti di proteine con un basso apporto di grassi), sempre con verdura ben condita, meglio se con l’aggiunta di olio crudo. Mangiare verdura e frutta fresca e di stagione ricca di vitamina C ed E per reintegrare la perdita di sali minerali e beneficiare dell’azione protettiva, di tipo prevalentemente antiossidante nei confronti dei radicali liberi prodotti nel corso della malattia influenzale.

Vanno invece evitati alimenti ricchi di zucchero che è privo di vitamine e di sali minerali utili, carne rossa e soprattutto salumi e insaccati per la difficoltà di digestione. In caso di febbre associata a diarrea andrebbero evitati latticini e derivati.

Spetta infine al medico fornire una dieta adeguata qualora siano presenti patologie concomitanti.

La febbre è una temperatura corporea elevata. La temperatura è considerata elevata quando supera i 38 °C, se misurata con un termometro orale, o quando è maggiore di 38,2 °C, se misurata con un termometro rettale. Molti soggetti utilizzano genericamente il termine “febbre”, spesso, quando sentono troppo caldo, freddo o sono sudati, senza di fatto avere misurato la loro temperatura corporea.

Sebbene una temperatura pari a 37 °C sia considerata normale, la temperatura corporea varia nel corso della giornata. La temperatura è più bassa la mattina presto e più alta nel tardo pomeriggio, raggiungendo, a volte, i 37,7 °C. Analogamente, la febbre non rimane a una temperatura costante. Talvolta la temperatura raggiunge dei picchi giornalieri per poi tornare alla normalità. Questo processo è definito febbre intermittente. Oppure, la temperatura varia ma senza tornare a livelli normali. Questo processo è definito febbre remittente. I medici non ritengono più che l’andamento degli innalzamenti e abbassamenti della febbre sia particolarmente importante per la diagnosi di certi disturbi.

I sintomi dei pazienti derivano principalmente dalle condizioni causate dalla febbre, piuttosto che dalla febbre stessa.

Sebbene molti ritengano che la febbre possa essere dannosa, i tipici aumenti temporanei della temperatura corporea fino a 38-40 °C causati dalla maggior parte delle infezioni di breve durata (acute) sono ben tollerate dagli adulti sani. Comunque, una febbre moderata può essere leggermente pericolosa per gli adulti con disturbi cardiaci o polmonari, dato che la febbre causa un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria. La febbre può anche peggiorare lo stato mentale dei soggetti affetti da demenza.

Le sostanze che causano la febbre sono denominate pirogeni e possono provenire dall’interno o dall’esterno del corpo umano. I microrganismi e le sostanze da loro prodotte (come le tossine) sono esempi di pirogeni generati all’esterno del corpo umano (pirogeni esogeni). I pirogeni generati all’interno del corpo umano sono solitamente prodotti da monociti e macrofagi (due tipi di globuli bianchi). I pirogeni provenienti dall’esterno del corpo possono causare febbre stimolando l’organismo a rilasciare i propri pirogeni o modificando direttamente l’ area cerebrale che controlla la temperatura Febbre .

La febbre può essere causata da molte malattie, generalmente classificate nel modo seguente:

  • Infettive (le più comuni)

  • Neoplastiche (cancro)

  • Infiammatorie

Una causa infettiva è molto probabile negli adulti che sviluppano una febbre che dura al massimo quattro giorni. Una causa non infettiva provoca più facilmente una febbre che dura per un lungo periodo di tempo o che recidiva.

Molti tumori causano febbre.

I disturbi infiammatori che causano febbre includono le patologie delle articolazioni, del tessuto connettivo e dei vasi sanguigni, come l’ artrite reumatoide Artrite reumatoide (AR) L’artrite reumatoide è un’artrite infiammatoria in cui le articolazioni, in genere quelle delle mani e dei piedi, sviluppano un’infiammazione, dando luogo a gonfiore, dolore e spesso distruzione... maggiori informazioni

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, il lupus eritematoso sistemico Lupus eritematoso sistemico (LES) Il lupus eritematoso sistemico è una malattia infiammatoria cronica autoimmune del tessuto connettivo che può colpire articolazioni, reni, cute, mucose e pareti dei vasi sanguigni. Possono svilupparsi... maggiori informazioni
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(lupus) e l’ arterite a cellule giganti Arterite a cellule giganti L’arterite a cellule giganti è un’infiammazione cronica delle grandi e medie arterie di testa, collo e tronco. Le parti comunemente colpite sono le arterie temporali, che scorrono lungo le tempie... maggiori informazioni .

Inoltre, una febbre isolata e di breve durata (acuta) che si presenti in soggetti affetti da cancro o da altro disturbo infiammatorio conosciuto molto probabilmente ha una causa infettiva. Nei soggetti sani, la febbre acuta raramente è il primo sintomo di una malattia cronica.

Talvolta sono i farmaci a causare la febbre. Per esempio, gli antibiotici beta-lattamici (come la penicillina Penicilline Le penicilline sono una sottoclasse degli antibiotici chiamati beta-lattamici (antibiotici che hanno una struttura chimica denominata anello beta-lattamico). Anche i carbapenemi, le cefalosporine... maggiori informazioni ) e i farmaci sulfamidici possono scatenare la febbre. Tra le sostanze che possono causare una temperatura estremamente alta si annoverano alcune sostanze stupefacenti (come la cocaina Cocaina La cocaina è una sostanza stimolante che crea dipendenza ricavata dalle foglie della pianta della coca. La cocaina è un forte stimolante che aumenta la vigilanza, provoca euforia e fa sentire... maggiori informazioni , le anfetamine Anfetamine Le anfetamine sono farmaci stimolanti utilizzati per curare determinate condizioni mediche, ma sono anche oggetto di abuso. Le anfetamine aumentano la vigilanza, migliorano le prestazioni fisiche... maggiori informazioni o la fenciclidina Chetamina e fenciclidina (PCP) La chetamina e la fenciclidina sono farmaci chimicamente simili utilizzati come analgesici, ma talvolta ne viene fatto un uso ricreativo. La chetamina è disponibile in polvere e in formulazione... maggiori informazioni ), gli anestetici Anestetici Talora, il trattamento della patologia di base elimina o allevia il dolore. Per esempio, l’ingessatura in caso di frattura ossea o la somministrazione di antibiotici per un’articolazione infetta... maggiori informazioni e gli antipsicotici Farmaci antipsicotici La schizofrenia è un disturbo mentale caratterizzato da perdita del contatto con la realtà (psicosi), allucinazioni (solitamente di tipo uditivo), forte attaccamento a false convinzioni (deliri)... maggiori informazioni .

Potenzialmente tutti i disturbi infettivi possono provocare febbre. In generale, le cause di origine infettiva più probabili sono:

  • Infezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori

  • Infezioni gastrointestinali

La maggior parte delle infezioni gastrointestinali e delle vie respiratorie acute è virale.

Alcune condizioni (fattori di rischio) provocano la febbre con maggiore probabilità. Tali fattori includono:

  • Lo stato di salute della persona

  • L’età del soggetto

  • Certe attività lavorative

  • L’uso di alcune procedure mediche e farmaci

  • L’esposizione a infezioni (ad esempio, attraverso i viaggi o il contatto con persone, animali o insetti infetti)

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Solitamente, il medico può diagnosticare la presenza di un’infezione sulla base di una breve anamnesi, di un esame obiettivo e, occasionalmente, con alcuni semplici test, come una radiografia del torace e un’analisi delle urine. Tuttavia, a volte non è facile identificare immediatamente la causa della febbre.

Quando i medici iniziano a valutare i pazienti affetti da febbre acuta, si concentrano su due questioni generali:

  • Individuare altri sintomi, come cefalea o tosse: questi sintomi aiutano a ridurre la gamma delle possibili cause.

  • Stabilire se il soggetto è gravemente o cronicamente malato: molte delle possibili infezioni virali acute sono difficili da diagnosticare con precisione (cioè è difficile stabilire esattamente quale virus stia causando l’infezione). Limitando le analisi ai soggetti con patologie gravi o croniche si possono evitare molte ricerche costose, inutili e talvolta improduttive.

Nelle persone affette da febbre acuta, determinati sintomi e caratteristiche possono essere fonte di preoccupazione. Tra questi troviamo:

  • Cambiamenti della funzione mentale, come lo stato confusionale

  • Cefalea e/o rigidità nucale

  • Macchie rosso-violacee piccole e piatte sulla pelle (petecchie), che indicano emorragie sottocutanee

  • Ipotensione

  • Frequenza cardiaca o respirazione accelerate

  • Respiro affannoso (dispnea)

  • Temperatura superiore a 40 °C o inferiore a 35 °C

  • Recente viaggio in una zona in cui gravi malattie infettive come la malaria sono comuni (endemiche)

  • Recente utilizzo di farmaci che sopprimono il sistema immunitario (immunosoppressori)

In presenza di segnali d’allarme è necessaria un’immediata consultazione medica. Tali soggetti solitamente devono essere sottoposti ad analisi immediate e, spesso, ricoverati in ospedale.

I soggetti che non presentano segnali d’allarme dovrebbero consultare il medico se la febbre dura più di 24-48 ore. In base all’età, ad altri sintomi e alle patologie note della persona, il medico potrebbe chiedere al paziente di presentarsi per essere visitato o consigliare un trattamento da effettuare a domicilio. Di solito, i pazienti dovrebbero consultare il medico se la febbre dura oltre i 3-4 giorni, a prescindere da altri sintomi.

Il medico inizia ponendo al paziente domande sui sintomi e sull'anamnesi. Esegue quindi un esame obiettivo. In base ai risultati dell’esame obiettivo e dell’anamnesi, il medico è spesso in grado di individuare la causa della febbre e gli esami eventualmente necessari.

Il medico inizia informandosi in merito ai sintomi e alle malattie presenti e precedenti, ai farmaci attualmente assunti, a eventuali trasfusioni, all’esposizione a infezioni, a viaggi recenti, a vaccinazioni, nonché a ricoveri, interventi chirurgici o altre procedure mediche recenti. L’andamento della febbre raramente aiuta il medico a formulare una diagnosi. Tuttavia, una febbre che si ripresenta a giorni alterni oppure ogni tre giorni è tipica della malaria. Il medico considera la malaria una possibile causa soltanto se il paziente ha viaggiato in un’area geografica in cui è diffusa.

I viaggi recenti possono fornire chiarimenti sulla causa della febbre, poiché alcune infezioni si verificano solamente in alcune aree. Per esempio, la coccidioidomicosi (un’infezione micotica) si verifica quasi esclusivamente nel sud-ovest degli Stati Uniti.

Anche le esposizioni recenti sono importanti. Per esempio, un soggetto che lavori in un’industria di lavorazione della carne corre maggior rischio di sviluppare brucellosi (un’infezione batterica che si diffonde attraverso il contatto con gli animali domestici). Altri esempi includono acqua o alimenti (come latte e prodotti lattiero-caseari non pastorizzati, e carne, pesce e molluschi crudi o poco cotti) che possono essere rischiosi, punture di insetti (ad esempio zecche o zanzare), pratiche sessuali non protette ed esposizioni professionali o dovute ad attività ricreative (come la caccia, l’escursionismo e gli sport acquatici).

Il dolore è un indizio importante per individuare la possibile origine della febbre; pertanto il medico chiede di eventuale dolore alle orecchie, alla testa, al collo, ai denti, in gola, nel torace, nell’addome, nel fianco, nel retto, nei muscoli e nelle articolazioni.

Altri sintomi che aiutano a stabilire la causa della febbre includono congestione e/o secrezione nasale, tosse, diarrea e sintomi delle vie urinarie (frequenza, urgenza e dolore durante la minzione). La presenza di linfonodi ingrossati o di un eventuale eruzione (con dettagli sul suo aspetto, sulla sua localizzazione e sulla sua comparsa, in relazione ad altri sintomi) può aiutare il medico a individuare una causa. I soggetti affetti da febbri ricorrenti, sudorazione notturna e calo ponderale potrebbero aver contratto un’infezione cronica come la tubercolosi o l’endocardite (un’infezione che interessa il rivestimento del cuore e di solito le valvole cardiache).

Il medico potrebbe anche chiedere informazioni su:

  • Eventuali contatti con soggetti infetti

  • Qualsiasi condizione conosciuta che predisponga all’infezione, come l’infezione da HIV, diabete, cancro, trapianto di organi, anemia falciforme o patologie delle valvole cardiache, in particolare in presenza di una valvola artificiale

  • Eventuali disturbi noti che predispongono alla febbre senza infezione, come lupus, gotta, sarcoidosi, iperattività della tiroide (ipertiroidismo) o cancro

  • Utilizzo di farmaci che predispongono all’infezione, come farmaci chemioterapici contro il cancro, corticosteroidi o altri medicinali che sopprimono il sistema immunitario

  • Uso di sostanze stupefacenti iniettabili

L’esame obiettivo inizia con la conferma della febbre. La febbre si misura più accuratamente per via rettale. Quindi, il medico esegue un accurato esame obiettivo, dalla testa ai piedi, per cercare la fonte dell’infezione o evidenza della malattia.

La necessità di effettuare esami dipende da cosa rileva il medico nel corso dell’esame obiettivo e dall’anamnesi.

Comunque, i soggetti sani colpiti da febbre acuta e solo da sintomi generali e vaghi (che, per esempio, provano una sensazione di malessere o indolenzimento) probabilmente hanno contratto una malattia virale che scomparirà senza trattamento. In questi casi, non sono richieste analisi. Costituiscono un’eccezione i soggetti che sono stati esposti a animali o insetti che trasportano e trasmettono malattie specifiche (chiamati vettori), come i soggetti punti da zecche e quelli che di recente sono stati in un’area geografica in cui è diffusa una particolare patologia (come la malaria).

Altrimenti, se nei soggetti sani vengono riscontrati sintomi che suggeriscono una particolare malattia, potrebbe essere necessario eseguire le analisi. I medici scelgono le analisi in base a tali riscontri. Per esempio, nei soggetti affetti da cefalea e rigidità nucale, si esegue una puntura lombare per verificare la presenza di meningite. Nei soggetti affetti da tosse e da congestione polmonare, si esegue una radiografia del torace per verificare la presenza di polmonite.

I pazienti maggiormente a rischio di infezione, quelli in gravi condizioni e gli anziani devono essere spesso sottoposti ad analisi anche se i riscontri non suggeriscono alcun disturbo particolare. Per tali soggetti, i medici spesso eseguono:

  • Una conta ematica completa (compreso il numero e la proporzione dei diversi tipi di globuli bianchi)

  • Radiografia toracica

  • Analisi delle urine

Un aumento della conta dei globuli bianchi solitamente indica la presenza di infezione. La proporzione dei vari tipi di globuli bianchi (formula leucocitaria) fornisce ulteriori indizi. Per esempio, un aumento dei neutrofili suggerisce un’infezione batterica relativamente nuova. Un aumento degli eosinofili suggerisce la presenza di parassiti, per esempio la tenia o i nematodi. Inoltre, campioni di sangue e di altri fluidi corporei possono essere inviati in laboratorio per far crescere il microrganismo in coltura. Si possono eseguire altri esami del sangue per individuare la presenza di anticorpi contro determinati microrganismi.

Si può formulare la diagnosi di febbre di origine sconosciuta quando:

  • È presente una febbre di almeno 38,3 °C da diverse settimane

  • Esami diagnostici approfonditi non identificano una causa

In tali casi, la causa può essere un’infezione cronica non comune (come la tubercolosi Tubercolosi (TB) La tubercolosi è un’infezione cronica contagiosa causata da Mycobacterium tuberculosis, un batterio che si trasmette per via aerea. Di solito colpisce i polmoni. La tubercolosi si trasmette... maggiori informazioni

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, un’ infezione batterica del cuore Endocardite infettiva L’endocardite infettiva è un’infezione del rivestimento del cuore (endocardio) e, in genere, anche delle valvole cardiache. L’endocardite infettiva si sviluppa quando dei batteri entrano nel... maggiori informazioni
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o l’ infezione da HIV Infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) L’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) è un’infezione virale che distrugge progressivamente alcuni globuli bianchi e può causare la sindrome da immunodeficienza acquisita (Acquired... maggiori informazioni
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, citomegalovirus Infezione da citomegalovirus (CMV) L’infezione da citomegalovirus è una comune infezione da herpesvirus e presenta una vasta sintomatologia; i sintomi possono essere assenti oppure si può sviluppare febbre e affaticamento (come... maggiori informazioni o virus di Epstein-Barr Mononucleosi infettiva Il virus di Epstein-Barr causa molte patologie, tra cui la mononucleosi infettiva. Il virus si trasmette attraverso i baci. I sintomi variano, ma i più comuni sono affaticamento estremo, febbre... maggiori informazioni
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) oppure qualcosa che non sia un’infezione, come una malattia del tessuto connettivo (ad esempio il lupus Lupus eritematoso sistemico (LES) Il lupus eritematoso sistemico è una malattia infiammatoria cronica autoimmune del tessuto connettivo che può colpire articolazioni, reni, cute, mucose e pareti dei vasi sanguigni. Possono svilupparsi... maggiori informazioni
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o l’ artrite reumatoide Artrite reumatoide (AR) L’artrite reumatoide è un’artrite infiammatoria in cui le articolazioni, in genere quelle delle mani e dei piedi, sviluppano un’infiammazione, dando luogo a gonfiore, dolore e spesso distruzione... maggiori informazioni
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) o un cancro (ad esempio un linfoma Panoramica sui linfomi I linfomi sono tumori dei linfociti, che si localizzano nel sistema linfatico e negli organi che generano il sangue. I linfomi sono tumori che interessano globuli bianchi specifici, noti come... maggiori informazioni
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o una leucemia Panoramica sulle leucemie Le leucemie sono tumori dei globuli bianchi o delle cellule che diventeranno globuli bianchi. I globuli bianchi originano dalle cellule staminali del midollo osseo. Talvolta può succedere che... maggiori informazioni ). Altre cause comprendono reazioni farmacologiche, formazione di trombi (trombosi venosa profonda Trombosi venosa profonda (TVP) La trombosi venosa profonda consiste nella formazione di coaguli di sangue (trombi) all’interno delle vene profonde, in genere delle gambe. I coaguli di sangue possono formarsi nelle vene se... maggiori informazioni
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), un’infiammazione dei tessuti di alcuni organi (sarcoidosi Sarcoidosi La sarcoidosi è una malattia caratterizzata da ammassi patologici di cellule infiammatorie (granulomi) in molti organi del corpo. Si sviluppa, generalmente, fra i 20 e i 40 anni di età, più... maggiori informazioni
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) e le malattie infiammatorie intestinali Panoramica sulle malattie infiammatorie intestinali (IBD) Le malattie infiammatorie intestinali sono caratterizzate dall’infiammazione dell’intestino, che spesso provoca dolori addominali ricorrenti e diarrea. I due tipi principali di malattia infiammatoria... maggiori informazioni . Nelle persone anziane, le cause più comuni di FOS sono l’ arterite a cellule giganti Arterite a cellule giganti L’arterite a cellule giganti è un’infiammazione cronica delle grandi e medie arterie di testa, collo e tronco. Le parti comunemente colpite sono le arterie temporali, che scorrono lungo le tempie... maggiori informazioni , i linfomi, gli ascessi e la tubercolosi Tubercolosi (TB) La tubercolosi è un’infezione cronica contagiosa causata da Mycobacterium tuberculosis, un batterio che si trasmette per via aerea. Di solito colpisce i polmoni. La tubercolosi si trasmette... maggiori informazioni
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Se i risultati di questi test continuano a essere negativi, i medici potrebbero prelevare un campione di tessuto dal fegato, dal midollo osseo o da un’altra sede dell’infezione sospetta per eseguire una biopsia. Il campione viene quindi esaminato al microscopio, sottoposto a coltura e analizzato.

Poiché la febbre aiuta l’organismo a difendersi contro l’infezione e poiché, di per sé, la febbre non è pericolosa (a meno che non superi i 41,1 °C), l’utilità di trattare la febbre di routine è, al momento, questione controversa. Tuttavia, un soggetto con febbre elevata, in genere, si sente molto meglio se trattato. Inoltre, i soggetti affetti da disturbi cardiaci o polmonari e quelli con demenza sono considerati particolarmente a rischio di complicanze pericolose; in questi pazienti, la febbre dovrebbe essere trattata.

I farmaci utilizzati per diminuire la temperatura corporea sono chiamati antipiretici.

Quelli più efficaci e più diffusi sono il paracetamolo e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’aspirina, l’ibuprofene e il naprossene.

Generalmente, si possono assumere:

  • 650 milligrammi di paracetamolo ogni sei ore (non si deve superare la dose di 4.000 milligrammi al giorno)

  • Da 200 a 400 milligrammi di ibuprofene ogni sei ore

Poiché molti preparati da banco contro il raffreddore o l’influenza contengono paracetamolo, i pazienti devono fare attenzione a non assumere contemporaneamente paracetamolo e uno o più dei suddetti preparati.

Altre misure di raffreddamento (ad esempio il raffreddamento effettuato con acqua tiepida nebulizzata e usando coperte refrigeranti) sono necessarie solo se la temperatura è pari o superiore a 41 °C. Le spugnature con alcol vengono evitate in quanto l’alcol può essere assorbito attraverso la pelle e può avere effetti nocivi.

Le persone con infezioni del sangue o parametri vitali anomali (come ipotensione arteriosa e frequenza respiratoria e del polso accelerate) vengono ricoverate in ospedale.

La febbre può essere difficile da gestire negli anziani, poiché il loro organismo potrebbe non essere in grado di rispondere come quello delle persone più giovani. Per esempio, nei soggetti anziani e fragili l’infezione causa febbre con minore frequenza. Anche se si innalza a causa dell’infezione, la temperatura potrebbe comunque risultare inferiore alla definizione standard di febbre, e il grado di febbre potrebbe non corrispondere alla gravità della malattia. Analogamente, altri sintomi, come il dolore, potrebbero essere meno evidenti. Di frequente, un cambiamento nelle funzioni mentali o una diminuita capacità di svolgere le attività quotidiane rappresenta l’unico sintomo iniziale di una polmonite Polmonite acquisita in ospedale La polmonite acquisita in ospedale è un’infezione polmonare che si sviluppa nei soggetti ricoverati, in genere dopo circa 2 giorni o più dal ricovero. Molti batteri, virus e anche miceti possono... maggiori informazioni o di un’ infezione delle vie urinarie Panoramica sulle infezioni delle vie urinarie (IVU) Nel soggetto sano, l’urina presente nella vescica è sterile e non contiene batteri né altri microrganismi. Il dotto che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno (uretra) non contiene batteri... maggiori informazioni .

  • La maggior parte dei casi di febbre che si sviluppano nei soggetti sani è causata da infezioni respiratorie o gastro-intestinali dovute a virus.

  • Solitamente i medici riescono a individuare un’infezione sulla base di una breve anamnesi, di un esame obiettivo e, occasionalmente, con alcuni semplici esami; utilizzano quindi questi risultati, in particolare i sintomi, per stabilire quali altri esami siano necessari.

  • I medici prendono in considerazione i disturbi cronici preesistenti, soprattutto se danneggiano il sistema immunitario, come possibile causa di una febbre che duri a lungo.

  • L’assunzione di paracetamolo o di FANS solitamente abbassa la febbre e migliora le condizioni dei pazienti, anche se, per la maggior parte dei soggetti, il trattamento non è fondamentale.

  • Negli anziani, le infezioni provocano la febbre con minore probabilità e altri sintomi potrebbero essere meno evidenti.

Cosa fare se si ha la febbre a 37?

I segni da non sottovalutare sono: febbre superiore a 37,5 gradi per più di 5 giorni; con particolare attenzione a consultare il proprio medico anche prima dei 5 giorni quando la temperatura sia superiore a 39 gradi. dolori respiratori.

Quando il termometro segna 37?

Pertanto, se il termometro posizionato in bocca o sotto il braccio segna 37,5°C significa che, in realtà, la temperatura corporea è di 38°C.

Quando si può dire che è febbre?

Quando invece la temperatura supera i 37,5°C possiamo parlare di febbre e prendere in considerazione eventuali cause infettive.

Quando la febbre dura un giorno?

Febbre intermittente terzana: la temperatura corporea aumenta improvvisamente con brividi diffusi e dura 1 giorno, scompare il secondo giorno per ricomparire 24 ore dopo (iperpiressia nei giorni 1, 3, 5, 7 ecc.). La febbre compare a giorni alterni.