8 per mille a chi si può donare

Possono accedere all’otto per mille solo le confessioni che hanno stipulato un’intesa con lo Stato e che abbiano avanzato apposita richiesta, approvata dal Parlamento. Al 2014 i destinatari sono: Chiesa cattolica, Chiesa valdese, Unione delle Chiese metodiste e valdesi, Unione delle chiese cristiane avventiste del settimo giorno, Assemblee di Dio in Italia (Pentecostali), Unione delle comunità ebraiche italiane, Chiesa evangelica luterana in Italia, Unione cristiana evangelica battista d’Italia, Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed esarcato per l’Europa meridionale, Chiesa apostolica in Italia (pentecostali), Unione buddhista italiana, Unione induista italiana.

Dai Patti lateranensi fino al 1984 la Chiesa Cattolica riceveva dallo Stato la cosiddetta “congrua”, a risarcimento dei beni confiscati alla Chiesa e per il mantenimento dei preti. Nel 1984, con la revisione del Concordato firmata da Craxi, è stata eliminata la congrua ed introdotto l’otto per mille, che è poi stato concesso anche ad altre confessioni religiose. Da allora l’aumento delle tasse e del reddito degli italiani ha fatto salire vertiginosamente le cifre in gioco, passando dai 398 milioni di euro del 1990 ai 1.067 del 2010 (per la sola Chiesa Cattolica).

In teoria ogni tre anni una commissione potrebbe modificare la percentuale (da otto per mille a sei per mille, ad esempio), ma in realtà questo non è mai stato fatto. La Corte dei Conti nel 2014, nel 2015, nel 2016 e nel 2018 ha prodotto relazioni critiche nei confronti del meccanismo dell’8×1000, evidenziando “la problematica delle scelte non espresse e la scarsa pubblicizzazione del meccanismo di attribuzione delle quote; l’entità dei fondi a disposizione delle confessioni religiose; la poca pubblicizzazione delle risorse erogate alle stesse; la rilevante decurtazione della quota statale”.

Molti dei contribuenti che utilizzano il modello 730 o il modello Redditi P.F. per la dichiarazione dei redditi non esprimono la propria scelta per quanto riguarda l’otto per mille.

Spesso è una distrazione, a volte invece è una scelta consapevole basata sull’errata convinzione che così si evita di pagare un ulteriore otto per mille, aggiuntivo rispetto alle tasse dovute.

Non è così: si pagano comunque le tasse, ma si può scegliere di destinare l’otto per mille di quanto dovuto a chi si vuole fra lo Stato o una istituzione religiosa fra quelle dell’elenco seguente:

Stato

Chiesa Cattolica

Unione delle Chiese cristiana avventiste del 7° giorno

Assemblee di Dio in Italia

Chiesa valdese

Chiesa Evangelica Luterana

Unione delle Comunità ebraiche

Sacra arcidiocesi ortodossa

Chiesa Apostolica

Unione cristiana Evangelica Battista

Unione Buddista

Unione induista

Se non si esprime la propria  preferenza, l’otto per mille delle tasse viene devoluto comunque, non in base alla propria scelta ma proporzionalmente alle scelte espresse, scelgono gli altri per te. 

Meglio non distrarsi quindi,  non illudersi su un risparmio inesistente e scegliere. 

Il cinque per mille 

Si parla sempre del cinque per mille di quanto comunque è dovuto, che possiamo indirizzare a enti di volontariato, ricerca o di interesse sociale. Il dichiarante deve indicare il Codice Fiscale dell’ente prescelto fra i numerosissimi possibili beneficiari.  

Il due per mille

Possiamo devolvere il due per mille di quanto dovuto a favore di un partito politico indicandone il codice. 

Sia per il cinque per mille che per il due per mille, differentemente a quanto accade per l’otto per mille, solo gli importi relativi ai contribuenti che hanno espresso la loro scelta andranno come indicato mentre gli importi di chi non ha dato indicazioni resteranno nelle casse dello stato.

I contribuenti che non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi 2019 possono in ogni caso scegliere di destinare il 2, 5 o 8 per mille compilando il modello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e consegnandolo in busta chiusa entro il 31 ottobre 2019 presso gli uffici postali o ad un intermediario abilitato (Caf, commercialista, ecc).

Modello 730/2022, come funziona la scelta dell’8, 5 e 2 per mille Irpef?

Ogni anno, in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi, i contribuenti possono effettuare la propria scelta sulla destinazione di una quota della propria Irpef.

In tanti si chiedono se sia obbligatorio donare l’8 per mille così come il 5 o il 2 per mille, contributi rivolti a specifiche categorie di soggetti.

Appare quindi utile capire come funzionano e quali sono le regole per la destinazione dell’8 per mille nel modello 730/2022, del 5 e del 2 per mille.

Innanzitutto è bene ricordare che è possibile destinare una quota di Irpef esclusivamente agli enti individuati dalla legge.

Nel dettaglio, sia con il modello 730 che con il modello Redditi:

  • l’8 per mille deve essere donato allo Stato o ad un’istituzione religiosa,
  • il 5 per mille a enti di volontariato, ricerca o di interesse sociale,
  • il 2 per mille in favore di un partito politico e, a partire dal 2021, in favore delle associazioni culturali iscritte in un apposito elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La donazione dell’8 per mille è obbligatoria? Come funziona la destinazione del 5 e del 2 per mille?

Cercheremo di seguito di rispondere a tutti i dubbi e le domande ma, in primo luogo, si ricorda che chi sceglie di donare una minima percentuale della propria Irpef non dovrà pagare più tasse.

Ecco come esprimere la scelta di destinazione dell’8, 2 e 5 per mille Irpef con la dichiarazione dei redditi 2022.

Destinazione 8 per mille nel modello 730/2022

Il modello 730/2022 dovrà essere presentato entro la scadenza del 30 settembre 2021.

I contribuenti che non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi 2022 possono in ogni caso scegliere di destinare il 2, 5 o 8 per mille compilando il modello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e consegnandolo in busta chiusa entro il 30 novembre presso gli uffici postali o ad un intermediario abilitato (Caf, commercialista, ecc), oppure direttamente online.

Cos’è l’8 per mille? Si tratta di una parte di Irpef che i contribuenti sono tenuti obbligatoriamente a devolvere ad un’ente religioso o allo Stato.

Le possibilità di scelta sono limitate e si potrà destinare l’8 per mille 2022 alle seguenti 12 categorie:

  • Stato (a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario);
  • Chiesa Cattolica;
  • Unione delle Chiese cristiana avventiste del 7° giorno;
  • Assemblee di Dio in Italia;
  • Chiesa valdese;
  • Chiesa Evangelica Luterana;
  • Unione delle Comunità ebraiche;
  • Sacra arcidiocesi ortodossa;
  • Chiesa Apostolica;
  • Unione cristiana Evangelica Battista;
  • Unione Buddista:
  • Unione induista.

Nel caso in cui non si esprimessero preferenze sulla destinazione, la quota Irpef verrà automaticamente devoluta, in modo proporzionale, agli enti presente nella lista.

Anche per l’8x1000 il modello 730/2022 ha una sezione dedicata da compilare:

La scheda del modello 730-1 è completamente dedicata a questa devoluzione obbligatoria. Nella parte in alto del modello vengono richiesti nel dettaglio tutti i dati del contribuente, mentre la parte in basso è riservata alle scelte.

Una volta effettuata la propria scelta sarà sufficiente apporvi la firma (completa e leggibile) per destinare correttamente il vostro 8 per mille.

8 per mille a chi si può donare

2 per mille alle associazioni culturali nel modello 730/2022

A partire dal 2014 è possibile destinare il 2 per mille in favore delle associazioni culturali iscritte all’elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (art. 97-bis, D.L. n. 104/2020).

L’iscrizione all’elenco dei destinatari del 2 per mille relativo al modello 730/2022 è riconosciuta ai seguenti soggetti:

  • finalità di svolgere e\o promuovere attività culturali indicata nell’atto costitutivo o nello statuto;
  • esistenti da almeno 5 anni al momento della presentazione della domanda di iscrizione.

Per esprimere la scelta a favore di una delle associazioni culturali ammesse al beneficio, il contribuente deve apporre la propria firma nell’apposito riquadro presente nella scheda indicando il codice fiscale dell’associazione cui vuole destinare la quota del due per mille.

La scelta deve essere fatta per una sola delle associazioni culturali beneficiarie.

Destinazione del 2 per mille ai partiti politici nel modello 730/2022

Il 2 per mille è un contributo volontario, che si può decidere di destinare anche ad un partito politico.

Il contribuente può dunque decidere di devolvere una piccola parte della sua Irpef (il 2 per mille) ad un partito politico a sua scelta. La scelta è del tutto libera e il contribuente può anche scegliere di non versare la quota Irpef.

Il contributo, che dal 2014 non è più obbligatorio, si può devolvere nelle seguenti modalità:

  • compilando la scheda del 2 per mille presente nel 730 e indicando il codice del partito a cui vogliamo devolvere la somma;
  • per chi invece non deve compilare la dichiarazione dei redditi si dovrà scaricare un modello apposito sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Dopo aver compilato il modulo si dovrà portare la scheda, messa in una busta sigillata, al sostituto dell’imposta, ad un Caf o ad un ufficio postale;
  • tutta la procedura si può svolgere anche su Internet, direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate, compilando tutta la modulistica direttamente online.

Il modo di compilazione è molto semplice per tutti e tre i casi.

Troverete due riquadri, nel primo si dovranno inserire i propri dati (nome, cognome, indirizzo, codice fiscale e così via). Nel secondo riquadro si dovranno inserire i dati del partito a cui devolvere il 2 per mille. Non dovrete far altro che compilare la sezione del partito scelto per il contributo e devolvere la vostra parte di quota Irpef.

8 per mille a chi si può donare
Tabella partiti politici destinazione 2 per mille730/2022 - Tabella partiti politici - pdf

Destinazione 5 per mille nel modello 730/2021

Il 5 per mille, così come l’8 per mille, è invece un contributo obbligatorio, che il lavoratore deve versare obbligatoriamente ad un’associazione.

Il contributo serve al finanziamento di attività di sperimentazione e ricerca, sia sanitaria che universitaria, o per finanziare associazioni no profit.

Anche in questo caso la devoluzione del 5 per mille andrà fatta attraverso il modello 730/2022 e, in genere, con la dichiarazione dei redditi. Nel modulo si potrà scegliere quale ente o istituto di ricerca (tra quelli accreditati) riceveranno il vostro contributo.

Ciò che serve per fare la donazione è il modulo del 730/2022 è il codice fiscale del beneficiario, che è possibile ricercare accedendo all’elenco dei destinatari del 5 per mille Irpef 2022.

8 per mille a chi si può donare
Modello 730-1 Scheda per la scelta della destinazione dell’8, 5 e 2 per mille Irpef

Nel modello del 730 si avrà la possibilità di scegliere a quale ente destinare il proprio contributo tra i seguenti:

  • organizzazioni di volontariato e non governative;
  • ricerca sanitaria;
  • le ASD ( Società Sportive Dilettantistiche) riconosciute ai fini sportivi del Coni;
  • ricerca scientifica o universitaria;
  • comune di residenza;
  • attività di tutela, valorizzazione e promozioni dei beni culturali.

Nella parte inferiore del modello 730/2022 si potrà scegliere l’ente a cui destinare la nostra quota di Irpef. Una volta scelto il campo e riempiti gli spazi, affinché il modulo sia valido, si dovrà firmare il modello, in un apposito spazio.

Chi sono i destinatari dell 8 per mille?

Attualmente il contribuente può destinare il proprio 8 per mille allo Stato, alla Chiesa Cattolica o a una delle dodici confessioni religiose aventi un'Intesa con lo Stato.

DOVE VA 8 per mille se non si sceglie?

A chi va l'8 per mille e come può essere usato? L'8 per mille può essere destinato allo stato o a 12 diversi enti religiosi (qui trovi l'elenco completo). Se non si esprime nessuna scelta, la quota di 8 per mille viene ripartita fra lo stato e i diversi enti religiosi in base alle scelte espresse dalle altre persone.

Che differenza c'è tra il 5 per mille e 8 per mille?

A differenza dell'8 per mille, che comporta una scelta “confinata” entro una lista ristretta di enti, la destinazione del 5 per mille è assolutamente personale e può essere rivolta ad un'organizzazione, ente o associazione specifica, che il contribuente individua direttamente indicandone il codice fiscale.

Cosa scrivere sulla busta 8 per mille?

Sulla busta, che poi dev'essere sigillata, scrivere la frase "scelta per la destinazione dell'otto e del cinque per mille dell'IRPEF", insieme al proprio codice fiscale, il cognome e il nome.