Al molo sud san benedetto del tronto

Il Molo Sud, chiamato anche "La strada di Jonathan" ("The Jonathan's way'') per via della scenografica presenza del "Monumento al gabbiano Jonathan Livingstone" (protagonista dell'omonimo libro di Richard Bach) realizzato dall'artista Mario Lupo nel 1986, è uno dei luoghi più suggestivi della città. È la passeggiata panoramica per eccellenza di San Benedetto del Tronto, quella dei tramonti, del vento, dei gabbiani, dei monumenti, delle scogliere di travertino scolpite e delle rumorose mareggiate invernali. Per molti cittadini e turisti è un luogo del cuore, un punto di ritrovo, di conversazione e di meditazione, da percorrere a piedi o con le bici, lontano dal traffico e dai frastuoni estivi. I lavori di costruzione del primo tronco di molo, oggi difficilmente individuabile in quanto completamente interrato e corrispondente al tratto di strada perpendicolare alla Palazzina Azzurra (dal monumento "Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare" di Ugo Nespolo al "Monumento al Pescatore" di Cleto Capponi), iniziarono nel 1919, interrompendo la linearità di costa tipica di questa parte del litorale adriatico. Un primo prolungamento, per una lunghezza di 642 metri, si ebbe negli anni '30 (dal "Monumento al Pescatore" al "Monumento al gabbiano Jonathan Livingstone"). Terminato il conflitto mondiale, alla fine degli anni '40 iniziarono i lavori di realizzazione del terzo braccio del molo sud (dal "Monumento al gabbiano Jonathan Livingstone" alla "Vela" di Tavanxhiu). I lavori si protrarranno fino a metà anni '50 con la realizzazione del quarto e ultimo tronco che farà assumere alla struttura la forma definitiva, con un ultimo ulteriore allungamento tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 per permettere una migliore protezione della bocca d'ingresso al porto. Attualmente il Molo Sud si estende per oltre un chilometro. A partire dal 1996, grazie al simposio annuale "Scultura Viva", è divenuto nel tempo un vero e proprio museo all'aperto (chiamato MAM, "Museo d'Arte sul Mare"), ben inserito nel contesto naturale. Nella parte iniziale della passeggiata sono presenti infatti oltre 150 opere di scultori italiani e stranieri, ricavate dai blocchi di travertino bianco che proteggono la passeggiata dalle mareggiate. Proseguendo, oltre al monumento al gabbiano Jonathan, si incontrano la Vela di travertino dello scultore Genti Tavanxhiu (che raffigura il “San Marco“, il primo motopeschereccio d’Italia ideato da Mons. Francesco Sciocchetti nel 1912) e, dall'altro lato, il gruppo del Presepe scultoreo realizzato dallo scultore naif Giuseppe Straccia, con una Natività di Gesù sommersa (ma visibile sul pelo dell'acqua) a cui fanno da corona otto figure in travertino disposte sugli scogli: la Madonna degli scogli e una serie di figure di pescatori. Completano la passeggiata artistica, nella parte finale del Molo Sud, alcuni murales realizzati su grossi blocchi di cemento da wall painters stranieri e italiani.

Ma quant’è bella la mia città vista dal mare? Anche senza una barca, è un’esperienza alla portata di tutti e soprattutto non costa nulla. Infatti, per viverla, basta fare una passeggiata fino alla punta del molo sud di San Benedetto del Tronto (uno dei due bracci del porto).

Il molo sud di San Benedetto del Tronto in quasi cent’anni di onorato servizio ne ha viste tante… notti da lupi, naufragi, ma soprattutto passaggi di banchi di cefali e di sardine tanto grandi da far ribollire l’acqua attirando inevitabilmente famiglie di delfini e una miriade di pescatori che gettano le lenze speranzosi.

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Cosa vedere al Molo Sud

Per noi sambenedettesi il molo sud è un punto di riferimento e di aggregazione. Molto frequentato in tutte le stagioni da quelli che proprio non ce la fanno a stare senza l’odore pungente dello iodio che pizzica nelle narici e allora, a piedi o in bicicletta, vanno su e giù per il molo.

Infatti l’imponente massicciata è sormontata da un nastro di asfalto liscio con tanto di parapetto sul lato interno del porto. Questo fa si che anche i più piccoli possano facilmente avventurarsi in bicicletta al seguito dei grandi.

E allora lasciamo la base del molo e stacchiamoci dalla terraferma, almeno con la fantasia lasciando spalle abbiamo alcuni cantieri nautici e il rimessaggio della piccola pesca, mentre sulla sinistra, procedendo verso il largo, troviamo l’affollato porticciolo turistico.

Il MAM Museo d’arte sul mare

Questo primo tratto della promenade, dal giugno 2012, è la sede del MAM cioè del Museo d’Arte sul Mare, un museo all’aperto che ospita 151 sculture e 18 murali… e chi ce l’ha portato un così alto numero di sculture in mezzo al mare?

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La manifestazione Scultura Viva

Nessuno, la gran parte è stata realizzata dagli artisti in loco, scolpendo i pesanti blocchi di roccia della massicciata durante le passate 20 edizioni del simposio internazionale “Scultura Viva“. La manifestazione vanta 145 artisti provenienti da 37 nazioni di 5 continenti.

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Il Monumento al Gabbiano Jonathan

Quasi a metà, il molo curva dolcemente e proprio lì svetta l’imponente scultura in bronzo dedicata al gabbiano Jonathan Livingstone, protagonista del libro di Richard Bach. E’ opera di Mario Lupo e sta lì da trent’anni per iniziativa del Circolo dei Sambenedettesi.

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La Vela

Poco più avanti, c’è una vela di travertino gonfia sul punto di salpare verso Est. Trattasi di un monumento dedicato a Monsignor Francesco Sciocchetti.

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I Pescatori

Di fronte, le fanno compagnia le massicce figure, anch’esse di travertino, di pescatori un po’ naif… estate e inverno, sono loro che avvistano il primo sole.

Eccoci ormai lanciati sull’ultimo tratto, dove al tramonto si assiste alla sfilata dei motopescherecci che rientrano in porto spesso seguiti a frotte dai gabbiani. Un tempo, prima che la tecnologia progredisse, i natanti erano guidati solo dal segnale del faro orientandosi con la luce rossa del fanale che tutt’oggi svetta sulla punta del molo.

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Arrivati alla punta del molo sud di San Benedetto del Tronto, ci guardiamo intorno. Nelle giornate luminose, guardando la costa verso Sud, si vedono nitidamente la Maiella e il Gran Sasso, precedute alla corona di colline verdi che circondano il paese vecchio col Torrione nel mezzo.

Che fare? E’ chiaro, respiriamo forte ed assaporiamo la leggera ebbrezza di questo finis terrae domestico che, oggi come ieri, soprattutto quand’è sera, “intenerisce il core”…. meditate gente, meditate.

Oppure molto più prosaicamente potete gustare un po’ di pesce fresco vista mare nei due ristorantini della zona: uno all’inizio della passeggiata del molo sud e l’altro al circolo nautico del porticciolo turistico. Buon appetito!

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Dove mangiare il brodetto alla sambenedettese?

Il Gambero da Tato. San Benedetto Del Tronto, Provincia di Ascoli Piceno. 1.148 recensioni..
Messer Chichibio. San Benedetto Del Tronto, Provincia di Ascoli Piceno. 517 recensioni. Prenota..
Osteria Dadome. San Benedetto Del Tronto, Provincia di Ascoli Piceno. 930 recensioni..

Quanto è lungo il molo sud di San Benedetto del Tronto?

Molo sud: zona dedicata alla nautica da diporto, nei suoi 1150 metri di lunghezza ospita il "MAM, Museo d'Arte sul Mare", è un museo permanente all'aperto, dove sono presenti opere scultoree e pittoriche.

Cosa mangiare a San Benedetto del Tronto?

COSA MANGIARE A SAN BENEDETTO DEL TRONTO.
il brodetto all'anconetana,.
il brodetto allo zafferano di Porto Recanati..
il brodetto alla sanbenedettese eredità dei vecchi pescatori di San Benedetto del Tronto aceto, pomodori verdi e peperoni..