Tra lazzurro e il buco dellozono

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Che cos'è l'Ozono

L'ozono, o triossigeno, è una forma allotropica dell'ossigeno dalla formula chimica O3. È un gas blu dal caratteristico odore agliaceo che gli vale il nome: la parola "ozono" deriva infatti dal francese antico "ozone", la quale deriva a sua volta dal greco antico "ζειν" (ózein), cioè emanare odore. Lo strato di ozono rappresenta un filtro fondamentale per l'intercettazione di radiazioni letali per la vita sulla Terra; la sua formazione ha permesso lo sviluppo della vita sulla Terra e di lasciare la vita sottomarina, dando inizio all'evoluzione delle specie terrestri. Esso si forma principalmente nella stratosfera alle più irradiate latitudini tropicali, mentre la circolazione globale tende poi ad accumularlo maggiormente alle alte latitudini e ai poli.

Quando e dove si è formato il Buco dell'Ozono

Il buco dell'ozono consiste nella riduzione dello spessore dello strato di ozono nell’atmosfera terrestre, la fascia che ci protegge dai raggi ultravioletti. Tra le conseguenze dell’effetto serra, l’assottigliamento dello strato di ozono è causato dal rilascio nell'atmosfera dei gas clorofluorocarburi (CFC). Attualmente il "buco" si trova prevalentemente soprail Polo Sud del nostro pianeta e si espande del 5% ogni 10 anni. Questo accade perché le zone polari sono meno esposte all'irraggiamento solare, per cui si verificano minori reazioni fotochimiche tra le molecole d'ozono e le radiazioni solari. Inoltre, le basse temperature facilitano la degradazione dell'ozono.

Da cosa è causato il buco dell’ozono

Il Buco dell’Ozono è causato dal rilascio di alcune sostanze inquinanti da parte dell'uomo, sia dalle attività produttive. A partire dalla seconda metà del Novecento, lo strato si è progressivamente assottigliato a causa del rilascio nell'atmosfera di alcune sostanze inquinanti come i gas clorofluorocarburi utilizzati principalmente nelle bombolette spray e negli impianti refrigeranti.

Le conseguenze del buco dell'ozono sull'uomo e l'ambiente

Lo strato di ozono assorbe quasi tutte le dannose radiazioni ultraviolette, in particolare quelle chiamate UV-B al 95% e totalmente le UV-C, ovvero quelle che recano maggiormente danno all'epidermide, ma lascia trapassare quasi totalmente i raggi UVA. Se lo strato si riduce, aumenta la quantità di radiazioni che raggiunge la superficie terrestre. Queste radiazioni in quantità minime non sono dannose, anzi sono utili: per esempio, sono importanti nella nostra formazione della vitamina D. A dosi maggiori, però, questi raggi ultravioletti possono alterare gli equilibri della biosfera del nostro pianeta e la stessa esistenza della vita come oggi la conosciamo.

Scopri di più sulle cause del riscaldamento globale

Il buco dell’ozono può avere effetti deleteri su tutta la vita di microrganismi, animali, piante; in particolare, le radiazioni non filtrate dallo strato di ozono possono incidere sulla vita delle cellule umane, creando dei melanomi sull'epidermide e tumori della pelle, spezzare la catena del codice genetico o modificare le molecole del DNA e RNA degli organismi viventi e recare danni irreversibili sulla retina dell'occhio fino alla cecità. Il buco dell’ozono può avere delle conseguenze anche dal punto di vista ambientale: i raggi solari più nocivi impediscono la fotosintesi clorofilliana, causando una minore crescita delle piante e una minore produzione del fitoplancton oceanico.

I rimedi per il buco dell'ozono

I rimedi principali messi in atto dall’uomo per combattere il buco dell’ozono consistono nel ridurre le emissioni di CO2nell’atmosfera e nell’adozione di nuovi gas propellenti al posto dei clorofluorocarburi. Oggi questi gas non vengono quasi più utilizzati nella produzione industriale e sono stati sostituiti con altri, anche grazie a diversi accordi internazionali firmati tra i vari Paesi del mondo. Uno dei più importanti è il Protocollo di Montreal: firmato nel 1987 e in vigore dal 1989, con questo trattato internazionale i 196 Stati firmatari più l’Unione Europea sono impegnati nel ridurre la produzione e l'uso di quelle sostanze che minacciano lo strato di ozono, in particolare i gas clorofluorocarburi.

Anche nella vita di tutti i giorni è possibile combattere il buco dell’ozono: ad esempio basta non comprare prodotti contenenti clorofluorocarburi, ancora presente in alcuni spray, deodoranti e prodotti per la casa, e fare costante manutenzione del proprio frigo, freezer e condizionatore, i quali usano un agente chimico che può danneggiare l’ozono come il freon, un fluido refrigerante che ha cioè il compito di trasferire il calore da una sorgente calda ad una fredda.

Chi ha scritto la canzone Spazio Tempo?

Ascolta il brano e guarda il video ufficiale. “Spazio Tempo” è una canzone del cantautore toscano Francesco Gabbani che accompagna la sigla della serie tv “Un Professore”. La musica della traccia è firmata dallo stesso cantante, che ha scritto anche le parole insieme a Pacifico.

Chi canta la canzone nella fiction il Professore?

Francesco Gabbani tornerà di nuovo in radio con il suo singolo “Spazio tempo“, la canzone è già nota al pubblico perché scelta come sigla della fiction di successo, targata Rai, “Il Professore” con protagonisti Alessandro Gassman e Claudia Pandolfi.

Chi scrive le canzoni di Gabbani?

Fabio Ilacqua (Varese, 8 ottobre 1975) è un cantautore e paroliere italiano.

Chi canta la canzone Tutti i giorni in Rete?

Francesco GabbaniLa rete / Artistanull