Differenza tra farina manitoba e farina 00

La farina Manitoba e quella 00 sono due ingredienti fondamentali che si prestano a tantissime preparazioni: ma conoscete la differenza tra l’una e l’altra?

Differenza tra farina manitoba e farina 00

La farina è l’ingrediente base per tantissimi manicaretti: dai dolci ai salati è davvero indispensabile! Tuttavia, in pochi sanno che ci sono molte tipologie di questo prodotto e ognuna è adatta per una preparazione diversa.

Le più conosciute sono la Manitoba e la farina 00: ma conoscete le differenze tra le due? Non sono la stessa cosa ma servono per diversi generi di impasti.

Manitoba o 00: le differenze tra le tipologie di farina

Differenza tra farina manitoba e farina 00

Differenza tra farina manitoba e farina 00

Per farina si intende il prodotto della macinazione di qualsiasi alimento secco (mais, riso, orzo, castagne, ceci, piselli, ecc..) ma più comunemente quando si parla di farina ci si riferisce al prodotto della macinazione del grano o frumento.

Che cos’è il grano e come si presenta

Il grano è un cereale che si presenta sotto forma di chicchi.
Il chicco è costituito da 3 parti:

  1. la crusca, è la parte più esterna, ricca di fibre alimentari insolubili, antiossidanti, proteine, vitamine e sali minerali;
  2. l’endosperma, rappresenta la parte preponderante del chicco, ricca di amido, carboidrati, proteine e fibre alimentari solubili, da cui si ricava la farina bianca più raffinata;
  3. il germe, è l’embrione, ricco di lipidi, antiossidanti e vitamine.

Esistono 5 specie principali di frumento, di cui due destinate al commercio, il grano tenero e il grano duro, dalla cui lavorazione si ottengono rispettivamente le farine e le semole.

FARINE derivanti dal GRANO TENERO

Come già preannunciato, dalla lavorazione del grano tenero si ottengono le farine.

Perché ne parliamo al plurale? Poiché ne esistono cinque grandi categorie, che differiscono tra loro per composizione (ceneri), ossia per la diversa percentuale di frammenti di crusca e sali minerali presenti nella miscela di polveri, e per forza.

La forza delle farine che cos’è e con che sigla (W) viene riconosciuta?

La forza della farina – che si indica con la sigla W – viene calcolato tenendo conto della tenacità ed elasticità della farina trattata con acqua. Tutto ciò, a sua volta, è legato al quantitativo di proteine presenti nella farina, in particolare al glutine, che di per sé non esiste perché il glutine è il prodotto dell’unione di altre due proteine la gliadina e la glutenina, unione che avviene con l’aggiunta di acqua al momento della lavorazione. Il glutine che si genera forma un composto diversamente colloso, filamentoso ed elastico, determinando così i diversi coefficienti di forza delle farine.

Nelle confezioni in commercio non è sempre esplicito l’indice di W, ma si può far riferimento al quantitativo di proteine riportato sulla confezione.

Tutti gli elementi di cui abbiamo parlato, combinati tra loro, danno luogo ai tre gradi di forza delle farine, per cui avremo:

  • farine deboli: con W fino a 180 ed un quantitativo di proteine di circa l’8-9%; assorbono il 50% del loro peso in acqua (per 100 grammi di farina vengono assorbiti 50 millilitri di acqua). Sono indicate per preparazioni che richiedono assoluta mancanza di elasticità (ad es. per la pasta frolla quindi per biscotti, piccola pasticceria, grissini);
  • farine medie: con W compreso tra 180 e 280 ed un quantitativo di proteine pari al 10-11%; assorbono il 55-65% del loro peso in acqua. Sono impiegate in preparazioni che richiedono struttura ed elasticità (ad es. per la pasta sfoglia) o per preparati a media lievitazione (alcuni tipi di pane e pizze);
  • farine forti: con W maggiore di 280 e fino a 400 ed un quantitativo di proteine dall’11% in su; assorbono il 65-75% del loro peso in acqua. Sono indicate per impasti a lunga lievitazioni (pane, pizza) e per lievitati ricchi (panettone, pandoro, colomba pasquale).

Le 5 categorie di farina

Dopo aver visto tutte le caratteristiche delle farine, iniziamo a parlare delle varie tipologie di farine esistenti in commercio.

Abbiamo già detto che ne esistono 5 categorie, vediamole insieme:

Farina tipo 00

È la più raffinata delle farine, anche chiamata “fior di farina”: prodotto della sola lavorazione dell’endosperma, è priva di crusca e ricca di amidi, con una percentuale di proteine solitamente pari al 9% e l’indice di W variabile da 90 a 180 (quindi è una farina debole). Per la sua lavorazione, necessita di un quantitativo in acqua di circa il 50% del suo peso. Questa farina non è adatta alle lunghe lievitazioni ma è ideale per torte e biscotti (lievitano direttamente nel forno), pizze a breve lievitazione e pasta frolla.

Farina tipo 0

Leggermente meno raffinata della precedente, prevede la presenza di una minima percentuale di crusca e di proteine (circa il 10%), tra cui quelle che portano alla formazione di glutine per cui l’indice di W oscilla tra 180 e 280: è una farina di forza media. Per la lavorazione richiede il 55-65% del suo peso in acqua. È ideale per preparati che richiedono lunga lievitazione come pizza, pane e focacce. Non è indicata per torte e biscotti.

Farina tipo 1

È il prodotto della macinatura della crusca e dell’endosperma, e in minima parte del germe, quindi contiene fibre, nutrienti e proteine ma in quantità variabili per cui l’indice di W è altamente variabile (tra 180 e 350, proprio a seconda della composizione della polvere finale); la percentuale in proteine si aggira intorno all’11-12%, ma sono proteine che originano dalla crusca per cui non tutte portano alla formazione di glutine. La forza, in base alla composizione, varia da media a forte e, in base a ciò, questo tipo di farina può essere impiegato sia per la preparazione di torte e biscotti sia per preparati a lievitazione medio-lunga. Assorbe il 60-75% del suo peso in acqua.

Farina tipo 2

È una farina semi-integrale, molto meno raffinata della precedente: contiene un elevato quantitativo di crusca (di più della precedente da cui differisce), fibre e proteine (circa il 12%), la maggior parte derivanti dalla crusca – quindi non producono glutine – nonché una buona percentuale della macinatura del germe con conseguente presenza di lipidi e vitamine. Anche in questo caso l’indice di W è variabile da 180 a 350, generando farine con grado di forza oscillante da medio a forte in base alla composizione della farina stessa e, sempre secondo lo stesso principio, può essere impiegata in diverse tipologie di preparati. Per la lavorazione questa farina assorbe il 65-75% del suo peso in acqua.

Farina integrale

Frutto della macinatura dell’intero chicco di grano, è la più ricca e completa dal punto di vista nutrizionale: è ricca di proteine, sali minerali e vitamine, elementi presenti in gran quantità nel germe. Le proteine sono presenti per più del 12% e l’indice di W varia da 280 a 300 per cui la farina si definisce forte e si presta alla preparazione di lunghi lievitati e lievitati rustici. Per la lavorazione assorbe circa il 65-75% del suo peso in acqua.

Spesso la farina integrale viene miscelata con altre farine per ridurne la forza e renderla più panificabile, ad esempio viene miscelata con la farina tipo 00 per preparare torte e biscotti o con la farina tipo 0 per preparare pane e pizze.

Farina manitoba

Questa farina proviene da un grano tenero ma molto forte e prende il nome dalla regione canadese in cui viene coltivato. Il suo nome è rimasto nel tempo lo stesso anche se tale grano viene ad oggi coltivato in altre zone del mondo. È una farina raffinata di tipo 0 ma ricca di proteine (13-15%) soprattutto quelle che danno origine al glutine per cui il suo indice di W va da 350 a 400. Data l’elevata forza è impiegata per lavorazioni a lunga o lunghissima lievitazione (pane, pizza o lievitati complessi). Anche in questo caso, per limitarne la forza, viene miscelata con altre farine. Assorbe l’80-90% del suo peso in acqua.

SEMOLE derivanti dal GRANO DURO

La macinatura del grano duro porta alla semola, erroneamente nota come “farina di grano duro”.

La semola si presenta, a seconda della tipologia, di colore tendente al giallo e più o meno grossolana, l’indice di W varia da 90 a 220, genera impasti poco elastici e molto resistenti, rivelandosi ideale per la preparazione di paste fresche e secche.

Anche qui, esistono 4 tipologie di semole:

  1. semola di grano duro: si presenta leggermente granulosa, è impiegata per pasta fresca, secca, gnocchi ed alcune preparazioni dolce (ad esempio la torta di semola o semolino);
  2. semolato di grano duro: si presenta in una macinatura più grossolana della semola;
  3. semola integrale di grano duro: è come le altre due precedenti ma è più completa a livello nutrizionale;
  4. semola rimacinata di grano duro: semola macinata molto finemente, impiegata anche per pane e dolci.

In una precedente collaborazione, Pierberardo Lucini Presidente dell’Associazione Lievito naturalmente spiega in un video cosa sono le farine, la loro differenza e le differenze tra grani antichi e non:

Le farine e la loro forza: differenze tra 00, 0, 1, 2, integrale, manitoba e semole ultima modifica: 2019-04-12T16:00:00+01:00 da Dolci.it

  • curiosità

Differenza tra farina manitoba e farina 00

Dolci.it

Cosa succede se uso la farina 00 al posto della Manitoba?

Farine tradizionali Il fatto di avere una forza simile (e quindi un contenuto di glutine e proteine affine) non comporta alcuna variazione nelle dosi. Per esempio 200 g di Manitoba corrispondono a 200 g di farina di tipo 00.

Cosa cambia tra farina Manitoba e farina 00?

La differenza sta solo nel fatto che la manitoba è una farina “forte” in grado cioè di trattenere meglio le bolle di gas che si sprigionano durante la lievitazione dell'impasto perché grazie alla maggiore presenza del glutine risulta più elastica e quindi meno soggetta a rotture interne della struttura.

Come si può sostituire la farina Manitoba?

Come sostituire la manitoba con le farine tradizionali Se si vuole sostituire la manitoba con una farina tradizionale che contenga ugualmente glutine, bisogna affidarsi alle farine di grano tenero di tipo 0, di tipo 1 e di tipo 2 che abbiano un tenore di W superiore ai 350.

A quale farina corrisponde la Manitoba?

Farina manitoba È una farina raffinata di tipo 0 ma ricca di proteine (13-15%) soprattutto quelle che danno origine al glutine per cui il suo indice di W va da 350 a 400. Data l'elevata forza è impiegata per lavorazioni a lunga o lunghissima lievitazione (pane, pizza o lievitati complessi).