Un gallo quante galline feconda al giorno

Un gallo quante galline feconda al giorno
In un piccolo pollaio, un gallo serve? Ci sono diverse opinioni, qualcuno crede che un gallo nel pollaio sia necessario per una migliore armonia; mentre qualcun altro invece pensa che in un pollaio domestico il gallo non dovrebbe esserci. Qui vogliamo riportare la nostra esperienza con queste creature affascinanti.

Premesse

Diciamo subito che la nostra esperienza diretta è limitata, di pochi anni, ma ci siamo confrontati con altri “allevatori” ogni volta che ci siamo trovati in difficoltà. Inoltre parliamo di galli in pollai con pascolo, non chiusi in pochi metri quadri, e questo può fare la differenza.
Infine, ovviamente, ogni gallo è diverso e ha un suo carattere a prescindere dalla razza.

Un gallo quante galline feconda al giorno

Tenere un gallo nel pollaio:

si o no?

Le ragioni di chi pensa che un gallo sia necessario nel pollaio sono principalmente queste: crea armonia, permette di avere uova fertili (gallate, si dice), vigila e protegge le galline, e, infine, è un animale bellissimo e ha un bel canto.

Vediamo nel dettaglio le ragioni del si (ci vuole un gallo), e quelle del no (niente galli in un pollaio).

Armonia nel pollaio

Si
Sicuramente è vero che un gallo aiuta a creare una certa armonia nel pollaio.
Lui è in cima alla scala gerarchica e le galline litigano molto meno tra di loro per l’ordine di beccata. Tutte sono sottomesse al gallo e la sua presenza le tranquillizza. 
In un pollaio senza gallo, in effetti, una delle galline si assumerà il ruolo di dominante e vigilante. Spesso succede anche che le galline vedano noi umani come gallo.

No
Nonostante le galline siano più impegnate nella lotta gerarchica in mancanza di un gallo, una volta che l’ordine di beccata è stabilito, nel pollaio si crea ugualmente l’armonia. Le galline accettano quella dominante e vivono in tranquillità, trovandosi i propri spazi e i momenti di condivisione.
Inoltre un gallo ha bisogno di avere almeno dieci galline e in piccoli pollai domestici spesso ce ne sono di meno.

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Uova fertili

Si
Ovviamente con un gallo nel pollaio avremo uova fertili, e quindi avremo la possibilità di avere nuovi esemplari, praticamente gratis. In mancanza di un gallo, per ampliare il numero di animali si è costretti a comprare uova gallate o esemplari giovani, spendendo un po’.

L’idea che le galline producano più uova in presenza di un gallo è invece priva di fondamento. La quantità di uova che una gallina deporrà nella sua vita è già stabilito alla nascita.

No
Anche se senza un gallo bisogna comprare uova fertili o pulcinotti, questo ci permette di scegliere quali razze introdurre/allevare nel pollaio.
Inoltre, il continuo volersi accoppiare del gallo può stressare le galline, specie se sono poche, e può provocare la perdita di piume sulla schiena, dove il gallo appoggia le sue zampe durante la monta.

Protezione e vigilanza

Si
Il gallo ha dei comportamenti istintivi e codificati, e, se è un “bravo gallo”, sarà territoriale e protettivo.

Il gallo si prende cura delle sue galline a cominciare dal cibo che cerca ed offre loro, richiamandole con un verso simile a quello che fa una chioccia con i pulcini.

Vigila sempre sul suo “harem” e difende le sue galline da qualsiasi minaccia esterna. Non di rado si immola per salvarle dai predatori, attaccando senza timore anche animali molto più grandi lui. Inoltre con il suo verso potente ci avverte in caso di pericolo.

No
Purtroppo il comportamento di proteggere e difendere le galline, di un bravo gallo, può riguardare anche noi umani. Può, infatti, percepirci come minaccia e la sua territorialità può tramutarsi in aggressioni a chiunque entri nel pollaio.

Potremmo essere costretti a difenderci ogni volta che ci avviciniamo ad una gallina o andiamo a prendere le uova.

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Bellezza

Si
La bellezza di un gallo è indiscutibile, il suo portamento, i bargigli, il piumaggio e la coda sono splendidi.
Il suo potente canto, poi, è un piacevole suono che accompagna i lavori di campagna durante il giorno.

No
Sulla bellezza non si può controbattere, ma il cantare del gallo può essere un problema con il vicinato.

La nostra scelta: niente galli nel pollaio

Dopo aver avuto qualche gallo nel nostro pollaio, abbiamo scelto di non averne più.
La nostra esperienza, infatti, è stata negativa perché quasi tutti i galli avuti si sono dimostrati aggressivi, anche quelli che all’inizio erano tranquilli.

Molto spesso ci siamo sentiti dire che noi non eravamo in grado di farci rispettare ma dopo varie chiacchierate con altri piccoli allevatori crediamo che le cose stiano diversamente.
Come detto, se è un gallo è un “bravo gallo” sarà territoriale e prottetivo e forse il fatto di vivere in un grande spazio di pascolo ne aumenta l’istinto.

Non crediamo più a chi dice che di fronte ad un gallo che ci attacca bisogna reagire con comportamenti brutali, né a chi insegna come fronteggiarlo senza indietreggiare e neanche a chi pensa che bisogna familiarizzare con i galli quando sono piccoli. Abbiamo provato tutte queste cose e non funzionano a lungo termine.

I nostri galli

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I galli nani

I nostri primi galli, nati qui da uova fertili comprate, erano un sabelpoot e un cocincina nana, quindi mini galli!

Il piccolo gallo sabelpoot non ha mai scalato l’ordine gerarchico, ha sempre vissuto in disparte con la sua compagna porcellana. Con noi era tranquillo, e si faceva prendere tranquillamente in braccio.

Il cocincina invece dava segnali di una certa autorità fin da piccolo. Cercava di sottomettere anche le galline ovaiole, grandi il doppio, e si voleva affermare anche con noi. Infatti, quando stavamo troppo vicino alle galline, ci veniva accanto e ci “spingeva” camminando di lato.
Al tempo però non davamo importanza a quei segnali, l’inesperienza ce lo faceva vedere solo buffo!

Purtroppo entrambi non sono vissuti abbastanza a lungo per sapere cosa sarebbe successo, se un gallo nano avrebbe potuto prevalere su galline di razza grande, se avrebbero litigato tra loro o se ci avrebbero aggrediti. Entrambi si sono sacrificati per difendere le galline dall’aggressione dei predatori, ed entrambi non hanno superato l’anno di età.

I galli araucana

La seconda nidiata di galli sono stati gli araucana, nati sempre qui, da uova fertili comprate.
Su cosa sia stato avere tre galli e solo cinque galline ne abbiamo già parlato. Comunque, quando ne rimase solo uno, dopo qualche mese di ritrovata tranquillità, abbiamo avuto problemi di aggressioni quotidiane. Quasi impossibile entrare nel pollaio o soffermarsi all’esterno del recinto, ci attaccava anche attraverso la rete, puntando agli occhi.

Dopo averlo dato via, è stato tranquillo solo per una settimana, il tempo di ambientarsi nel nuovo pollaio, poi ha ricominciato ad essere aggressivo.

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Il gallo livornese

L’ultimo gallo è stato un gallo livorno collo d’argento, comprato in fiera da pulcinotto.

Era un galletto molto timoroso e con noi è sempre stato tranquillo.
Crescendo è diventato un bellissimo gallo (aveva una livrea e una coda magnifica), e si è affermato su tutte le galline, stressandole un po’.
Non si faceva prendere in braccio ma era molto docile.
Purtroppo quasi da un giorno all’altro, anche lui è diventato aggressivo.
Una mattina, all’apertura della casetta ha deciso di attaccarci!

L’abbiamo dato via subito e nel nuovo pollaio senza pascolo, è più tranquillo anche se qualche volta ha cercato di aggredire il nuovo proprietario.

Riflessioni

Noi credevamo che il carattere di un gallo non cambiasse più dopo aver raggiunto la maturità sessuale, intorno ai sei mesi. Abbiamo notato, invece, che i nostri galli sono cambiati intorno ad un anno di età, quando già montavano regolarmente le galline da diversi mesi.
Forse raggiungono un’ulteriore maturità, o si assumono la responsabilità del branco, fatto sta che, dopo un anno di vita, da galli tranquilli si sono trasformati in galli territoriali e aggressivi. Almeno questa è la nostra esperienza.

Anche dei nostri amici, con pollaio di una ventina di galline ed enorme pascolo, ci dicono che con il tempo i galli diventano aggressivi per poi tornare più docili in vecchiaia. Loro riescono a tenere anche più galli contemporaneamente (di diverse età) ma appena diventano troppo territoriali li uccidono. E sono molto pochi quelli che superano un anno di età.
In questo modo riescono ad avere solo i vantaggi di tenere un gallo nel pollaio!

Quante galline può fecondare un gallo?

In genere, il gallo è in grado di gestire 8, 10 e a volte addirittura 15 galline (a seconda della razza).

Quante volte si accoppia un gallo al giorno?

Il gallo posiziona le zampe sul dorso della gallina, spostandole le piume della coda in modo che le cloache entrino in contatto. Quando ciò accade, il gallo deposita la sacca di sperma nella gallina, concludendo l'accoppiamento. Il gallo può accoppiarsi fino a 30 volte in un giorno.

Quante volte si accoppia il gallo?

Più realistico, e senza dubbio basato su dati statistici, è il numero di accoppiamenti giornalieri riferito da Sharp (1998): un gallo sessualmente attivo può accoppiarsi 20-30 volte al giorno, ma non tutte le copule si concludono con l'eiaculazione.

Cosa fa il gallo con le galline?

Il gallo si prende cura delle sue galline a cominciare dal cibo che cerca ed offre loro, richiamandole con un verso simile a quello che fa una chioccia con i pulcini. Vigila sempre sul suo “harem” e difende le sue galline da qualsiasi minaccia esterna.