Come fare le montagne del presepe con il polistirolo

In quasi tutti i presepi che ripropongono paesaggi sono presenti le rocce.

In un presepe, per roccia si intende ciottoli di piccole dimensioni oppure, pareti rocciose di dimensione ben più ampia. Ci sono diversi modi per riprodurre paesaggi  rocciosi il più facile è quello di raccogliere in natura, frammenti di roccia di varie dimensioni, o pietre di ogni forma  ed inserirli nella nostra opera. Per procedere artificialmente invece, dobbiamo munirci  di gesso, iuta, gommapiuma, polistirolo e lavorarli con strumenti come ad esempio le utilissime spatole.

Una volta sagomato il nostro sistema roccioso dobbiamo completare con la colorazione.

Per quanto concerne la colorazione vi ho riservato un ampio paragrafo dove spiego nel dettaglio il tutto, ma se volete avere spiegazioni visive ed esplicative vi consiglio il mio VIDEOCORSO IN DVD

In alcune immagini sottostanti è possibile visionare un esempio di terreno prodotto con iuta e gommapiuma. Le rocce caratterizzanti l’ambientazione sono dunque quelle che vengono fatte a mano dal presepista che, con la propria creatività, può dar vita a singolari forme e può riprodurre ambientazioni rocciose tipiche di determinati contesti naturali. Il primo step da eseguire per realizzare una roccia è la BASE.

La sua struttura viene realizzata con diversi materiali ad esempio, polistirolo da imballaggio, legno, cartone.

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Ottenuta la base con la forma rocciosa desiderata, bisogna procedere con il rivestimento in iuta.

Se avete creato una base molto ampia o tortuosa, sorreggete la iuta con una retina metallica.

Reperibile in qualsiasi ferramenta. Sulla iuta fate colare il  gesso con consistenza più densa,  per facilitare la presa sul tessuto.

Applicate con una spatola  un quantitativo di gesso denso che verrà lavorato per coprire interamente  la base in polistirolo.

Il polistirolo può posto a strati , in verticale o come si vuole in dipendenza delle rocce da costruire, sedimentarie calcaree o altro.

La preparazione del gesso è molto semplice da attuare; basta mettere in un recipiente acqua e gesso a pioggia, fino a che tende ad affiorare sulla superficie dell’acqua . Fate attenzione a non mescolare il gesso prima del previsto, vi consiglio di mescolarlo quando iniziate il lavoro per scongiurare il suo istantaneo indurimento.

Non preparate quantità eccessive di gesso perché è a rapida essiccazione e non consente molto tempo per la modellazione, di norma si lavora una porzione piccola alla volta.

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Per evitare la formazione di grumi il  gesso viene messo nell’acqua a pioggia (spolverato), più se ne aggiungete  e maggiore sarà la sua consistenza.

Nel caso delle rocce non eccedere nelle quantità. Ricordarsi sempre che va fatto riposare nell’acqua senza mescolare per alcuni minuti in maniera tale che si bagni completamente e non indurisca con rapidità.

Quando si decide di iniziare il lavoro si comincia a prendere un po’ di gesso alla volta con una spatola senza mescolare Il gesso si deposita sulla superficie, su polistirolo con una spatola.

Applicate il gesso con delicatezza e disponetelo con omogeneità, senza trascurare nessuna fessura.

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Sulla iuta il gesso deve avere una consistenza più liquida, dunque durante la  sua formazione sarà necessario incrementare le dosi di acqua. Per conoscere le varie tecniche del gesso, visionare spiegazioni dettagliate sulla costruzione delle rocce, vi consiglio il mio VIDEOCORSO IN DVD

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Collocare e fissare il polistirolo e la iuta, sulla struttura in modo tale da avere una base abbastanza solida.

La base va sigillata con la colla vinilica, ma per avere un maggiore sicurezza si possono usare chiodi, stuzzicadenti o filo di ferro.

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Iniziare a preparare il gesso, poco alla volta.

Esso deve essere steso prima liquido e poi sempre più denso, così da creare dei rilievi, dei sassi e delle screpolature tipiche della roccia.

Il trucco sta nel fissare prima con un po’ di gesso le parti che sono state assemblate , e poi aspettare prima di continuare in modo che la struttura, dopo l’ essiccazione , risulti più solida e facile da lavorare.

Utilizzate successivamente  delle piccole stecche, come si chiamano in gergo, tipicamente quelle usate per il restauro e le belle arti, per creare delle incisioni a piacere, le incisioni possono essere verticali o orizzontali.

Per ottenere effetti più realistici, usate i residui di gesso ed applicateli, più lavorerete il gesso più il tutto risulterà reale. Per apprendere tutti i trucchetti per ottenere in maniera semplice  effetti realistici e di spiccata bellezza vi consiglio l’ acquista dei miei VIDEOCORSI IN DVD.

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Tutto ciò serve per avere una solida coprenza del supporto e allo stesso tempo ricreare quei movimenti e dislivelli tipici dei paesaggi rocciosi .

Prima di terminare utilizzare del gesso secco a pioggia sulla superficie per eliminare l’umidità del gesso e creare l’ effetto terreno sgretolato. Si può utilizzate un passino o colino per applicare la polvere di gesso.

La iuta può essere immersa nel gesso molto liquido prima di essere poggiata sulla struttura e poi modellata, ma tale operazione, seppur garantisce che la trama si impregni, non è consigliata perché, oltre a causare sporcizia e sgocciolamento attorno al lavoro, necessita di ulteriore ripasso con del gesso più compatto che vada ad eliminare la trama della tela che riaffiora in superficie.

Steso il gesso, si deve attendere l’ essicazione, prima della totale asciugatura è possibile ancora modificare e plasmare alcune parti con l’ utilizzo di un qualsiasi oggetto appuntito.  Le tecniche e le strategie da utilizzare in questi passaggi sono spiegati dettagliatamente nei miei VIDEOCORSI IN DVD .

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Prima vi ho citato un altro materiale con cui è possibile costruire delle rocce per il nostro presepe, ovvero la gommapiuma.

Questo materiale per poter essere utilizzate deve essere necessariamente sminuzzato, per fare ciò possiamo usare le nostre mani laboriose, oppure utilizzare un vecchio frullatore.

I pezzi ottenuti vengono immersi nel gesso, privati del gesso in eccesso ed applicati su un piano d’ appoggio.

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Con il gesso più denso devono poi essere ricoperti tutti i fori che si creano tra i vari pezzi di gommapiuma, con l’ aiuto di una spatola si può ottenere una superficie grinzosa.

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Applicare gesso secco in polvere per assorbire l’ umidità in eccesso e simulare piccole rocce e il terreno

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Spolverare sulle rocce  gesso secco consente di assorbire l’umidità, ed offre un risultato  realistico al lavoro. Al termine dell’essiccazione bisogna rompere la superficie della gommapiuma gessata con l’ausilio di qualsiasi oggetto o delle stesse mani, schiacciandola e subito rilasciandola, in maniera tale da creare un particolare effetto di crepe.

Si ricorda che le incisioni sul gesso possono essere fatte nel corso dell’essiccazione anche in più fasi, in modo tale Incisione del gesso in orizzontale oppure in verticale quando tende ad indurirsi.

Spolveratura con gesso secco in polvere per assorbire l’ umidità in eccesso e simulare una volta secco le piccole rocce e il terreno  che nel corso dell’indurimento si creino fenditure e intagli di diversa natura, che garantiranno un effetto particolare e realistico. Per maggiori chiarimenti e spiegazioni visive e audio facili e dettagliate vi consiglio l’ acquisto dei miei VIDEOCORSI IN DVD.

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Per poter ottenere un aspetto caratteristico dobbiamo attendere la colorazione.

Come fare le montagne del presepe con il polistirolo
Come fare le montagne del presepe con il polistirolo

Nella foto precedente un esempio di terreno questa volta realizzato direttamente su polistirolo, opportunamente graffiato per far aderire il gesso e con l’ aggiunta di sassolini anche direttamente nell’ impasto del gesso.

Colorazione delle roce utilizzate per i presepi

Questa fase è di esecuzione semplice, dovete solo prestare molta attenzione alle tonalità che andrete ad applicare.

Per avere una maggiore sicurezza e per acquisire tutti i trucchi per creare tonalità perfette vi consiglio il mio VIDEOCORSO IN DVD

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Le Terre naturali sono le più adatte per la colorazione delle rocce, perché sono solubili in acqua, assumono facilmente delle particolari sfumature e sono abbastanza economiche.

Vi riportiamo alcuni colori di base da usare :

  • TERRA DI SIENA NATURALE
  • TERRA DI SIENA BRUCIATA OCRA GIALLO
  • OCRA DUNKEL BRUNO KASSEL O MARRONE SCURO NERO VITE DI GERMANIA
  • NERO ROMA
  • TERRA ROSSA
  • TERRA GIALLA
  • TERRA D’ OMBRA NATURALE E BRUCIATA
  • VERDE DIVERSE TONALITA’

Procuratevi un contenitore d’ acqua, colla di coniglio per aggregare le terre e a scongiurare lo sbiadimento. Anche per le velature leggete la lezione apposita della colorazione.

Prendere un pennello non troppo piccolo e bagnarlo abbondantemente nell’acqua colorata o semplicemente in acqua senza colore e ancora bagnato, passarlo nel piatto o nella tavolozza del colore preparato precedentemente.

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Stendere il colore sulla superficie con molta acqua, utilizzando ogni volta colori diversi in modo da creare sfumature naturali della roccia.

Vi sconsiglio l’ uso di  colori troppo forti , è necessario far risaltare le venature del gesso, un colore troppo denso potrebbe limitare il rendimento del lavoro.

Il pennello va intinto in diversi colori, amalgamandoli insieme sulla superficie

. Con il tempo saprete il quantitativo d’ acqua da utilizzare  per la colorazione ottimale e colla di coniglio come aggregante.

Il verde va applicato nelle venature della roccia in  diverse tonalità e miscelato con la base di colore utilizzata precedentemente, in modo da creare l’effetto di umidità tipico di alcune rocce.

Anche in questo caso la sfumatura dovrà essere molto delicata.

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Vi consiglio di raccogliere immagini, foto di rocce per poter avere uno spunto preciso ed ottenere una colorazione il più possibile vicino alla realtà.

Ecco di eguito le caratteristiche delle varie tipologie di rocce:

  • ROCCE CALCAREE: di gradazione chiara, tendente al biancastro
  • ROCCE SEDIMENTARIE: di colorazione rossastra poiché contengono un grande quantitativo di ferro
  • ROCCE BASALTICHE: sono quelle con colorazione più scura, tendente al grigio.

La colorazione sul grigio è adatta per i primi piani, ma si può utilizzare anche il marrone.

E’ sconsigliata la tecnica del chiaroscuro, poiché l’ utilizzo di l’ importante quantitativo di acqua consente di ottenere sfumature naturali e realistiche. Il pennello deve essere sempre molto bagnato e praticamente intriso di colore.

Si utilizza un piatto perché riesce a mantenere l’ acqua del pennello.

Per utilizzare i colori, bisogna partire dalle tonalità più scure per poi terminare con quelle più chiare, il passaggio delle tonalità deve essere graduale ed effettuato in più momenti, per poter avere un controllo sulla colorazione ottenuta. Volete approfondire in maniera impeccabile il discorso colorazione? VIDEOCORSO IN DVD

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Ricordo ancora una volta, che il colore deve essere estremamente liquido per poter penetrare bene nelle fessure che si vengono a creare nell’incisione del gesso.

Il pennello va continuamente bagnato nell’acqua.

Se doveste sbagliare qualcosa durante la colorazione, è possibile lavare la superficie con acqua per mezzo dello stesso pennello, per ottenere un risultato ottimale , utilizzate colori naturali come le terre o  pigmenti .

Per ottenere l’ effetto umido si scioglie del colore ad olio, per esempio marrone con una punta di blu o terra di Siena, con 50 % di essenza di trementina e olio di lino, e passarlo dove si vuole, oppure con pigmenti in polvere uniti a vernice trasparente all’ acqua effetto lucido.

Il risultato finale sarà molto vicino al nostro progetto mentale di partenza.

Considerate che il colore penetra maggiormente nelle fessure, donando questo particolare effetto alle rocce. Se si utilizza il  polistirolo o la gommapiuma per ottenere rocce di grandi dimensioni, i singoli pezzi di polistirolo vanno assemblati insieme con chiodi e poi lavorati con gesso. utilizzando questa tecnica si lavora la roccia cercando di simularne un tipo molto comune che è il basalto, che ha come caratteristica, la superficie risulta più liscia.

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Queste parti vengono lavorate  con le stesse caratteristiche che sono state evidenziate in precedenza e dunque, copertura delle fessure e dei buchi, cercando di modellare in maniera naturale la roccia, con l’ aiuto  di un’ attenta osservazione della natura. Si considera però , che già il posizionamento di pezzi di polistirolo di opportuna forma e grandezze aiutano moltissimo il lavoro seguente di lavorazione con il gesso.

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Qui potete osservare una parete rocciosa,  lavorata con pezzi molto grandi di gommapiuma , circa 50 cm, assemblati, posizionati e legati su una struttura di cantinelle.

Qui è stato applicato il gesso direttamente sulla gommapiuma , ormai fissata alla struttura, e si sono coperti i buchi e gli spazi con altre applicazioni di gommapiuma imbevuta nel gesso.

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Per spunti e tecniche innovative e mai descritte prima d’ ora, vi consiglio il mioVIDEOCORSO IN DVD un’imperdibile occasione da non perdere per diventare esperti nel settore.

Le rocce per presepe realizzate con polistirene e polistirolo

Per realizzare delle rocce , si possono usare tutti i residui che abbiamo ottenuto dal taglio e dalla lavorazione delle case in polistirene o del polistirolo, legati insieme con tecniche e collanti diversi.

I residui devono essere posizionati in modo da realizzare una forma che si avvicini alla tipologia di roccia che vogliamo realizzare. In natura sono presenti diversi tipi di rocce, la loro conformazione dipende dall’ ambiente in cui si trovano.

In base al presepe che vogliamo realizzare, selezioneremo la roccia più adatta, tenendo ben presente i colori e le forme.

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Come fare le montagne del presepe con il polistirolo

Come fare le montagne del presepe con il polistirolo

Con il polistirene è possibile realizzare rocce di vario genere. Su una base legnosa o di polistirolo si salda la parete rocciosa che vogliamo riprodurre.

I pezzi di polisitrene vengono assemblati e fissati con l’ uso della colla vinilica o della colla a caldo. Se utilizzate la colla a caldo , prestate attenzione alla sua temperatura, perché se troppo elevata può compromettere seriamente il lavoro. Mentre si procede ad aggiungere altri pezzi di questo materiale, ci comincia a decidere la forma della parete aiutandosi con chiodi o stuzzicadenti per far aderire le parti aggiunte.

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Dopo aver fissato il polistirolo alla base, possiamo procedere con l’ incisione, che può avvenire con un saldatore,  un taglierino o con una lama di grandi dimensioni.

Oppure si possono creare blocchi di roccia con polistirene, se ne siamo in possesso, tagliandoli con taglierino, battendoli con un martello , tagliandolo anche con la sega, tutto per creare un movimento naturale della roccia

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I pezzi sono incollati  con colla o gesso denso per farli aderire alla superficie di base. Per  creare le fessure della roccia,  i buchi e le parti sporgenti, si possono utilizzare tutti i residui e incollarli oppure semplicemente fermarli per rendere la costruzione più naturale possibile.

Per ottenere un effetto realistico e rugoso, utilizzate una spazzola metallica e picchiettate la parete rocciosa. Successivamente, si passa a miscelare un po’ di gesso con aggiunta di sabbia fine, della terra naturale ottenendo un impasto veramente rugoso., questo passaggio ve lo consiglio solo se dobbiamo realizzare rocce molto granulose e friabili. In linea generale è consigliabile utilizzare gesso ottenuto con la tecnica catalana, consistenza più liquida, tempi di riposo di almeno dieci minuti.

La preparazione del gesso, come al solito , deve essere fatta con oculatezza in modo che assuma la consistenza tale da poter essere lavorato sulla parete.

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La lavorazione procede con la spatola, cercando di modellare la superficie in modo da riprodurre il nostro progetto iniziale.

Se a volte, dovessero staccarsi pezzi di gesso, non preoccupatevi, possiamo in un secondo momento aggiungere alcuni pezzetti di gesso con un pennello o con la spatola altro gesso, oppure se siete in possesso di polistirolo molto compatto possiamo rimediare utilizzandolo opportunamente.

Con un pennello asciutto si possiamo prelevare  gesso secco e, con dei piccoli colpetti, spargerlo delicatamente sulla superficie, in questa maniera, potremo asciugare l’ umidità residua ed avere un effetto di roccia sgretolabile.

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Rocce realizzate con corteccia di alberi o sughero

Per simulare particolari pareti rocciose possiamo ricorrere all’ uso di  cortecce di alberi quali acero , pino. Le cortecce sono reperibili in natura,  le possiamo raccogliere nei boschi quando naturalmente cadono da un albero.

Quando si hanno a disposizione dei pezzi , questi vanno inseriti nel presepe a simulare delle rocce oppure , picchi montani con i pezzi più  particolari. Questi vengono  inseriti incollandoli con del gesso e stuccandoli per nascondere l’ aggiunta , si  possono usare  anche viti di fissaggio per guadagnare tempo .

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Le stuccature e la superficie del materiale avvengono con l’ impasto che abbiamo illustrato  in precedenza. Fatevi guidare dalla fantasia per  inserire questi elementi armoniosamente. Si lavora con gesso catalano sul polistirolo per creare una roccia artificiale, aiutandosi con la spatola.

Il gesso dovrà essere lavorato per renderlo simile ad una roccia ,per la parte restante si utilizza una boiacca densa ottenuta con la miscela di gesso, terriccio, caffè , sabbia anche molto grezza. Questo impasto serve per stuccare  le rocce tra di loro. La parte di gesso più liquida ed acquosa, può essere distribuita sulla superficie della corteccia per far aderire meglio il colore.

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Ecco l’ illustrazione dell’ avanzamento della struttura con le stuccature necessarie per coprire le giunture ed ottenere un risultato più omogeneo . la tecnica illustrata è una tecnica mista, perché prevede l’uso di più elementi, tra i quali corteccia, sughero, polistirolo , gommapiuma e rocce a stampo.

Trattasi di un lavoro di lunga durata  per questo motivo, si preferisce l’ utilizzo del gesso catalano che offre la possibilità di modellare la struttura a proprio piacimento .

La corteccia aiuta moltissimo perché è leggera e ha già in sé delle caratteristiche di rugosità che la rendono adatta al lavoro. E’ importante posizionare la struttura nel presepe per controllare proporzioni e ingombro.

 Altri esempi di realizzazione mista gesso e cortecce. Le stesse per far aderire il colore necessitano di una leggerissima velatura di gesso .

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Dalle  foto è possibile osservare l’ assemblaggio dei pezzi di corteccia in base al lavoro che dobbiamo realizzare , soprattutto per quanto riguarda  montagne e colline che sono in secondo piano. Dunque è necessario  proporzionare le parti in modo da rendere il tutto omogeneo.

Il gesso utilizzato per stuccare le varie parti, quando siamo in secondo piano, deve essere di tipo catalano , cioè morbido e lasciato riposare per poter essere malleabile al lavoro di incisione che esiste ed è necessario per rendere armonioso il lavoro.

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Rocce realizzate con gli stampi

Per questa tecnica è necessario munirci  di rocce vere che saranno il modello per gli stampi. Molto comode sono le tipologie che si trovano nei negozi di Bricolage utilizzate per il rivestimento esterno di muri.

Naturalmente vanno benissimo le rocce naturali che la natura ci offre, anzi è assolutamente necessario dotarsi di più di un tipo per poter sbizzarrirsi con la propria fantasia.

Per creare uno stampo occorre avere a disposizione del mastice , quello usato per isolare le finestre, questo materiale duttile viene steso , con una certa pressione sulla porzione di roccia di cui si vuole creare lo stampo.

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Ottenuto  il negativo, si procede con la preparazione del gesso denso stendendolo  all’ interno solo sulla superficie con uno spessore minimo senza caricare troppo con la quantità dello stesso.

Quello che si ottiene è una porzione di roccia che può essere utilizzata tagliandola e inserendola nella parete rocciosa, sul terreno fissandola con il gesso o il cemento a pronta presa, se necessario.

Il risultato risulterà molto vicino alla realtà soprattutto se si riuscirà a rendere omogeneo l’ insieme della struttura.

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Gli stampi si realizzano in caso di repliche numerose dell’ oggetto, in commercio sono disponibili stampi già pronti all’ uso in gomma siliconica.

La sagoma della roccia che si ottiene va inserita nel presepe utilizzando anche schiuma poliuretanica per incollare i vari pezzi e stuccando le rocce tra di loro, questo metodo è consigliabile in  caso di dimensioni molto grandi.

Quando assembliamo le rocce usiamo una cosiddetta “porcheria” , come la chiamano gli spagnoli, composta da gesso, che funge da aggregante in quantità sufficiente, della terra , sabbia, residui di lavorazione del gesso e quanto la vostra fantasia vi consiglia.

L’ impasto deve essere denso e molto granuloso. Le parti di legame, dove si sono dei buchi , possono essere riempite con polistirene tagliato opportunamente per simulare delle rocce.

Facciamo un esempio di realizzazione , si prendono delle rocce vere che serviranno come modello e della plastilina o argilla morbida.

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Successivamente viene estratta la roccia dallo stampo e si cerca di metter lo stampo in una posizione che riproduca anche il volume della roccia in questione.

Prepariamo  gesso normale leggermente denso che servirà per far aderire, alle parti più verticali, le varie riproduzioni, dopo, cospargete l’ interno cercando di riempire solo lo stampo dello spessore desiderato. Non è necessario riempirlo totalmente.

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Ecco  un esempio di posizionamento sul presepe.

Nella foto l’ effetto delle rocce a stampo che abbiamo realizzato dopo la fase di stuccatura con la cosiddetta “porcheria” e dopo l’ applicazione del fondo scuro propedeutico alla colorazione definitiva

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Alcune fasi della colorazione e l’ effetto finale sulla struttura rocciosa a questo punto non rimane altro che aggiungere della vegetazione.

Realizzare il terreno nel presepe

La base del presepe solitamente viene rivestita con polistirolo o polistirene. Il terreno del presepe è soggetto alle rigide leggi prospettiche lineari, dunque dovrà necessariamente essere in pendenza

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Qui vi sono diversi modi per realizzare un terreno una volta creata la base.

Il primo metodo è quello di utilizzare la iuta o garza medica, ricoprendola con il gesso, oppure si può optare per il modellamento diretto sul polistirolo o polistirene. Il  terreno non sarà mai piatto ma possiederà protuberanze,  sassolini, buche e quanto altro desideriamo.

Creata la base del terreno, con il polistirolo, possiamo aggiungere  pezzi dove ci sembra più opportuno, in modo da creare movimento naturale.

Prepariamo poi a lato piccoli pezzi di gommapiuma, polistirolo o polistirene. Facciamo un po’ di gesso con la tecnica vista in precedenza e cominciamo a stenderlo sulla superficie, aggiungiamo all’ impasto del caffè, piuttosto che della sabbia o residui della lavorazione del gesso fatto in precedenza.

Si può anche avere a disposizione dei residui secchi opportunamente tritati e della cenere per esempio o del terriccio da miscelare a secco e spargere a pioggia sulle parti dove abbiamo steso il gesso liquido prima che asciughi in modo che questo impasto aderisca alla superficie e simuli il movimento del terreno.

In sostanza il gesso deve essere il più grumoso possibile per poter simulare un vero terreno. Immergiamo i piccoli pezzi di polistirolo o gommapiuma nel gesso, strizzandoli delicatamente, e poniamoli nel presepe.

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Con un pennello asciutto immerso nel gesso in polvere, cospargiamo alcune parti con dei piccoli colpi per distribuirlo in maniera da dare il tipico effetto di piccoli sassi. Creiamo anche delle buche e altri difetti. Usiamo la spatola per  modificare la sagoma delle rocce quando il gesso comincia ad indurire.

Un esempio  che illustra parte di un presepe dove si crea il terreno

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Il gesso deve essere denso anche preparato all’ istante.

Si aggiunge a pioggia il materiale suddetto creando una leggera pressione per farlo aderire sul gesso ancora bagnato.

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Nella foto si esercita la pressione con una mano per far aderire il composto al gesso ancora abbastanza morbido per accogliere questi residui.

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Essiccato il tutto,  si può procedere con l’ eliminazione de i residui che non hanno aderito. Volendo  con altro gesso liquido,  bagnando la superficie si può applicare altro materiale dove serve con applicazioni successive

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Infine si passa al posizionamento della vegetazione e volendo anche del terriccio a secco miscelato con terre , per fissarlo si può usare della colla di coniglio vaporizzata o della colla a spruzzo.

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Realizzare una grotta di grandi dimensioni in un presepe

Per realizzare una grotta molto grande , utilizzate come base il polistirolo , che servirà per ospitare cemento misto. gesso e residui di lavorazioni precedenti ed eventuali sassolini.

Il tutto va gettato energicamente sulle pareti di polistirolo, non prima di aver apposto su quest’ ultime, dei pezzi casuali per dare spessore agli archi o per creare delle naturali protuberanze.

Invece, del cemento  è preferibile usare il collante per le piastrelle o l’ intonaco pronto poiché hanno più granulosità e permettono una maggiore aderenza sulle pareti.

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Dalla foto precedente si notano i sassolini, residui delle lavorazioni del gesso precedenti tritati, inseriti nella parete.

La foto a fianco mostra la grotta colorata con il colore di fondo.

Anche in questo caso il gioco del chiaroscuro è di fondamentale importanza per creare effetti particolari e suggestivi. Per spunti e tecniche innovative e mai descritte prima d’ ora, vi consiglio il mio VIDEOCORSO IN DVD un’imperdibile occasione da non perdere per diventare esperti nel settore.

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Vari tipi di roccia nel presepe

Ecco una serie di  esempi di rocce, poste in diversi piani del presepe.

Qui deve essere utilizzata una tecnica mista con gesso e elementi naturali. Usate  cortecce naturali,  quali larice, pino , leccio , sughero. Questi elementi sono stati inseriti nella struttura con viti e colla vinavil o stucco per farle aderire alla base. Il gesso deve essere preparato con la tecnica catalana già vista in precedenti lezioni. Questo permette una maggiore libertà e tempo di lavorazione.

Le incisioni della roccia che si fanno con punteruoli , scavino e spatole , devono rispettare le regole della prospettiva sia diminutiva che di definizione. Man mano che si allontana dal primo piano dobbiamo fare delle incisioni meno evidenti e creare dei movimenti più morbidi e lineari. In questo caso si usano delle spazzole d’ acciaio che opportunamente usate simulano perfettamente i movimenti delle montagne e rocce in lontananza.

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Esempio di lavorazione di una parete in cui si amalgamano le varie parti.

Se vogliamo creare delle rocce più frastagliate possiamo utilizzare anche residui del gesso che vengono incollati alla struttura per creare delle rocce più sporgenti lasciando in questo caso dello spazio più evidente tra i massi.

In questa foto è evidente il lavoro diverso a cui abbiamo sottoposto i micropiani del presepe con diverso tipo di incisione , fino alle colline sullo sfondo molto mendo lavorate e definite.

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Le rocce a stampo si utilizzano per creare le pareti in primo piano, esse si incollano a proprio piacere  con gesso o cemento, ma solo dopo averle immerse in acqua , altrimenti il gesso secco dello stampo non aderisce alla parete.

Per amalgamare le parti tra di loro, si può utilizzare gesso “sporco” ovvero, gesso al quale sono stati aggiunti residui , terriccio e altro per simulare le parti sgretolate di tali rocce.

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Esempio di lavorazione.

Il gesso viene posto sulla parete casualmente, quando è ancora morbido e dunque malleabile, cercando con la spatola di sollevarlo in alcuni punti per creare le tipiche  rotture della roccia.

E’ possibile inserire muretti o altro e lavorare direttamente insieme alla parete per amalgamare tutto, usando ovviamente la  tecnica catalana.

La parete finita e colorata.

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Ecco un altro esempio di rocce .

Qui la base è stata ricoperta di garza ingessata, per scongiurare la fuoriuscita del polistirolo durante l’ incisione della parete. La parte la possiamo rendere più frastagliata, o mò di fiordo norvegese, e si può lasciare uno spazio tra le rocce.

Le rocce a stampo vanno amalgamate con il gesso che viene inserito per creare ulteriori rocce di legame, infine  per rendere maggiormente reale la struttura , prima che il gesso sia completamente secco , si spolvera con  gesso misto a piccoli residui dello stesso amalgamati a secco. Ultimata la colorazione  si aggiunge  terriccio e piccoli sassi naturali.

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La parete finita e colorata si può arricchire con elementi naturali come  muschi licheni , teloxis , rametti secchi e quanto si ha a disposizione.

Un altro esempio di roccia quasi interamente realizzata con sughero e cortecce.

Evitare di ricoprire troppo le cortecce con il gesso altrimenti si rischia di perdere l’ effetto rugoso delle stesse.

Il gesso, liquido, viene cosparso con un pennello, in certi casi non è nemmeno necessario in quanto già lo stesso sughero possiede un movimento ed una colorazione adeguato, vedasi il presepe napoletano in cui l’utilizzo del sughero è completamente diverso.

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Esempi di fondali da cui prendere spunto anche per la colorazione.

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Un esempio di realizzazione di una grotta , in particolare quella di Lourdes

Struttura  in polistirolo e  lavorazione in gesso ,per la lavorazione del gesso possiamo usare qualsiasi tecnica, non solo quella catalana. Per scolpire si utilizza punteruolo e scalpello.

Come fare le montagne del presepe con il polistirolo

Altri esempi di pareti di roccia a stampo e con una tecnica mista per creare una grotta naturale. Questi sono lavori del gruppo amici del presepe di Monte Porzio catone.

Base  realizzata utilizzando asticelle di legno su cui viene posta una retina metallica , quella delle zanzariere per intenderci , su cui vengono incollate le cortecce.

Per aiutarsi nella stuccatura, nella copertura dei buchi e per evitare spreco di gesso, utilizzate gommapiuma intrisa di gesso, questa risulta utilissima da inserire in buchi grandi e difficili da raggiungere.

Come fare le montagne del presepe con il polistirolo

In ultimo eccovi esempi tratti dal web

Per creare la parete rocciosa viene utilizzato esclusivamente il polistirene , senza aggiunta di gesso o altro.

Come strumenti vengono utilizzati scalpelli e punteruoli e vengono aggiunti pezzi dello stesso materiale per creare altre rocce e movimenti.

Come fare le montagne del presepe con il polistirolo

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Come fare le rocce con il polistirolo?

Si lavora con gesso catalano sul polistirolo per creare una roccia artificiale, aiutandosi con la spatola. Il gesso dovrà essere lavorato per renderlo simile ad una roccia ,per la parte restante si utilizza una boiacca densa ottenuta con la miscela di gesso, terriccio, caffè , sabbia anche molto grezza.

Come modellare il polistirolo?

Quindi, si procede alla modellazione del polistirolo, magari piegando la punta ad uncino con l'ausilio di una tenaglia. In questo modo, il materiale può essere modificato senza alcuna difficoltà, magari ammorbidendolo o arrotondandolo con l'ausilio di un semplice accendino.

Come fare il presepe su più livelli?

Costruite casette su più piani con tavole di compensato unico modo per realizzare dei realistici presepi fatti in casa su più livelli. Un altro suggerimento è infatti quello di costruire delle casette, con cartone ricavato dagli imballaggi, oppure usando delle tavole sottili in compensato.