Come aprire un cohousing per anziani

Come aprire un cohousing per anziani

Redazione 05 marzo 2021 17:12

Si chiama 'Casa Giada' ed è il nuovo cohousing dedicato a persone anziane in zona La Giustiniana aperto da Roma Capitale e gestito in accordo con Irasp. È il terzo progetto simile avviato negli ultimi mesi, dopo 'Casa Gaia' in zona Torre Gaia e 'Casa delle Viole' in zona Monteverde. Ne dà notizia il Campidoglio in una nota. 

L'obiettivo dell'amministrazione è non solo offrire, attraverso questo nuovo modello di residenzialità, una soluzione abitativa alle persone anziane che ne hanno bisogno, ma anche e soprattutto incentivare un modello di coabitazione che sostenga l'invecchiamento attivo degli ospiti, la loro autodeterminazione, la condivisione di un contesto più familiare e la qualità della vita. 

All'interno di 'Casa Giada', che puo' ospitare fino a cinque persone, gli ospiti condividono gli ambienti e la loro gestione, affiancati da operatori sociosanitari nel ruolo di 'mediatori della convivenza'. L'arredamento degli spazi e la gestione del servizio sono sostenuti da fondi Pon Metro. 

Il servizio nasce all'interno di un edificio di proprietà capitolina, dove l'Amministrazione punta a far sorgere un 'Polo integrato per servizi agli anziani fragili' capace di ospitare a pieno regime fino a 25 persone: nei piani superiori dell'edificio sono in via di conclusione i preparativi per aprire due comunità alloggio per persone anziane, sempre attraverso un accordo di collaborazione con Irasp, mentre al piano terra avrà spazio la Asl per ambulatori e servizi amministrativi e al primo piano troverà posto un Centro Alzheimer. 

"Con questo nuovo appartamento rafforziamo il progetto di cohousing che abbiamo affermato per le persone anziane della città", dichiara la sindaca di Roma, Virginia Raggi. "Un progetto di sistema, che supera la logica delle Case di Riposo con l'obiettivo di favorire l'autonomia e la valorizzazione delle risorse personali degli ospiti, in un contesto di nuova famiglia e comunità che punti alla qualità della vita".

L'assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale Veronica Mammì: "La rivoluzione che stiamo realizzando attraverso i cohousing è fondamentale, perché punta a superare gradualmente le forme di ospitalita' di grandi dimensioni, incentrate su un approccio assistenzialistico, e potenziare invece la capacità di accoglienza in piccole residenze, che favoriscano la valorizzazione personale e quella che potremmo definire una 'autonomia solidale', in un contesto simile a quello familiare. Il progetto si sta realizzando in diversi appartamenti distribuiti sulla città e coinvolge in una ristrutturazione le nostre Case di Riposo, integrandone l'offerta con queste nuove forme di residenzialità. L'obiettivo finale è favorire autonomia, relazioni e qualita' della vita".

Anzianicohousing

Aiutare gli anziani a vivere a casa propria: vincere l’isolamento
E’ un impegno decisivo nel servizio. Infatti, nelle grandi città, l’isolamento, la riduzione dei membri del nucleo familiare, il costo elevato degli affitti, concorrono ad allontanare, alla prima crisi, chi è anziano dalla propria casa . L’istituzionalizzazione sembra a volte l’unica soluzione possibile e ragionevole, ma è una sistemazione che non rispetta, nella maggior parte dei casi, la profonda volontà degli anziani, che soffrono il distacco dal proprio ambiente familiare, dagli oggetti e dai ricordi della propria casa. Un aspetto importante dell’aiuto offerto dalla Comunità è il sostegno alle famiglie degli anziani, che spesso si ritrovano impreparate e disorientate di fronte alla malattia e alla non autosufficienza di un proprio parente.

Visitare gli anziani in istituto, aiutare a umanizzare la vita in grandi istituzioni
Vivere in una casa di riposo spesso significa sperimentare l'isolamento e l’abbandono, che tolgono motivi per vivere, familiari lontani, spersonalizzazione. Negli istituti, infatti, si muore quattro volte di più che a casa, in condizioni di salute simili. La Comunità di Sant’Egidio è presente in centinaia di istituti in Italia, in Europa e in altri continenti, con un servizio di compagnia, animazione, accompagnamento e cura pastorale. La vicinanza amichevole ed assidua aiuta gli anziani a mantenere una vita di relazione, a non perdere i rapporti con l’ambiente esterno all’istituto e a conservare intatta la loro personalità. La presenza della Comunità negli istituti per anziani fornisce anche uno stimolo e una proposta, affinché queste istituzioni possano svolgere al meglio i loro compiti.

Le nuove soluzioni dell’abitare proposte dalla Comunità di Sant’Egidio
Ci sono anziani che si trovano nell’impossibilità di vivere a casa propria, per il ridotto grado di autonomia, per la perdita di un alloggio, per conflitti familiari, povertà economica… In questa prospettiva, per ridurre il numero dei ricoveri in mega‐strutture, sono state attuate soluzioni alternative, esperienze di cohousing, che, nel tempo hanno dato vita ad un modello articolato per rispondere ai bisogni abitativi della popolazione anziana: convivenze di anziani, condomini protetti, case famiglia.

Anziani che vivono insieme: il co-housing di Sant'Egidio
Numerose convivenze sono state realizzate in tutto il mondo tra anziani per l'incoraggiamento e con il sostegno della Comunità. Gli anziani  unendo le proprie risorse, talora più che modeste, sono riusciti ad evitare un ricovero in istituto, a garantirsi la necessaria assistenza, continuando a vivere come desiderano. Le convivenze rappresentano un'alternativa innovativa all'istituzionalizzazione e favoriscono valorizzandole, le risorse informali del territorio (vicini, familiari, etc.).

Condomini “protetti” e case famiglia
Si tratta di intere palazzine di mini­appartamenti (40 – 60 mq ciascuno) per una o due persone, dedicati ad anziani autosufficienti, ma con una fragilità dal punto di vista abitativo (senza casa, sfrattati, persone sole). A questi ospiti sono offerti dei servizi comuni ed un sostegno nei problemi della vita quotidiana. E’ un modo per continuare a vivere in una casa, stando però in un ambiente protetto. Le case famiglia sono pensate invece per anziani con una ridotta autonomia funzionale, impossibilitati a rimanere a casa propria, per mancanza di alloggio o di risorse economiche sufficienti, di relazioni interpersonali significative. Gli anziani ospiti trovano un ambito familiare. Gli ambienti sono arredati in modo non anonimo; gli ospiti sono incoraggiati a portarvi i loro mobili. L’assenza di barriere architettoniche, i tanti ausili, aiutano a non perdere la propria autonomia.

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Quanto costa una cohousing?

I prezzi per partecipare a questi progetti variano dai 1.800 € al mq in provincia, per arrivare ai 3.000 € al mq delle città. In queste cifre sono compresi i servizi comunitari, ma non l'imposta sul valore aggiunto e le spese notarili.

Quali servizi offre il cohousing?

Il co-housing è una tipologia abitativa che prevede un complesso di abitazioni private che condividono spazi comuni tra i quali: lavanderia, cucine, sale giochi per i bambini, palestra.

Come funziona un cohousing?

Come suggerisce il nome, le co-housing sono delle strutture in cui gli anziani vivono facendosi compagnia. Ciascuno degli inquilini ha diritto a una camera privata, che può essere singola o doppia, ma ha a disposizione anche degli spazi comuni da condividere con gli altri ospiti, spesso una cucina o una sala relax.