Come capire se il neonato piange per fame o per coliche

gentile signora, i sintomi che mi descrive nella sua lettera sono quelle di un Reflusso Gastro-Esofageo. Per questo deve rivolgersi al suo pediatra, ma senza allarmarsi. Il reflusso e i rigurgiti, infatti, sono molto frequenti nei neonati e di solito scompaiono man mano che il bimbo cresce. Nel caso di allattamento al seno, come il suo, non bisogna fare nulla se non avere qualche accorgimento: tenerlo in posizione eretta fino a quando non fa il ruttino, fare delle pause durante la poppata, controllare che la piccola si attacchi bene al capezzolo per evitare che ingurgiti molta aria, non insistere se la bimba non vuole più latte e consolarla sempre  con un caldo abbraccio…oltre ad armarsi di tanti bavaglini.

Il reflusso nei neonati, non è dovuto al tipo di alimentazione della mamma e quindi da una composizione particolare del latte materno, ma da una “immaturità” del cardias, cioè quella valvolina che regola il passaggio del cibo (in questo caso del latte) tra esofago e stomaco. Quindi non si senta in colpa e auguri per la nascita della sua piccola Valeria.

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Oltre al pianto, ci sono comportamenti del bambino che possono farci capire se è arrivato il momento della poppata

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I neonati piangono e lo fanno per tantissimi motivi diversi: fame, sonno, caldo, noia, pannolino sporco o coliche. Quello che dobbiamo ricordare è che il pianto in questi primi mesi non è mai un capriccio, ma anzi rappresenta sempre una richiesta di aiuto da soddisfare. Per capire se un neonato ha fame, però, ci sono dei “trucchi” che ogni genitore può tenere d’occhio per anticipare il bisogno del bambino. I segnali di fame del neonato, infatti, arrivano prima del pianto vero e proprio, che quando si manifesta è già troppo tardi.

Quanto deve mangiare un neonato?

Il numero giornaliero di poppate nei primi giorni e mesi di vita va dalle 8 alle 12 (talvolta anche 14), la quantità di latte che viene di solito suggerita dalle tabelle mese per mese deve essere considerata indicativa, perché la situazione di ogni neonato è diversa. La preoccupazione che il proprio bambino non mangi abbastanza è una delle più diffuse tra le neomamme, sia che si tratti di allattamento al seno che di alimentazione con latte formula. Se il piccolo cresce di peso, se dà segni di sazietà a fine poppata, non c’è ragione di darsi pensiero e, meno che mai, di tentare di allungare qualche biberon extra con latte formula per paura che non prenda abbastanza dal seno. Questa pratica, che purtroppo ingenuamente alcune mamme provano, è sbagliata; solo se il pediatra la suggerisce per un valido motivo va messa in atto. Cosa accade, infatti? Il bambino, nonostante abbia appena finito di mangiare, sperimenta questa nuova soluzione, si riempie oltre al necessario e salta la poppata successiva o addirittura rigurgita il latte. Mentre il latte materno cambia durante l’arco della poppata, divenendo sempre più grasso e sostanzioso, quello in formula è lo stesso dall’inizio alla fine; perciò, il bambino non sente il segnale di stop che naturalmente arriverebbe dall’altro e si riempie oltre misura.

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L’importanza dell’allattamento a richiesta

Ebbene sì, un neonato può avere fame prima delle 3 ore canoniche, così come può capitare che dorma pacificamente a lungo senza che esiga del latte. Non c’è niente di sbagliato nel non seguire strettamente gli orari, anzi è sempre più raccomandato l’allattamento a richiesta, che ha molti vantaggi: il bambino sviluppa abitudini alimentari sane e comportamenti di autoregolazione nei confronti del cibo, con un minor rischio di obesità da adulto. Non c’è da temere nemmeno che le poppate siano troppe, proprio perché – specialmente con l’allattamento al seno – il neonato percepisce quando fermarsi.

Quali segnali di fame dà il neonato?

Abbiamo detto che il pianto è solamente l’ultima spiaggia che il neonato tenta per farci capire che ha fame. Prima di arrivare a questo momento, il bambino manda una serie di segnali, fatti di movimenti e suoni, che seguono un certo ordine. Ecco come capire se il neonato ha fame.

  1. inizialmente il bambino è ancora tranquillo, ma si fa man mano più vigile e attento, si guarda intorno
  2. successivamente il neonato passa a fare dei movimenti con la bocca: tira fuori la lingua, sembra che mastichi, deglutisce
  3. il bambino tende poi a girarsi di lato e a cercare con il viso un seno. Esiste anche un riflesso istintivo e innato nel bimbo, per cui sfiorando la guancia, verso la bocca, il piccolo porge le labbra nella direzione da cui è arrivato lo stimolo. Per questo motivo questa fase può essere confusa con una normale reazione del neonato a qualcosa che lo ha sfiorato.
  4. Il bimbo, dopo i primi segnali, si muove ora sempre di più e più velocemente; si stiracchia, allunga le manine. Siamo al punto di un’attivazione totale. Il neonato, non avendo ancora percezione della differenza tra sé e la mamma, la cerca sul proprio confine, si distende per trovarla.
  5. in una fase ulteriore il neonato si porterà le manine alla bocca, masticandole, come a cercare una sorta di consolazione.
  6. poco prima di scoppiare a piangere, l’ultimo dei segnali di fame del neonato sono i versetti che inizia a emettere, accompagnati da nervosismo e un colorito sempre più rosso

Il bambino piange per la fame

Solo dopo aver fatto tutto il possibile per farci capire che ha fame, il neonato comincerà a piangere. Ovviamente non sempre è possibile osservare i segni in tempo, magari perché impegnati proprio a preparare il pasto. Ogni bimbo, poi, è diverso: non tutti i bimbi eseguono i passaggi alla stessa velocità e questo dipende dal loro temperamento. È bello con il tempo imparare a interpretare anche il nostro bambino, al di là della fisiologia.

Cosa fare a questo punto? Prima di tutto, il neonato che piange per la fame va calmato. In questo modo capirà che abbiamo ascoltato il suo bisogno e non arriverà alla poppata nervoso. Il rischio, infatti, è che si trovi a mangiare con grande foga, perché arriva a un punto in cui non sa più gestire la fame che sente. Succede quindi che dal seno faccia poppate insufficienti, perché succhia il primo latte (meno nutriente) e poi si stanca; mentre dal biberon si ingozzerà, con problemi di coliche, perché il neonato ingurgita aria, e reflusso, perché lo stomaco – molto piccolo – si riempie in un attimo. Per capire se il bambino si è alimentato a sufficienza basta osservarlo: un bimbo appagato, soddisfatto, si vede chiaramente, sta con gli occhi chiusi, rilassato. Il bambino che non trova sufficiente latte al seno o trova difficoltà a estrarlo dal biberon non si staccherà così tranquillo.

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Per approfondire

Come riconoscere il pianto da fame?

Il pianto da fame è intensamente “esplosivo”, breve e insistente ed è accompagnato da movimenti di scatto con la testa in avanti, oppure da un lato all'altro, con la bocca aperta alla ricerca del seno della mamma o del biberon.

Come capire se il neonato ha fame o mal di pancia?

Il tuo bimbo potrebbe avere fame se: mette le mani in bocca. gira la testa verso il seno della mamma o il biberon. si succhia le labbra, fa rumori con la bocca.

Come capire se il neonato piange per fame?

Prima di piangere il bambino si sveglierà nella culla e sarà irrequieto. Inizierà a muovere la bocca a portare le mani al viso. Suzione. Quando ha fame inizierà a succhiarsi il pollice o la manina chiusa a pugno, facendo un leggere rumore con le labbra.

Come capire se ha le colichette?

Anche se i neonati normalmente piangono molto, specialmente nelle prime settimane di vita, potrai riconoscere il pianto da coliche quando il tuo piccolo piange, per esempio, per oltre 3 ore, per più di 3 giorni a settimana, irrigidendosi, inarcando la schiena, tirando le gambine verso l'addome e agitando i pugnetti.