Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezzo e svariati fratelli. È uno di quei figli cresciuti un po’ qua e un po’ là, in bilico tra due famiglie e ancora in cerca di se stesso. Sulla soglia dei quarant’anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, così trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nel¬lo stomaco, somatizzando tutto. Sfoglia le prime pagine Recensione di Paola Casella Napoli, settembre 1989. Erri Gargiulo è un quarantenne che sogna di fare il fumettista ma, secondo sua moglie Matilde, fa "disegni di merda" e "non è un uomo" perché non riesce a metterla incinta. Matilde lo caccia di casa, dopo avergli sbattuto in faccia che lo tradisce con un altro. Erri viene raggiunto da Flor, figlia di suo padre e della sua seconda compagna, che vive in una comune e ha una concezione stravagante della vita, e incoraggia il fratellastro a voltare pagina. L'uomo fissa un incontro con una prostituta, ma alla viglia del suo appuntamento galante, Flor gli piomba in casa e annuncia che la madre di Erri ha riunito proprio lì la famiglia per dare a tutti un'importante notizia. Ed ecco arrivare l'intero clan famigliare che, oltre ad Erri e a Flor, comprende la "reggitora" Renata Ferrara, il suo secondo marito Mario e i loro due figli, uno dei quali con famiglia. Che la geografia del clan famigliare Gargiulo-Ferrara sia complessa è evidente, tanto che La tristezza ha il sonno leggero interrompe qua e là la narrazione per permettere ad ognuno dei personaggi di spiegare il suo rapporto di parentela con gli altri: ed è una delle trovate simpatiche del film diretto e interpretato (nel ruolo di Erri) da Marco Mario de Notaris, attore napoletano al suo debutto dietro la cinepresa. La sceneggiatura, dello stesso de Notaris con Tiziana Martini, è liberamente ispirata al romanzo omonimo di Lorenzo Marone, che appare in un breve cammeo durante i titoli di coda. Questi piccoli interventi sulla grammatica filmica rivelano la curiosità e l'intento innovativo del neoregista, evidentemente desideroso di raccontare una storia per certi versi anticonvenzionale. Tuttavia la struttura narrativa e la regia sono ancora molto approssimative, come succede a chi compie il salto da davanti a dietro la cinepresa. La tristezza ha il sonno leggero sconta l'inesperienza del suo autore, anche nella direzione di un gruppo di bravi attori di scuola napoletana come Roberto Caccioppoli, Ciro Priello e Tonino Taiuti, su cui spiccano Marzio Honorato e Serena Rossi. Ma l'insufficiente raccordo fra le recitazioni e una sceneggiatura eccessivamente naif finiscono per indebolire l'insieme. Anche Stefania Sandrelli, sempre capace di potenziare le sue caratterizzazioni, fatica a tenere insieme un personaggio contradditorio in scrittura. Quel che la sceneggiatura ha di buono è invece una certa propensione al surreale, che regala momenti imprevisti come il dialogo finale fra Mario e Renata. Probabilmente de Notaris aspira alla dolcezza lunare di Massimo Troisi, condita anche di quella malinconia partenopea che sa che "se vuoi essere felice nella vita ci sarà sempre un prezzo da pagare". In un mondo in cui crolla il Muro di Berlino e Maradona sta per capitolare al matrimonio, Erri cercherà di accogliere il cambiamento, continuando però a pensare che con qualcuno, prima o poi, dovrà fermarsi a "spacchettare i cartoni del trasloco". Sei d'accordo con Paola Casella? Scrivi a Paola Casella Convalida adesso il tuo inserimento. Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare. Chiudi Chiudi Shipping and handlingBarbados, French Guiana, French Polynesia, Guadeloupe, Libya, Martinique, New Caledonia, Reunion, Russian Federation, Ukraine, Venezuela
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