Show La poesia "Spesso il male di vivere ho incontrato" è stata scritta da Eugenio Montale nel 1924 e fa parte della raccolta Ossi di seppia. TestoSpesso il male di vivere ho incontrato Bene non seppi, fuori del prodigio ParafrasiHo spesso incontrato il malessere: Parafrasi
discorsiva: Spiegazione per parola
Analisi del testoMetrica: sono due quartine di endecasillabi tranne l'ultimo (un settenario doppio), a rime incrociate (ABBA), ma l'ultimo verso rima con il primo della I quartina ed è ipermetro. Temi: l'universalità del dolore, connaturato alla vita stessa - l'indifferenza come antidoto al male di vivere. La lirica famosissima, è tra quelle che più esplicitamente esprimono il doloroso senso dell'esistere che caratterizza un po' l'opera di Montale. La prima quartina dichiara inizialmente il tema fondamentale: il male di vivere (v.1). Esso viene espresso con tre immagini:
Anche la seconda quartina comincia (vv. 5-6) con un'affermazione: quel poco di bene (precario bene) che è concesso agli uomini coincide con la divina Indifferenza. Altre tre immagini vengono a illustrare tale affermazione:
Figure retoricheAllitterazione, suoni aspri e duri = "era il rivo strozzato che gorgòglia" (v. 2), "era l'incartocciarsi della foglia/riarsa" (vv. 3-4), "era il cavallo stramazzato" (v. 4), "e il falco alto levato" (v. 8). Enjambement: vv. 3-4; 5-6; 7-8. Anafora: "era" (vv. 2-3-4-6-7) Climax ascendente = "stramazzato" (v. 4). Antitesi = "stramazzato" (v. 4) che indica un movimento dall'alto verso il basso e "levato" (v. 8) che indica un momento dal basso verso l'alto. "era il rivo strozzato che gorgoglia" = correlativo oggettivo e simboleggia il suo stato d'animo.. "era l'incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato"= correlativo oggettivo come una metafora del male. "era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola , e il falco alto levato" = correlativo oggettivo come metafora del bene. CommentoMontale ha visione profondamente negativa dell'esistenza. Il male di vivere interessa ogni essere vivente, non solo l'uomo. Nella lirica ne sono testimonianza il ruscello strozzato, la foglia accartocciata, il cavallo stramazzato, tre immagini che rappresentano una vita che si spegne bruscamente soffocata. L'unico rimedio possibile all'uomo è quello dell'indifferenza. Montale e il male di vivere Nella vita, dice il poeta, domina il dolore. Intorno all'uomo è sofferenza:
sofferenza nelle cose, negli animali, nelle persone. È il male di vivere, una concezione pessimistica dell'esistenza che avvicina Montale a Leopardi. L'unico rimedio al male di vivere è l'indifferenza, che è divina perché ci consente di restare sereni e impassibili come gli dei del mondo antico. Questo male di vivere è:
Il poeta
rappresenta tutto ciò con la forza di alcuni eloquenti oggetti poetici. Si tratta di oggetti emblematici, che si caricano di un valore generale di simbolo: spesso, in montale, cose concrete diventano segno di concetti astratti. Si comincia individuando gli emblemi del male: il ruscello strozzato, la foglia incartocciata sul terreno, il cavallo caduto. Il bene per contro, non c'è, o meglio, consiste nell'assenza del male.
In ciò risiede il precario messaggio che il poeta può offrirci in positivo: bisogna contemplare ogni cosa dall'alto, secondo il tipico volo del falco, e da fermi, come una statua. Questo è l'unico bene concesso agli uomini. Perché Montale parla del male di vivere?Ma che cos'è il male di vivere? È l'angoscia che prova l'uomo di fronte al nulla che minaccia l'esistenza, di fronte alla caducità e all'insignificanza delle cose, paragonate ora al corso d'acqua che non fluisce tranquillamente, ora alla foglia che si arrotola su di sé, ora al cavallo che stramazza al suolo.
Qual è il tema della poesia Spesso il male di vivere ho incontrato?Il tema è il male del vivere, il dolore, che il poeta ha incontrato ad ogni passo, in ogni aspetto della natura: nelle cose inanimate (riva), nelle piante (foglia), negli animali (cavallo).
Che cosa afferma Montale nella poesia Spesso il male di vivere?Il poeta afferma di aver riconosciuto il malessere esistenziale in alcune situazioni quotidiane in cui si verifica un doloroso incepparsi delle cose. Montale fa riferimento al mondo animale e vegetale: "il rivo", "la foglia", "il cavallo".
Come sono i versi in Spesso il male di vivere?La poesia è composta da due quartine di endecasillabi, escluso il verso finale composto da due settenari (il primo dei quali sdrucciolo). La rima della prima strofa è incrociata (ABBA), la seconda stravolge lo schema prestabilito (CDDC) riportando all'ultimo verso la rima A. Il sistema complessivo è dunque: ABBA, CDDA.
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