Smart working fino a quando nel privato

Dal 1° settembre lo smart working nel privato cambia regole: l'invio dell'accordo individuale è sostituito da una comunicazione da parte del datore lavoro.

Firmato il decreto del Ministero del Lavoro che rende attuativa la misura contenuta nel Dl Semplificazioni: per l’attivazione dello smart working nelle aziende private, dal 1° settembre 2022 è sufficiente inviare in via telematica i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile, utilizzando la nuova modulistica.

=> Lavoro Agile: scarica il nuovo Modello

Vediamo nel dettaglio come cambiano gli adempimenti per la gestione delle attività svolte da remoto nelle imprese private e con quali decorrenze si modificano le procedure, fermi restando gli obblighi di base di cui alla Legge 81/2017.

Indice

  1. Smat Work semplificato dal 1° settembre
  2. Lavoro agile: nuovo modello e procedura

Smat Work semplificato dal 1° settembre

La novità legislativa riguarda la comunicazione dell’accordo individuale, ora sostituita dalla semplice trasmissione dei dati sulla prestazione.

Resta comunque obbligatorio sottoscrivere l’accordo individuale (Articolo 23, comma 1 della L. n. 81/2017), che però adesso prevede un nuovo modello da inviare al Ministero.

In questo modo si snelliscono le procedure per i datori di lavoro, in considerazione di un crescente utilizzo dello smart work anche nei giorni presenti.

La soluzione normativa sulla comunicazione, che diventa così strutturale, opera in continuità con quanto previsto dal Protocollonazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato, sottoscritto con le parti sociali il 7 dicembre 2021, all’epoca pensato per far fronte all’emergenza Covid ma poi dimostratosi efficace anche nella fase di ripartenza.

Lavoro agile: nuovo modello e procedura

Tutti i dettagli della nuova procedura sono contenuti nel decreto del Ministero del Lavoro del 22 agosto 2022, in base al quale è adottato il nuovo modello con le informazioni relative all’accordo di lavoro agile, di cui all’allegato 1 al decreto stesso, da trasmettere con le modalità telematiche di cui all’allegato 2.

Il nuovo modulo (che si può scaricare direttamente da PMI.it) è disponibile anche sul sito web del Ministero, dal portale dei servizi online (https://servizi.lavoro.gov.it.), accessibile con autenticazione SPID e CIE.

N.B.: anche se non si è più tenuti all’invio, il datore di lavoro deve comunque stipulare e conservare l’accordo individuale per cinque anni dalla sua sottoscrizione.

Le nuove disposizioni si applicano agli accordi individuali stipulati o modificati a decorrere dal 1° settembre e restano dunque valide le comunicazioni già effettuate secondo le modalità della disciplina previgente.

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La proroga del diritto allo smart working per i lavoratori fragili e genitori di figli under 14 impiegati nel privato è una delle novità più attese approvate con il Dl Aiuti bis. In bilico fino all’ultimo dopo la scadenza di questa estate, la normativa che regola il lavoro da remoto è stata fortemente voluta dal ministro del Lavoro Andrea Orlando che ha annunciato su Twitter l’obiettivo raggiunto.

“Prorogato fino al 31 dicembre lo smart working per i fragili e per i genitori di figli con meno di 14 anni” ha annunciato il titolare del dicastero del Lavoro sul suo profilo social.

“In diverse occasioni, negli scorsi mesi, avevo proposto la proroga e mi ero impegnato affinché fosse approvata: promessa mantenuta”, ha scritto Orlando.

La misura, ha spiegato il ministro ringraziando i funzionari e il proprio partito, “rappresenta un intervento fondamentale per tutelare le persone più fragili, i genitori con figli piccoli e continuare a garantire migliore conciliazione del tempo vita-lavoro grazie alla modalità agile”.

La proroga dello smart working fino a fine anno per queste due categorie di lavoratori è stata possibile, ha tenuto a specificare Orlando, “anche grazie a risorse del Ministero del lavoro”, che nell’emendamento approvato ha finanziato la misura con 18,66 milioni di euro per il 2022, 8 milioni attraverso il Fondo sociale per l’occupazione del dicastero e 10,66 milioni con riduzione del Fondo per le politiche attive del lavoro.

Rimangono due le condizioni da rispettare da parte di queste due categorie di lavoratori per poter beneficiare dello smartworking:

  • le caratteristiche della prestazione professionale svolta dal lavoratore devono essere compatibili con il suo svolgimento da remoto;
  • per quel che riguarda genitori di figli under 14, in famiglia non ci sia un altro genitore già percettore di un ammortizzatore sociale (come la cig) o che non lavori.

Smart working, le nuove regole da settembre

Dalla scadenza della normativa sul lavoro da remoto ad oggi, l’unica tutela per i lavoratori più svantaggiati è stata la priorità sullo smart working riconosciuta ai genitori di under 12, ai genitori di disabili senza limiti di età, ai lavoratori con disabilità gravi e a coloro che si prendono cura di familiari disabili (i caregiver) inserita ne Dl 105 del 30 giugno.

Alla lettera b dell’articolo 4 la norma stabilisce appunto che “i datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile sono tenuti in ogni caso a riconoscere priorità alle richieste di esecuzione del rapporto di lavoro in modalità agile formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a dodici anni di età o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità […] e alle richieste dei lavoratori con disabilità in situazione di gravità accertata”.

Da agosto le altre categorie di lavoratori fragili e con figli con età inferiore a 14 anni sono dovuti rientrare in presenza o secondo le modalità definite dalle loro aziende, a seguito delle intese quadro o degli accordi individuali siglati tra datori e lavoratori.

Nel frattempo il ministro Orlando si era impegnato con le sigle sindacali per inserire la proroga per il lavoro da remoto a queste due categorie nell’iter parlamentare del Dl Aiuti bis (qui per sapere tutte le novità del Dl Aiuti bis appena approvato), ma aveva anche aggiornato le regole in vigore per lo smart working da settembre, delle quali avevamo parlato qui.

A partire dal mese in corso si torna, infatti, all’accordo individuale al posto delle norme previste durante l’emergenza Covid, mantenendo però la comunicazione semplificata che permette ai datori di lavoro di trasmettere soltanto i nominativi dei dipendenti che aderiscono alla modalità di lavoro agile e la data di inizio e di cessazione.

Quando finirà lo smart working per i privati?

A seguito della fine dello stato di emergenza (31 marzo 2022) il Decreto Riaperture 2022 convertito in Legge aveva previsto la proroga delle procedure semplificate per lo smart working nel settore privato fino al 31 agosto 2022.

Chi ha diritto allo smart working 2022?

Possono richiedere lo smart working i lavoratori che hanno almeno un figlio sotto i 14 anni, convivente, ma entrambi i genitori devono essere lavoratori, non percepire aiuti statali o aver cessato l'attività. Però, solo un genitore nel nucleo familiare può farne richiesta.

Chi ha diritto allo smart working fino al 31 agosto 2022?

115 (cd. decreto “Aiuti-bis), ha esteso al 31 dicembre 2022 il diritto di prestare l'attività in modalità agile per i lavoratori fragili e per i genitori di figli minori di 14 anni, oltre che per i lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio da virus SARS-CoV-2 (art. 23-bis).

Quando proroga smart working?

115/2022, convertito con modificazioni in Legge 21 settembre 2022, n. 142) ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 la procedura emergenziale semplificata di comunicazione telematica dello smart working per i lavoratori del settore privato, senza quindi la necessità di sottoscrizione dell'accordo individuale.