Da che ora inizia il lavoro notturno

Lavoro notturno: di cosa si tratta, principali caratteristiche la normativa.

Da che ora inizia il lavoro notturno

Lavoro Notturno : quando si parla del lavoro notturno o di lavoratore notturno, si pensa spesso e volentieri, che il riferimento sia solamente verso quel lavoro che viene portato a termine solo durante le ore notturne.

Molte sono le attività che si svolgono alla sera o di notte.

Si stima che siano 3 milioni le persone che svolgano turni notturni.

In questo articolo analizzeremo la normativa di riferimento e cosa prevede la legge dal punto di vista della sicurezza sul lavoro.

Fascia Oraria lavoro notturno.

Ebbene, in realtà, si tratta di una definizione abbastanza limitativa, dal momento che, in base alla normativa italiana attualmente in vigore, è prevista una fascia oraria.

La fascia oraria tra le ore 24 e le ore 5 del mattino serve proprio a delineare e a porre dei confini precisi in riferimento al lavoro notturno.

Insomma, è la legge stessa che va a chiarire chi possa essere definito come lavoratore notturno.

La disciplina che riguarda questa tipologia di lavoro presenta tutta una serie di particolarità che sono strettamente legate al suo maggiore grado di difficoltà ed onerosità.

Infatti, i lavoratori notturni hanno diritto ad uno stipendio più alto.

Essi possono andare in pensione prima delle solite tempistiche previste per tante altre categorie lavorative.

Svolgere attività lavorativa in regime di lavoro notturno rappresenta una criticità.

La mansione al lavoro non può essere assegnata dal medico aziendale a chi ha specifiche esigenze (familiari) oppure ha problematiche di salute.

Da che ora inizia il lavoro notturno

La definizione di lavoro notturno e orario notturno la normativa.

Il Decreto legge che lo regolamenta è il D.Lgs. 66/03.

Quando inizia la notte ?

A questa domanda ci viene in aiuto il Decreto Legislativo n. 66 dell’8 aprile 2003 (in recepimento della Direttiva comunitaria n. 34 del 2000),

Il lavoro notturno è quello che viene portato a termine tra le ore 24 e le ore 5 del mattino come già enunciato.

Tutto ciò è stabilito anche all’interno del contratto collettivo.

Con la nota Nota 14 febbraio 2019 prot. n. 1438 dell’ ispettorato del lavoro viene precisato cosa si intende per lavoro notturno con riferimento alla settimana lavorativa.

Inoltre nel 2020 è stata pubblicata un ulteriore nota 1050/2020 da parte dell’ispettorato del lavoro che chiarisce  :

  • in assenza di disciplina collettiva, si considera lavoratore notturno colui il quale svolga almeno tre
    ore del suo tempo di lavoro giornaliero durante il periodo notturno per almeno ottanta giorni lavorativi
    all’anno

Il lavoratore notturno opera nella fascia oraria che abbiamo appena descritto quantomeno per tre ore al giorno oppure per almeno 80 giorni lavorativi nel corso di un anno.

Chiaramente, queste regole di base non possono essere ampliate.

Infatti non esiste la possibilità di restringere l’arco temporale correlato al lavoro notturno in cui il lavoratore esercita la propria attività.

Come si può notare sono molteplici gli interpelli che vengono pubblicati con riferimento a questo particolare modo di lavorare.

Settore Commercio e lavoro notturno.

Nel commercio la normativa del lavoro notturno è più restrittiva.

Infatti viene già considerato lavoro notturno quella attività lavorativa che si svolge dalle 22.00 all 01.00 di notte per almeno 100 giorni all anno.

In questo caso scatta l obbligo del datore di lavoro di instaurare la sorveglianza sanitaria se già non presente per altri rischi.

Lavoro notturno prevenzione in azienda, le sanzioni applicate.

Prima di assegnare a determinati lavoratori le mansioni di lavoro notturno, il datore di lavoro ha l’obbligo di portare a termine tutta una serie di verifiche periodiche.

Tutto ciò serve a capire quale sia lo status psicofisico dei vari dipendenti.

Nella maggior parte dei casi, tutti questi controlli devono essere svolti con una frequenza pari a due anni e devono essere effettuati dal medico del lavoro che è competente per l’azienda.

Se tali obblighi dovessero essere violati da parte del datore di lavoro, ecco che quest’ultimo potrebbe subire delle sanzioni decisamente pesanti.

Le sanzioni vanno a incidere anche in ambito penale, con l’arresto da tre a sei mesi, oltre che dal punto di vista pecuniario, con l’ammenda da 1549 a 4131 euro.

Di conseguenza, il datore di lavoro può decidere di assegnare un dipendente ad un turno di lavoro notturno solo ed esclusivamente previa valutazione con esito positivo del medico del lavoro o della struttura sanitaria di competenza.

Non solo, visto che il datore di lavoro ha anche l’obbligo di avvisare in ogni caso le rappresentanze sindacali che si trovano in azienda e le Organizzazioni territoriali che sostengono i diritti dei lavoratori.

All interno del DVR aziendale il datore di lavoro l Rspp l rls hanno l obbligo di effettuare correttamente la valutazione dei rischi aziendali da lavoro notturno.

Da che ora inizia il lavoro notturno

Chi non può svolgere il lavoro notturno o turno notturno.

Ci sono alcune categorie di dipendenti che non possono in alcun caso lavorare durante la fascia oraria predetta o turno notturno.

Tutto ciò semplicemente in virtù del fatto che potrebbero subire delle gravi conseguenze dal punto di vista della loro salute.

Tra le varie categorie lavorative che evidenziamo troviamo questo divieto per:

  1. le donne in gravidanza (donne madri ),
  2. i minori di 18 anni,
  3. le lavoratrici madri che hanno dei figli di età più bassa di 3 anni,
  4.  oppure il lavoratore padre alternativamente alla madre,
  5. il lavoratore oppure la lavoratrice che corrisponda al solo affidatario/a, fino a quando il bambino non abbia compiuto i 12 anni.
  6. Infine, non possono lavorare di notte anche tutti quei lavoratori che hanno a carico un soggetto che risulta essere presente nella lista stabilita dalla Legge 104.

In particolare l ‘articolo 53 il dlgs 151/2001 recita che :

  • “non sono altresì obbligati a prestare lavoro notturno la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni”.

La contrattazione collettiva ha facoltà di rendere più ampie le fasci di lavoratori escluse.

Quali sono i rischi?

I rischi che maggiormente devono essere presi in considerazioni per attività lavorative notturne sono tutti quei rischi che sono presenti potenzialmente anche di giorno.

Bisogna altrimenti considerare alcuni aspetti che direttamente li rendono più pericolosi.

Ad esempio durante il lavoro notturno si avverte:

  1. Sonnolenza
  2. abbassamento della concentrazione e propensione al rischio inficiando la percezione del rischio specifico o dei rischi presenti in azienda
  3. Stress  lavoro correlato
  4. alterazione del ciclo circadiano  ( disturbi sonno, apparato gastro intestinale malattie cardiovascolari ,riduzione della fertilità ecc).

Una buona programmazione dei turni di lavoro molto spesso riesce rendere il rischio da lavoro notturno ininfluente sulla salute dei lavoratori e a sopperire alle esigente aziendali.

La turnazione del personale o la diminuzione delle ore di lavoro notturne sono gli strumenti migliori per abbattere il rischio ad un livello accettabile.

Ecco che deve essere valutato con attenzione questo particolare rischio.

La retribuzione del turno notturno.

Per quanto riguarda i turni notturni, i dipendenti hanno sempre e comunque il diritto a ottenere una maggiorazione della retribuzione.

Sono i diversi contratti nazionali che regolano questo aspetto, così come i requisiti per il raggiungimento della pensione anticipatamente rispetto ad altri impieghi.

Il lavoro notturno deve quindi essere correttamente identificato in azienda per permettere al datore di lavoro di intraprendere le migliori azioni di prevenzione e protezione.

I vari interpelli sopra enunciati sono stati in grado di chiarire che cosa si intenda come straordinario, dal punto di vista della retribuzione , durante questi particolari orari di lavoro.

Di solito la retribuzione per questa tipologia di lavoro è maggiorata di un 15% circa rispetto al lavoro diurno.

Tutto ciò rappresenta una conquista ed una tutela per i lavoratori italiani.

Regolamentazione lavoro notturno e pensione.

Il lavoro notturno è considerato per legge lavoro usurante.

Ecco che la normativa italiana regolamenta anche questi importanti aspetti.

Pertanto ogni lavoratore che lavora nella fascia oraria predetta, per almeno tre ore al giorno e per almeno 80 giorni all anno anche in base agli anni di attività, ha diritto ad un prepensionamento di circa tre anni rispetto alla pensione di vecchiaia.

Tutto ciò è stato sancito dal D.lgs 67/2011.

La legge ha quindi lo scopo di tutelare i lavoratori per quelle mansioni considerate usuranti ecco che all interno del mansionario aziendale è opportuno evidenziare nel dettaglio queste categorie di lavoratori.

Una normativa seria quella sul lavoro notturno a tutela di aziende e lavoratori.

Alcune volte il lavoro notturno può avvenire anche in regime di duvri

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Come funziona il turno di notte?

Il lavoro notturno prevede una maggiorazione della retribuzione, che comporta un aumento del compenso in busta paga a causa dell'orario in cui la prestazione viene eseguita: il lavoro notturno, infatti, viene considerato usurante rispetto allo stesso lavoro svolto in orari diurni.

Quando scatta lo straordinario notturno?

E' considerato lavoro notturno quello effettuato dalle 22 alle 6 del mattino. Lavoro straordinario notturno (di cui alla voce D) della seguente tabella). E' quel lavoro straordinario compiuto dal lavoratore in ore notturne dopo aver gia' prestato lavoro oltre i limiti indicati nel primo comma del presente articolo.

Cosa si intende per lavoratore notturno?

Per lavoro notturno si intende un'attività lavorativa svolta nel corso di un periodo di almeno 7 ore consecutive, comprendenti l'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino.

Quanto è pagato il turno di notte?

Di solito, per lo straordinario notturno è prevista una maggiorazione compresa tra il 30% e il 60%, in base al tipo di CCNL applicato e all'eventuale prestazione avvenuta in un giorno festivo o feriale.