Blu e rosso e giallo che colore esce

Capire quali sono i colori primari e come fare le combinazioni con essi può essere molto utile non solo a chi studia disegno e storia dell’arte o frequenta l’accademia ma anche a molte altre persone coinvolte in differenti attività professionali.

Conoscere quali sono i colori primari, come anche quelli da essi derivati, denominati secondari e terziari, le loro combinazioni, le modalità con le quali si contrappongono, e il loro significato nella teoria percezione, può risultare molto utile in ambito editoriale, per chi si occupa di definire, progettare e, poi, di realizzare la copertina del libro e, più in generale, per chiunque si occupi di comunicazione pubblicitaria, visiva e digitale.

Per comprendere il significato e le combinazioni dei colori sarà, infine, opportuno richiamare qualche semplice nozione di fisica e di ottica e fare almeno qualche cenno ad alcuni dei principali teorici della teoria del colore, una disciplina affascinante che, nel corso dei secoli ha richiamato l’attenzione di scrittori, designer, artisti e filosofi.

Che cosa sono i colori

I colori, dal punto di vista fisico, sono l’effetto di un processo complesso che chiama in causa la luce, il suo effetto sugli oggetti e, a sua volta, le modalità con cui si riflette e viene percepita dall’occhio umano.
È opportuno premettere che solo determinate frequenze della luce possono essere percepite dall’occhio umano e che, tra le diverse frequenze del visibile, a ciascuna frequenza è associato un determinato colore. I diversi colori assunti dagli oggetti, dai corpi, dai tutti i differenti materiali che non emettono o non brillano di luce propria (come, ad esempio, il sole) non sono altro che l’effetto della luce sui corpi stessi: ogni corpo, infatti, assorbe tutte le frequenze o lunghezze d’onda dello spettro del visibile (la lunghezza d’onda della luce visibile è indicativamente compresa tra i 390 e i 700 nanometri), ma riemette o riflette solo alcune componenti o frequenze della luce (complessivamente bianca) che, mescolandosi tra loro danno vita ai differenti colori percepiti dall’occhio umano. Un corpo bianco assorbe tutte le frequenze e, a sua volta, le riemette tutte, mentre un corpo nero assorbe tutte le frequenze e non ne riemette alcuna, tutti gli altri colori sono frutto di una situazione intermedia, tuttavia non bisogna pensare che il bianco e il nero siano l’inizio e la fine dello spettro del visibile: in realtà, come è possibile comprendere dallo spettro ottico qui sotto

Blu e rosso e giallo che colore esce

il primo colore visibile è il rosso mentre l’ultimo è il viola.
Un modo naturale per comprendere meglio di cosa parliamo quando utilizziamo l’espressione spettro ottico è l’arcobaleno: quando ci troviamo di fronte a questo fenomeno atmosferico possiamo cogliere tutti i colori prodotti da un raggio di luce visibile di una precisa lunghezza d’onda anche se, in realtà, occorrerebbe aggiungere a tali colori (quelli che vediamo quando ci troviamo di fronte a un arcobaleno) l’indaco che è una tonalità intermedia tra il blu e il viola.

Quali sono i colori primari

Nell’arte, nella grafica, nella pittura, sono stati definiti colori primari quei colori, detti anche sottrattivi che non possono essere ottenuti dalla mescolanza di nessun altro colore e che, per questo motivo, possono essere considerati come i colori fondamentali; essi sono:

  • il rosso (magenta);
  • il blu (ciano);
  • il giallo;

In alcuni casi, in pittura, vengono considerati (seppure solo per questioni pratiche) primari anche il bianco e il nero: il tipico astuccio di colori a tempera primari che avevano a scuola comprendeva, infatti, cinque tubetti. Nella grafica digitale, invece, ai tre colori primari propriamente detti viene aggiunto il nero ottenendo così la così detta quadricromia (CMYK), ben visibile, ad esempio in qualsiasi stampante e nelle cartucce del suo inchiostro.
Dalla mescolanza di due parti uguali di due differenti colori primari è possibile ottenere un colore secondario e ogni coppia di colori primari dà vita a un colore secondario:

  • giallo + rosso = arancione
  • giallo + blu = verde
  • rosso + blu = viola

È possibile invece ottenere dei colori terziari dalla mescolanza di due colori primari in parti diverse:

  • 1 parte di blu + 2 parti di rosso = rosso violaceo
  • 1 parte di blu + 2 parti di giallo = verde giallognolo
  • 1 parte di rosso + 2 parti di blu = viola bluastro
  • 1 parte di rosso + 2 parti di giallo = giallo aranciato
  • 1 parte di giallo + 2 parti di blu = blu verdastro
  • 1 parte di giallo + 2 parti di rosso = rosso aranciato

Blu e rosso e giallo che colore esce

Come fare le combinazioni di colori primari

Al di là delle combinazioni tra colori primari appena descritte sopra, utili ad ottenere i colori secondari e terziari, è più interessante comprendere il significato della cosiddetta ruota cromatica (vedi figura sopra) di cui ci fornisce un esempio Johann Wolfgang Goethe in “La teoria dei colori”.
La ruota cromatica è un altro modo per conoscere le combinazioni tra colori primari e ciò che si ottiene dalla loro mescolanza, sempre considerando che l’intensità del colore secondario ottenuto e la sua specifica cromia dipendono sempre dalle percentuali di colori primari miscelate, è in questo modo che si ottengono le infinite sfumature visibili nella realtà.
Il cerchio cromatico di Itten (vedi figura sotto) può essere considerato come un’evoluzione più precisa e dettagliata della ruota cromatica di Goethe dal momento che consente di comprendere meglio il rapporto tra colori primari (i tre colori che compongono il cerchio interno), colori secondari (i tre colori che circondano i colori primari) e colori terziari (visibili nel cerchio esterno, in posizione intermedia tra i colori primari e secondari).

Blu e rosso e giallo che colore esce

Il cerchio cromatico messo a punto da Johannes Itten nel 1961 consente di comprendere un ulteriore elemento già presente anche nella ruota cromatica di Goethe, ovvero i colori complementari.
Due colori si definiscono complementari quando, uniti in sintesi additiva, danno come risultato un colore bianco, ovvero si annullano. I colori complementari sono quelli che si trovano in una posizione opposta nella scala armonica dei colori o, anche, in rappresentazioni similari come la ruota cromatica o il cerchio di Itten. Il colore complementare di un colore primario si ottiene dall’unione degli altri due colori primari: il complementare del blu, ad esempio, è l’arancione, ottenuto dall’unione del giallo e del rosso (nel cerchio di Itten, ad esempio, sono i colori che, insieme a quelli primari costituiscono la figura esagonale interna).
I colori complementari sono quelli che, associati, danno luogo al massimo contrasto, conoscere questi colori, quindi, è essenziale per un artista o per un grafico ma può risultare utile anche per si occupa di moda e design o, più semplicemente, per chi tiene a uno stile di abbigliamento originale e ricercato: i contrasti, si sa, attirano l’attenzione degli occhi (di chi ci sta intorno).

Curiosità sui colori

La teoria dei colori ha affascinato molti scienziati e filosofi nel corso della storia occidentale: oltre a Empedocle, Platone, Aristotele e Plotino nell’antichità, si interessarono di colori Galilei e Newton che cercarono di fornirne una spiegazione fisica. Goethe sviluppò la propria teoria opponendosi alle tesi di Newton e altri importanti filosofi come Schopenhauer e Wittgenstein dedicarono interessanti pagine alla teoria dei colori.
I colori dei quali si considerano e si distinguono anche la gamma, la tonalità, la saturazione e gli effetti che su di essi hanno la sintesi additiva e sottrattiva, sono un elemento fondamentale di tutte le principali culture, dove assumono significati e simbologie differenti.
Anche se non è questa la sede per chiarire il significato di ogni singolo colore e il suo valore simbolico nella cultura occidentale è opportuno segnalare almeno che anche la sensazione che un colore provoca sull’osservatore è un aspetto di fondamentale importanza per conoscerli e distinguerli. Si considerano, ad esempio, colori caldi il giallo, il rosso e l’arancione, perché facilmente associabili alla luce del Sole, al calore, all’energia e alla passione mentre blu, verde e viola sono definiti generalmente colori freddi perché più facilmente associabili al freddo, al mare, al cielo, alla calma, al riposo e alla meditazione.

Che colore si fa con blu e giallo?

giallo + blu = verde. rosso + blu = viola.

Che colore fa giallo e rosso?

Mischiando due colori primari si ottengono i colori secondari..
giallo + rosso = arancio..
giallo + blu = verde..
rosso + blu = viola..

Che colore si ottiene mescolando blu e verde?

Blu più verde: blu ciano Il blu ciano è una tonalità intermedia tra il blu e il verde. È un colore azzurro in cui predomina l'azzurro, quindi rientra nella gamma dei blu considerati tenui. Pertanto, si dovrebbe fare la miscela con sfumature chiare di blu e verde, con predominanza del primo.

Come si fa a fare il viola?

In sostanza dobbiamo miscelare un rosso freddo (tendente al blu) come la Lacca di Garanza, con un blu caldo, (tendente al rosso) come il Blu Oltremare. Se al contrario, mescoliamo un rosso caldo, come il Vermiglio, con un blu freddo, come il Ceruleo, il risultato sarà quello di ottenere un viola spento.