Centri di eccellenza per la cura del disturbo ossessivo compulsivo

Il Prof. Stefano Pallanti è membro dell’ Obsessive Compulsive and Related Disorders Network dell’European College of Neuropsychopharmacology (ECNP, dove è Executive Committee Member e il Board member del Scientific Committee) , Board Member dell’ International College of Obsessive Compulsive Spectrum Disorders (ICOCS), UK.

E’ stato membro del OCD spectrum workgroup Impulse Control Disorders Taskforce and International Advisory Board, American Psychiatric Association (APA) for DSM-5 (The Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition) (Chair D.J. Kupfer) da Maggio 2005 a Maggio 2007.

Il DSM-5 ha isolato Distrubo Ossessivo-Compulsivo e correlati dai disturbi d’ansia.

Il Prof. Stefano Pallanti utilizza Terapia di Neuromodulazione (Stimolazione Magnetica Transcranica, Stimolazione Elettrica Diretta Continua), terapia infusiva, psicoterapia, cure naturali e tutto ciò che sia stato documentato efficace.

La categoria diagnostica del disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi correlati include il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), il disturbo da dismorfismo corporeo, il disturbo da accumulo, la tricotillomania, il disturbo da escoriazione, i DOC indotti da sostanze o farmaci, i DOC dovuti ad altra condizione medica e altri disturbi ossessivo-compulsivi specifici o non specificati (ad es. comportamento ripetitivo incentrato sul corpo, gelosia ossessiva).

L’inclusione di un capitolo sul DOC e disturbi correlati nel DSM-5 riflette le crescenti evidenze che mostrano la stretta relazione tra questi disturbi a livello di validatori diagnostici e l’utilità clinica di raggrupparli in un unico capitolo. I clinici sono quindi incoraggiati a indagare la presenza di queste condizioni in un paziente che presenta uno di questi disturbi e a prendere atto delle sovrapposizioni tra queste condizioni. Allo stesso tempo, vi sono notevoli differenze tra i validatori diagnostici e gli approcci al trattamento di questi disturbi. Inoltre, c’è una stretta relazione tra i disturbi d’ansia e alcuni disturbi di questo capitolo (ad es. DOC), che si riflette nella scelta del DSM-5 di porre consecutivamente i due capitoli.

Il DOC e i disturbi correlati si differenziano dalle normali preoccupazioni e rituali tipici dello sviluppo dal momento che sono eccessivi e persistono al di là dei periodi appropriati per il livello di sviluppo dell’individuo. La distinzione tra la presenza di sintomi subclinici e un disturbo clinico richiede la valutazione di una serie di fattori, tra cui il livello di distress individuale ed la disabilità nel funzionamento.

Tra i motivi per i quali il DOC e correlati sono stati isolati da disturbi d’ansia c’è la mancata risposta alle benzodiazepine e l’ipotesi che all’origine delle ossessioni e compulsioni ci sia un disfunzione nei circuiti della vanno dalla corteccia frontale ai nuclei della base. In questo senso il DOC viene oggi considerato più come espressione di una alterata codificazione della gratificazione piuttosto che come una condizione di allarme ansioso.

Il DOC e i disturbi correlati che hanno una componente cognitiva hanno come specificatore di base il livello di insight: in ciascuno di questi disturbi infatti l’insight va da “buono o adeguato” a “scarso” a “assente/con pensieri deliranti”. Per i soggetti con DOC e disturbi correlati con “insight assente/con pensieri deliranti”, è importante non diagnosticare questi sintomi come appartenenti ad un disturbo psicotico.

Estratto da Pallanti S., Psichiatria Elementare, Oltre il DSM-5 (Elementary Psychiatry – Beyond DSM-5), Carocci Editori, (2016)


Sono sempre stato preciso e meticoloso. All'inizio mi sembrava un motivo di vanto, poi le cose sono cambiate: ho iniziato a provare sempre più ansia e malessere quando le cose non potevano essere fatte come volevo io o come pensavo che andassero fatte. Non potevo delegare a nessuno i miei compiti. Non era sfiducia, semplicemente sentivo che non le avrebbero fatte come le faccio io. Poi anche quando le facevo io, ho iniziato a investire sempre più tempo nel fare e rifare, senza distrazioni o interruzioni, altrimenti avrei dovuto ricominciare tutto da capo. La pulizia della cucina ha iniziato a diventare prioritaria. Prima una volta, poi due, poi tre, utilizzando prodotti specifici. All’inizio per essere soddisfatto mi bastava pulirla un’ora, poi ho iniziato a impiegare più tempo. Sono iniziati i richiami al lavoro perché arrivavo tardi, senza contare poi le rinunce a stare con gli amici perché non mi sembrava mai di aver pulito abbastanza bene. Ho fatto anche degli incidenti in auto perché non dormivo più. La notte era il momento migliore per pulire come dicevo io. Anche sulle finanze ha inciso... i prodotti costano. Per non parlare delle relazioni in casa e con gli amici. È tutto una rinuncia e un litigio, ma non posso fare diversamente.

Centri di eccellenza per la cura del disturbo ossessivo compulsivo

Disegni originali degli ospiti della Casa di Cura.

Qual è il miglior farmaco per il disturbo ossessivo compulsivo?

Gli antidepressivi (SSRR) sono i farmaci più utilizzati nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo; questi farmaci includono la clomipramina (Anafranil), la fluvoxamina (Luvox), la fluoxetina (Prozac), la Paroxetina ( Paxil), la Sertralina (Zoloft) e il Citalopram (Celexa).

Quanto dura la terapia per DOC?

Il protocollo di cura del disturbo ossessivo-compulsivo ha una durata prestabilita di 4-6 settimane, durante le quali vengono applicate quotidianamente (5 giorni a settimana) procedure psicoterapeutiche a orientamento cognitivo-comportamentale, e permette di ottenere risultati significativi in quei casi ove il ...

Come eliminare il disturbo ossessivo compulsivo?

Per uscire dal Doc bisogna evitare di farci risucchiare, evitare di entraci ed evitare l' automatismo. Quindi evitare le ricerche di rassicurazioni. Le compulsioni e le rassicurazioni hanno solo un effetto temporaneo, funzionano poco e soprattutto tengono in vita l' automatismo.

Cosa succede se non si cura il disturbo ossessivo compulsivo?

Se il DOC non viene adeguatamente curato, prima di tutto con una psicoterapia cognitivo comportamentale specifica, tende a cronicizzare e ad aggravarsi nel tempo.