Quanto vale una banconota da 50 mila lire

Nei giorni scorsi una sentenza della Corte Costituzionale potrebbe aver riaperto i termini per cambiare le vecchie lire in euro (cosa vietata dal 2011). Non è sicuro, è un fatto di interpretazione giuridica, staremo a vedere.

Ma non è della questione generale che vogliamo parlare adesso, invece ci focalizziamo su un aspetto molto specifico: siamo sicuri che cambiare quelle banconote sia conveniente? Chi avrà la possibilità di cambiarle otterrà dalla Banca d’Italia solo il valore facciale. Cioè, poniamo, per 50.000 lire incasserà circa 25 euro. Ma ci sono alcune banconote che hanno un valore numismatico ben superiore, dovuto alla loro rarità. Interessano ai collezionisti.

Per fare un esempio: una serie limitata della vecchia banconota da 50.000 lire con la faccia di Bernini «vale da 300 a 1000 euro» dice Gabriele Tonello, esperto di numismatica della Bolaffi. Anzi, qualche anno fa in un’asta un singolo pezzo fu battuto a 2500 euro.

Però attenzione: non tutti quei cinquantamila hanno un tale valore. La rarità riguarda, come specifica Tonello, «la serie XE del 50 mila di Bernini», stampata in soli 40.000 esemplari. Ma ci sono anche altre banconote che hanno interesse numismatico, con altri valori facciali e di specifiche serie; non stiamo a elencarle, sono tante ed è una cosa molto specialistica. Quindi se avete da parte della vecchia cartamoneta fareste bene a verificare sui siti online (ce ne sono diversi che espongono le quotazioni) per scoprire se per caso vi trovate in casa un tesoretto. Chi tiene i soldi sotto il materasso, o nel salvadanaio, può essere premiato a lunga scadenza.

A questo punto serve un’altra avvertenza: «Le banconote denominate in lire che risultano rare si trovano solo fra quelle che erano già fuori corso al momento del concambio», dice ancora Tonello. Invece, «le lire che si potranno (eventualmente) cambiare sono solo quelle che erano in circolazione quando la lira è morta. E non hanno valore numismatico, né si può prevedere che ne abbiano mai in futuro, perché le loro tirature sono altissime». Quindi potremmo azzardare: in realtà il dilemma posto all’inizio, se cambiare allo sportello le banconote in lire o provare a venderle come rarità numismatiche, non si pone davvero, perché la cartamoneta comune non ha un valore più alto di quello facciale, mentre quella che ne ha non si potrà cambiare comunque. essendo già fuori corso quando la lira sparì.

Eh già, ma fra noi non specialisti chi distingue le lire più vecchie (e magari rare) dalle altre? Chi si ricorda, per esempio, se le ultime mille lire, al momento della scomparsa della vecchia moneta, erano quelle con Giuseppe Verdi, quelle con Maria Montessori o quelle con Marco Polo? Alcune di queste vecchie mille lire, in certe serie specifiche, hanno valore numismatico, altre no. Date retta: se avete della cartamoneta d’antan in casa, fate almeno un controllo su Internet.

Ai tempi della prima emissione la 50 mila lire era corrispondente per valore più o meno ai 500 euro odierni: questo taglio di banconote fu inaugurato negli anni 60 nella prima tipologia di emissione, conosciuta come Leonardo per via del ritratto del celebre artista rinascimentale, ma la più famosa è molto probabilmente l’ultima emissione, realizzata a cavallo tra gli anni 80 e 90, nota con il volto di Gian Lorenzo Bernini, scultore e pittore, massimo esponente della corrente artistica barocca.


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Quanto vale una banconota da 50 mila lire

La 50 mila lire Bernini prese il posto nel 1984 per sostituire la Volto di Donna, in piena crisi economica: questa portò il governo comandato da Bettino Craxi ad un totale rinnovamento delle banconote per arginare il fenomeno dell’inflazione. La banconota Bernini è stata stampata in due versioni, con lieve differenti grafiche riguardanti sopratutto il colore (la prima ha una predominanza del colore bordeaux, la seconda presenta la numerazione in verde) ossia dal 1984 fino al 1992 e dal 1992 fino al 1999, anche se entrambe hanno “vissuto” fino al 2002, anno di dismissione della lira.

Ecco quanto valgono oggi

Il valore è estremamente variabile, ma una banconota da 50 mila lire può valere oltre 300 euro se in condizioni Fior di Stampa, ossia nel migliore stato di conservazione possibile, indifferentemente dal tipo. Le più rare sono quelle che fanno parte delle serie sostitutive, riconoscibili per il numero di serie che inizia per X.

Queste erano create appositamente per “prendere il posto” delle banconote danneggiate e quindi ritirate dalla circolazione. Le più rare sono le XE che possono valere fino a 800 euro, ma anche le ordinarie delle prime serie di ambo le versioni, riconoscibili per i numeri di serie che iniziano per AA e terminano sempre in A, anche per queste si parla di valori che possono superare agevolmente le 500-600 euro, a patto di avere una banconota in condizioni Fior di Stampa, altrimenti la valutazione cala fino a 50-100 euro.

Bisogna sempre comunque tenere in considerazione il fatto che queste banconote si devono sempre avere un buone condizioni. Molti sono infatti i collezionisti che al minimo problema riescono ad offrire molti meno soldi del previsto.

Quanto vale oggi una banconota da 50.000 lire?

A quei tempi il valore di 50 000 lire era alquanto elevato, corrispondente, secondo gli indici ISTAT, ad un controvalore odierno di circa 500 euro. La banconota venne stampata tra il 1967 ed il 1974 presso l'Officina Carte Valori della Banca d'Italia; fu incisa da Trento Cionini.

Quanto vale banconota da 100.000 lire?

Secondo gli indici di rivalutazione odierni, il valore di questa banconota corrispondeva ad un controvalore di circa 1 000 euro. La prima banconota da 100 000 lire in assoluto fu quella dedicata allo scrittore Alessandro Manzoni.

Dove si possono cambiare le vecchie lire?

Come cambiare le lire in euro La richiesta di cambio va provata con una domanda scritta e firmata, presentata al proprio istituto di credito o direttamente alla Banca d'Italia, presso la sede centrale o una delle sue filiali periferiche, anche tramite Pec o e-mail.

Chi era rappresentato sulle 50 mila lire?

Gian Lorenzo Bernini su quella da 50 000. Caravaggio su quella da 100 000.