Come si prepara la tesi di laurea

    • Suggerimenti per la stesura della tesi di laurea  

      La scelta dell’argomento

      Scrivere la tesi non è soltanto un passaggio obbligato nel tuo percorso verso la laurea: è anche un’occasione per mettersi in gioco! È fondamentale, per questo, che la scelta dell’argomento sia mirata: se l’argomento corrisponde ai tuoi interessi, il risultato sarà più coinvolgente. Prima di stendere il progetto, accertati di avere le competenze necessarie per svilupparlo e verifica che il materiale necessario sia accessibile e facilmente consultabile, e che il metodo e gli strumenti siano adeguati alla materia scelta. Ricorda, inoltre, che un atteggiamento propositvo favorirà lo scambio di idee con il relatore e gli altri docenti e ti permetterà di realizzare un lavoro originale.
      Una volta individuato l’argomento, è buona norma circoscriverlo bene per evitare che la tua tesi risulti generica o incompleta, prendendone in considerazione l’utilità e l’interesse: «più si restringe il campo meglio si lavora e più si va sul sicuro», scrive Umberto Eco nel suo libro Come si fa una tesi di laurea.
       

      Reperire il materiale

      Dove?
      Il materiale necessario alle tue ricerche lo puoi trovare in luoghi fisici, come archivi e biblioteche, ma anche in spazi virtuali: Internet e i sistemi bibliotecari possono rivelarsi, infatti, tuoi utilissimi alleati. Un’altra strategia efficace è consultare la bibliografia di volumi specifici (manuali, testi importanti sull’argomento) per ampliare lo spettro delle tue letture.

      Come?

      • Biblioteche. Sono la prima risorsa alla quale affidarsi. Il tuo relatore può esserti d’aiuto, specialmente all’inizio, indicandoti le sedi più utili. I bibliotecari e i cataloghi, cartacei o elettronici, possono inoltre fornirti un supporto adeguato e indirizzarti nella ricerca. È generalmente consigliabile iniziare dalle biblioteche più vicine ma se il libro che ti serve è in un’altra città, è possibile usufruire della rete bibliotecaria che collega i diversi atenei.
      • Emeroteche. L’emeroteca è una raccolta di giornali, riviste e pubblicazioni periodiche nelle biblioteche pubbliche e universitarie, per consultazione e lettura. Spesso l'emeroteca è un settore specializzato nell'ambito di una biblioteca.
      • Archivi. In questo caso è opportuno informarsi preliminarmente su eventuali vincoli archivistici riguardanti la consultazione di alcuni materiali: potrebbe essere necessaria una richiesta formale.
      • Sistemi bibliotecari. Si tratta di una risorsa facilmente accessibile. Grazie a coordinamenti organici e istituzionali fra biblioteche affini è possibile informarsi sulla collocazione dei materiali.
      • Motori di ricerca. I cataloghi di molte biblioteche sono consultabili on-line, attraverso apposite maschere di ricerca.

      Opac
      L’ OPAC (On-line Public Access Catalog) è il catalogo informatizzato delle biblioteche. Fra i criteri di ricerca ci sono, solitamente, l’autore, il titolo, il soggetto, i dati di pubblicazione (luogo, editore, data) e un’eventuale parola‑chiave. Inserendo una o più parole nella maschera di ricerca è possibile visualizzare informazioni relative ai volumi e alla loro collocazione.
      Per sfruttare al meglio gli strumenti dell’Opac è bene effettuare una ricerca il più possibile circostanziata e specifica; si possono omettere gli articoli iniziali, le preposizioni, le congiunzioni e i segni diacritici.
       

      Organizzare il materiale

      Durante la consultazione e lo studio dei materiali, ti sarà utile la redazione di alcuni promemoria (schede bibliografiche) in cui indicare i dati (autore, titolo, edizione, ecc.) di ciascun volume; questo lavoro è molto importante per non disperdere le ricerche e per una più agevole realizzazione della bibliografia finale. Allo stesso modo, prendi nota delle citazioni di tuo interesse, specificando la fonte e il numero di pagina, e conserva ordinatamente gli schemi, i tuoi commenti e i riassunti (schede di lettura). Un lavoro di questo tipo può sembrare lento e noioso, ma ti consentirà di procedere spedito nelle fasi successive. Infine, ricorda sempre di verificare l’attendibilità delle fonti e di discuterne la pertinenza con il tuo relatore.

      Lavorare con le idee

      Prima di cominciare l’effettivo lavoro di scrittura, devi avere ben presenti gli obiettivi finali e i metodi con cui raggiungerli. Una visione d’insieme e la creazione di un piano dell’opera possono facilitare l’impresa! Prova a raccogliere, anche sulla scorta delle fonti bibliografiche, appunti sparsi e mappe concettuali, i risultati del tuo brainstorming. Quindi, realizza una scaletta che rispecchi la struttura complessiva della tesi, organizzando gerarchicamente i concetti.

      La struttura della tesi

      La struttura-tipo di una tesi prevede la seguente articolazione:

      • Frontespizio
      • Indice, o Sommario
      • Introduzione
      • Corpo del testo
      • Conclusioni
      • Bibliografia
      • Eventuali appendici

      Frontespizio
      Si tratta di una pagina che include le principali informazioni riguardo al nome dell’Ateneo e del Corso di Laurea, il titolo dell’elaborato, i nomi del relatore e del candidato e l’anno accademico della sessione di laurea. Il formato è generalmente scaricabile dal sito della propria Facoltà e può contenere, eventualmente, il logo dell’Ateneo.

      Indice
      L’indice propone un elenco di tutti i capitoli, i paragrafi e i sottoparagrafi; per ogni suddivisione bisogna indicare il numero di pagina. È funzionale che i titoli corrispondenti all’articolazione del testo esprimano chiaramente i contenuti delle rispettive sezioni: chi legge l’indice deve infatti ricevere un’informazione preliminare pertinente. Spesso, infine, si consiglia di realizzare il sommario già prima di cominciare il lavoro di scrittura, in modo da mettere in evidenza quella che sarà la struttura finale del testo.

      Introduzione
      L’introduzione deve contenere gli elementi fondamentali circa l’argomento (e lo stato degli studi relativi ad esso), gli obiettivi e la struttura della tesi, il metodo e gli strumenti – concreti e/o concettuali – che sono stati adoperati. Fondamentale è inoltre l’inserimento delle motivazioni perché sottolineano l’importanza del lavoro svolto.

      Corpo del testo
      Si tratta della parte principale della tesi, nella quale il tuo lavoro deve essere esposto, argomentato con chiarezza e precisione. È opportuno creare una suddivisione in capitoli e paragrafi, pur senza compromettere la fluidità dei contenuti. Mentre scrivi, cerca di rimanere aderente all’oggetto della tua tesi e documenta sempre le affermazioni in modo che esse risultino verificabili.
      Si possono inserire delle citazioni: se si tratta di citazioni brevi, queste vengono delimitate dalle virgolette basse («») mentre se si riportano porzioni più lunghe da un testo, è necessario invece isolarle dal corpo principale, inserendo prima e dopo uno spazio bianco, generalmente di una riga. Le citazioni lunghe vanno, inoltre, composte in carattere ridotto rispetto a quello del corpo del testo e con un rientro rispetto al margine destro e sinistro. Ricorda sempre di indicare in una nota a piè di pagina le informazioni bibliografiche relative alla citazione, incluso il numero di pagina.

      Conclusioni
      In genere, l’ultimo capitolo di una tesi comprende le conclusioni. Non si tratta di un “riassunto” delle pagine precedenti, bensì di uno spazio dedicato alla discussione finale del proprio lavoro. Bisognerà dunque verificare se, e in che modo, gli obiettivi prefigurati siano stati raggiunti.

      Bibliografia
      La bibliografia deve essere redatta con precisione e organizzata secondo l’ordine alfabetico del cognome degli autori. Esistono diversi standard fra i quali puoi scegliere; l’importante è, però, procedere con coerenza, seguendo le principali norme comuni a tutte le bibliografie:

      • per ciascuna voce bibliografica viene indicato prima il cognome e poi, generalmente separato da una virgola, l’iniziale puntata del nome (es. Cognome, N.); seguono i dati riguardanti titolo del volume, numero di edizione (se successiva alla prima), luogo di pubblicazione, casa editrice, anno in cui è avvenuta la stampa;
      • in presenza di più opere dello stesso autore, queste vengono ordinate seguendo un criterio cronologico di pubblicazione;
      • quando si tratta di opere collettive, si indica il nome del curatore, seguito dalla dicitura “a cura di”, inserita fra parentesi tonde;
      • quando alcune delle informazioni richieste sono irreperibili, si usano le seguenti abbreviazioni: s.l. (senza luogo); s.d. (senza data); s.e. (senza editore).

      Redazione del testo: consigli

      Una buona tesi non deve essere soltanto interessante e ben argomentata, ma anche ben scritta! Questo significa fornire una veste grafica che sia il più possibile omogenea, oltre che gradevole, e adottare uno stile corretto, semplice e preciso.

      Alcune norme elementari
      Per comporre un testo correttamente, devi seguire alcune regole che stanno alla base dell’impostazione grafica e editoriale:

      • non inserire mai più di uno spazio bianco consecutivo;
      • gli spazi vanno inseriti sempre dopo i segni di punteggiatura, mai prima;
      • le virgolette alte (“”) vanno utilizzate per indicare parole usate in senso traslato o parole menzionate e non usate (es.: la parola “stella” ha cinque lettere);
      • all’interno delle parentesi e delle virgolette non va messo lo spazio dopo la parentesi (o virgoletta) di apertura né prima di quella di chiusura;
      • il corsivo va usato per indicare i titoli (di libri, e di opere in genere…), le parole (o brevi espressioni) non in lingua italiana e non entrate nell’uso comune;
      • i margini vanno giustificati.

      Inoltre, dovrai scegliere carattere e interlinea in maniera tale che la tua tesi risulti facilmente leggibile; lo stesso vale per l’ampiezza dei margini e per la grafica di titoli, didascalie e tabelle.
      Per quanto riguarda la lunghezza del tuo elaborato, ricorda che la qualità di una tesi non è proporzionale al numero delle sue pagine! Meglio, infatti, un lavoro mirato piuttosto che un lungo discorso inconcludente. Le dimensioni del testo andranno comunque discusse con il tuo relatore e diversificate a seconda del tipo di tesi (sperimentale o bibliografica, triennale o magistrale…).

      Lo stile
      Lo stile deve essere il più possibile chiaro; si consiglia di impiegare frasi semplici ma precise, evitando i luoghi comuni e le ripetizioni (se non in casi in cui sia necessario usare più volte un termine tecnico-specialistico). Il corsivo può essere adoperato anche per enfatizzare certi termini ma… senza esagerare! Ogni scrittura ha un suo carattere e una sua individualità; tuttavia, ricorda di rispettare le “regole” del genere saggistico, procedendo secondo sequenze logico‑argomentative: prova a osservare la struttura e lo stile dei lavori inerenti all’argomento che hai scelto.

      Consigli di lettura

  • Quanto tempo ci vuole per scrivere la tesi triennale?

    In linea di massima: una tesi triennale compilativa richiede tra i 3-6 mesi. una tesi magistrale richiede più tempo: tra i 9-12 mesi.

    Come organizzarsi per scrivere la tesi?

    Quello che devi sapere per scrivere la tua tesi in poco tempo.
    1 – Pianifica ogni fase della scrittura. ... .
    2 – Analizza la bibliografia con largo anticipo. ... .
    3 – Fissa degli obiettivi. ... .
    4 – Scrivi sempre i tuoi metodi di lavoro. ... .
    5 – Scegli un luogo perfetto per lavorare..

    Come si svolge la tesi di laurea?

    La tesi è un documento redatto dallo studente su un tema concordato con un docente, il quale funge da relatore. La tematica scelta dallo studente viene approfondita dallo stesso attraverso una tesi di natura compilativa (ricerca delle fonti, lettura e sintesi di queste in chiave innovativa) o sperimentale.

    Quanto tempo prima si prepara la tesi?

    1.1 Quando chiedere la tesi - Laurea Triennale: 6 mesi prima della sessione di laurea desiderata. - Laurea Magistrale: 8-10 mesi prima della sessione di laurea desiderata (la tesi magistrale richiede, da regolamento, almeno 6 mesi di lavoro).