Non è mai facile dire “non ce la faccio”, ammettere di essere arrivati ad un punto in cui la situazione è diventata talmente complessa da non riuscire più a gestirla da soli. In qualunque ambito della nostra vita, dal lavoro alla routine quotidiana. Show Ma quali altri segnali possono suggerire che il momento giusto è arrivato? 1. DETERIORAMENTO FISICO Da sempre, il peggioramento delle condizioni fisiche di una persona, di qualunque età, è il primo campanello di allarme per valutarne lo stato di salute Basta un semplice contatto fisico, come un abbraccio, o un’occhiata più attenta del solito, per accorgersi se una persona è dimagrita troppo e velocemente: questo potrebbe essere dovuto a qualche patologia non ancora diagnosticata, nei casi più estremi, oppure essere solo il segnale che non si riesce più a provvedere da soli al proprio sostentamento. Altri segnali, più evidenti, possono essere legati all’aspetto esteriore: è utile, quindi, notare se il proprio caro mostra segni di trascuratezza nel vestire, (abiti stropicciati, scuciti, non puliti) o se dimentica di pettinarsi o farsi la barba. 2. PERDITA DI AUTONOMIA La perdita di autonomia in un anziano, è una conseguenza naturale del ciclo della vita. Se però la persona vive da sola, e questo processo accelera improvvisamente, è comune, per un caregiver, non accorgersene subito. L’autonomia abbraccia diversi aspetti della vita quotidiana e ruota principalmente intorno alla parola “gestione”: Se la gestione della maggior parte di queste attività non viene compiuta autonomamente, vivere da solo può diventare un rischio per la salute dell’anziano stesso. 3. MANCANZA DI CURA PER LA CASA Una casa trascurata è uno dei primi indizi da tenere sotto controllo: pattumiere non svuotate, sporcizia, accumulo di giornali impilati e non buttati, fino alla mancanza di cura di piante o animali, nel caso ci fossero. Dopo una perlustrazione generale
dell’abitazione, si consiglia di soffermarsi in cucina. 4. INESISTENZA DI UNA VITA SOCIALE Il modo in cui una persona anziana si relaziona nella società, rispetto a prima, è sicuramente un segnale fondamentale da tenere in considerazione. 5. PERDITA DI ATTENZIONE Un altro grosso elemento da non trascurare, riguarda la perdita di attenzione del proprio caro, sia di ciò che gli viene comunicato, sia delle cose dette o fatte dalla persona stessa. Queste dimenticanze possono riflettersi
negativamente nella gestione della vita quotidiana. 6. CONDIZIONI DI SALUTE DEL CAREGIVER Ultimo punto, ma fondamentale, riguarda la salute del caregiver stesso e il livello di stress a cui
viene sottoposto a causa di questa situazione. Quando si porta un genitore in casa di riposo?Le due discriminanti che portano alla scelta di dover far entrare il proprio caro in una casa di riposo sono: una crescente e immediata perdita di autonomia oppure il bisogno di un aiuto specializzato e competente costante.
Quanto costa mettere un anziano in casa di riposo?Come abbiamo visto, la tariffa media giornaliera delle Residenze sanitarie assistenziali è di 112,60 euro mentre quella della RSA Alzheimer/demenze è di 127,71 euro, con variazioni enormi fra una regione e l'altra non sempre giustificate dai diversi standard assistenziali del personale adottati.
Chi paga la retta della casa di riposo se la pensione non basta?Chi paga la retta della casa di riposo se la pensione non basta? L'anziano o la persona disabile che richiede l'accesso ai servizi di una casa di riposo deve, ovviamente, pagarne la retta mensile.
Come convincere un anziano ad andare in casa di riposo?Bisogna avere un dialogo aperto, far emergere le eventuali paure, i timori, i dubbi e dare delle risposte concrete. Potrebbe essere utile, ove possibile, far visitare la struttura in modo da dare un'idea chiara e reale dell'ambiente, dell'atmosfera che si respira all'interno e dei servizi offerti.
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