Decidere se lasciare il TFR in azienda o farlo confluire in un fondo pensione, è molto importante. Show
Si tratta di una scelta da compiere dopo essersi adeguatamente informati, perché parliamo del futuro proprio e della propria famiglia, e della possibilità di far fruttare questo capitale accumulato lavorando giorno dopo giorno. Sono due gli elementi oggettivi che è necessario conoscere per operare una scelta personale consapevole:
Per aiutarti in questa decisione così delicata, abbiamo deciso di elaborare una guida con tutti i dati in chiaro, per fare gli opportuni paragoni e scoprire che l’adesione al fondo pensione è decisamente più conveniente. Cos’è il TFR?Il TFR, acronimo di Trattamento di Fine Rapporto, è disciplinato dall’art. 2120 del Codice Civile, di cui citiamo il primo comma:
Semplificando, si tratta dell’equivalente di uno stipendio all’anno, accantonato dal datore di lavoro o, come vedremo, destinato ad un fondo pensione, al fine di contribuire alla previdenza complementare del lavoratore. Un “tesoretto”, che si accumula negli anni di lavoro e che il lavoratore può decidere come impiegare, scegliendo tra due opzioni:
Approfondiamo insieme entrambe le possibilità. TFR in azienda: come funziona?Per compiere una scelta ragionata, è importante capire cosa accade al TFR una volta operata la scelta, in termini di:
Vediamo cosa vuol dire. Tassazione del capitale accantonatoGli accantonamenti del TFR che anno dopo anno vengono lasciati in azienda, non vengono tassati nell’anno in cui sono stati conteggiati. L’accantonamento del 2020, per intenderci, non viene tassato nel 2020 stesso. Le imposte vengono conteggiate e applicate soltanto quando il lavoratore riceverà l’intero TFR accantonato, sotto forma di liquidazione, al termine del rapporto di lavoro. A quel punto il TFR sarà sottoposto alla cosiddetta “tassazione separata”. Dunque, il TFR non concorre a formare il reddito dell’anno in cui si ottiene la liquidazione, perché altrimenti le imposte di quell’anno in particolare risulterebbero altissime, raggiungendo un reddito imponibile molto più alto del normale per il lavoratore in questione. Allora, anziché conteggiare le tasse in dichiarazione dei redditi, sul TFR si calcolano le imposte separatamente, appunto, e con un’aliquota determinata facendo la media di quelle degli ultimi 5 anni. Per farsi un’idea, la tassazione minima è pari al 24%, Ma stiamo parlando del solo capitale accantonato. Rendimento del capitaleSul TFR in azienda si applica un tasso di rivalutazione costituito dall’1,5% fisso più il 75% dell’inflazione annua. Facciamo un esempio concreto, per meglio comprendere questo concetto. A ottobre 2020 la percentuale utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2019 è pari a 1,25%, dal momento che l’inflazione ha segno negativo. La rivalutazione è, però, soggetta a imposta sostitutiva pari al 17% da versare annualmente allo Stato, per cui il lavoratore riceverà al termine del rapporto di lavoro la rivalutazione netta a cui saranno già state sottratte le imposte. TFR in un fondo pensione: adesione esplicita o tacita?La scelta della destinazione del TFR deve essere fatta dal lavoratore utilizzando il modulo TFR 2 (qui puoi trovare il modello disponibile sul nostro sito). Il lavoratore ha 6 mesi di tempo dalla data di assunzione per fare la sua scelta tra lasciare l’accantonamento in azienda oppure aderire a un fondo pensione. L’adesione al fondo può essere di due tipi, a seconda che la scelta venga esplicitata o meno:
Precisiamo, inoltre, che il lavoratore può, in qualsiasi momento, decidere di aderire al fondo pensione, compilando il relativo modulo e avviando i versamenti. Tassazione e rendimento del TFR nel fondo pensioneScegliere di destinare il TFR nel fondo pensione consente di accedere ai vantaggi fiscali riservati alla previdenza complementare, che riguardano sia il capitale versato sia i rendimenti (che possiamo paragonare alla rivalutazione del TFR lasciato in azienda). Nel dettaglio:
Per quanto riguarda i rendimenti, questi dipendono dagli investimenti del fondo, ma basti pensare che nel 2019 chi ha aderito al Comparto Garantito Protezione del Fondo Priamo, linea di investimento dedicata anche ai contributi derivanti dal TFR conferito in caso di silenzio-assenso, ha ottenuto un rendimento netto del 2,09%. Confrontando tassazione e rendimenti si intuiscono immediatamente i vantaggi per chi sceglie l’opzione del fondo pensione anziché lasciare il TFR in azienda. I nostri approfondimenti sul tema:
Se vuoi conoscere tutti i benefici derivanti dall’adesione a Fondo Priamo consulta la nostra pagina dedicata: I vantaggi dell'adesione. TABELLA RIASSUNTIVA
Dove è meglio mettere il TFR?Sappi che di solito conviene investire in un fondo pensione al netto dei costi e delle tassazioni; i fondi pensione aperti hanno ottenuto rendimenti circa intorno al 3,3%. La rivalutazione del TFR lasciato in azienda si ottiene invece a un tasso fisso del 1,5%, + 75% dell'indice ISTAT (prezzi dei beni al consumo);
Come trasferire il TFR in un fondo pensione?Posso versare al fondo pensione anche il TFR già accumulato in azienda? Il conferimento del TFR pregresso è possibile solo attraverso un accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro che acconsente al versamento delle quote al fondo pensione.
Quanto TFR versare nel fondo pensione?Il TFR corrisponde a circa una mensilità dello stipendio ed è pari al 6,91% della retribuzione lorda annua. Ad esempio, su una retribuzione annua lorda di € 25.000, la quota annua del TFR è di ca. € 1.750.
Quali sono i vantaggi fiscali per il dipendente che trasferisce il TFR alla previdenza complementare?Deducibilità Ogni anno è possibile dedurre dal reddito dichiarato ai fini IRPEF fino a 5.164,57 euro di contributi alla pensione integrativa, compresi gli eventuali contributi versati dal datore di lavoro, deducibili al pari di quelli personali.
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