Il condizionatore messo a deumidificatore consuma meno

A volte, specie se si abita in zone particolarmente complicate, con molta vegetazione nei paraggi, l’umidità all’interno delle abitazioni può diventare un grande problema. D’estate abbiamo la percezione di una temperatura più alta a causa dell’eccessiva sudorazione provocata proprio dal clima umido, mentre d’inverno percepiamo non solo un freddo molto più logorante, ma siamo esposti alla possibile formazione di muffe, rigonfiamenti nell’intonaco e una serie di problematiche che, se l’umidità fosse a livelli normali, non si verificherebbero con la stessa costanza.

Le tecnologie ci vengono però in soccorso, grazie all’introduzione sul mercato dei deumidificatori. Grazie al meccanismo di ricircolo dell’aria, questi dispositivi permettono di catturare l’umidità nell’aria, sotto forma di particelle d’acqua e scaricarle all’interno di un serbatoio, che va periodicamente svuotato. La maggior parte dei modelli moderni è dotata di un display che mostra l’effettivo tasso di umidità e alcune informazioni importanti, come temperatura e livello di riempimento del serbatoio, ma il loro funzionamento è molto simile a quello della funzione deumidificante dei condizionatori.

Come si stima però il consumo elettrico di questi apparecchi e quanto, effettivamente, ci costano in bolletta?

Il condizionatore messo a deumidificatore consuma meno

Quanto consuma un deumidificatore?

Un deumidificatore consuma meno di condizionatori d’aria, lavatrici, asciugacapelli e aspirapolveri. In media, un deumidificatore con capacità di 17 litri per 24 ore (metodo per misurare la potenza di questi dispositivi) si aggira su una potenza di massimo 300 Watt. Un costo minimo, se confrontato con un condizionatore il cui consumo in modalità deumidificazione si attesta su un minimo di 800 W. Ovviamente, su ogni dato influisce molto la classe di efficienza energetica.

Tutti i produttori sono tenuti a rispettare gli standard di risparmio energetico dell’Unione Europea, il cosiddetto sistema “Energy”. La quantità di elettricità utilizzata dipende quindi innanzitutto dal tipo di deumidificatore (meccanici, essiccativi o condizionatori) ma anche da dimensioni, versione del modello in uso e dall’efficienza energetica. Più si aumenta la potenza del deumidificatore, ad esempio, più si consuma.

La tipologia è un fattore fondamentale, che fa la differenza fra modelli economici e quelli più dispendiosi: i dispositivi meccanico-refrigerativi sono molto meno efficienti dei modelli a condensazioni, detti termoelettrici, ma continuano ad essere meno dispendiosi di un condizionatore d’aria in modalità deumidificatore. Le versioni aggiornate di modelli già presenti sul mercato, di solito, servono proprio a ridurne i consumi e aumentarne l’efficienza energetica.

Come calcolare il consumo di un deumidificatore

Tuttavia, nonostante queste informazioni, si potrebbe desiderare di calcolare precisamente quanto il nostro deumidificatore, che abbiamo ricevuto in regalo o che abbiamo acquistato senza conoscere tutte queste specifiche tecniche, effettivamente costa all’accensione.

Per effettuare un calcolo preciso, servono tre informazioni essenziali:

  • Potenza del deumidificatore espressa in L/Kwh (litri rimossi per ogni kilowatt ora) o L/24h (litri rimossi in 24 ore), entrambe numerazioni che troverai facilmente sul libretto o addirittura stampato nell’etichetta sul dispositivo;
  • Un numero indicativo di quante ore terrai in funzione il deumidificatore, quanti giorni alla settimana o al mese;
  • La bolletta elettrica mensile dove è riportato il costo di ogni kWh.

Una volta ottenuti questi tre dati, potrai applicare una formula per ottenere il costo energetico giornaliero, settimanale o mensile di un deumidificatore, o comunque una stima molto vicina alla realtà.

La formula in questione è: Potenza [W] x Ore [h]/ 1000 x Costo di un kWh. In questo modo otterrai un numero molto vicino alla stima precisa di un deumidificatore. Se ad esempio, quindi, il tuo deumidificatore ha una potenza di 280 W e lo tieni acceso due ore al giorno, con un costo al kilowattora di 34 centesimi (attuale tariffa del mercato a maggior tutela), la formula sarà: [(280 [W] x 2 [h]) / 1000] x 0,34 [€/kWh]. Vuoi sapere quanto fa questa equazione? Appena 0,19 €. Quindi ogni due ore il tuo deumidificatore da 280 W ti costa meno di 20 centesimi in bolletta. Se lo usi così tutti i giorni la tua spesa sarà di neanche 6 euro al mese. E se avessimo una tariffa migliore? Per esempio 0,20 €/kWh? In questo caso ogni utilizzo di 2 ore del tuo deumidificatore da 280 W ti costerebbe solo 11 centesimi, poco più di 3 euro al mese! Abbiamo già visto i consumi di un condizionatore, e sono decisamente più alti.

Come vedi, il deumidificatore è uno strumento davvero potente e, soprattutto, conveniente.

Quanto consuma un condizionatore con la funzione deumidificatore?

Un costo minimo, se confrontato con un condizionatore il cui consumo in modalità deumidificazione si attesta su un minimo di 800 W. Ovviamente, su ogni dato influisce molto la classe di efficienza energetica.

In quale modalità il condizionatore consuma meno?

Funzione dry condizionatore: vantaggi La funzione deumidificazione del condizionatore consente di eliminare l'umidità dall'ambiente senza dover raffreddare l'aria, proprio per questo motivo consuma meno energia.

Cosa consuma di più il deumidificatore o l'aria condizionata?

Non c'è dubbio, il climatizzatore consuma di più rispetto al deumidificatore, ma se si usa in maniera corretta si possono contenere i costi energetici.

Quanto consuma un deumidificatore acceso tutto il giorno?

Con un semplice calcolo non avrete cattive sorprese in bolletta. In generale, un piccolo deumidificatore portatile ha una potenza di 350 W , quindi se viene usato per 2 ore al giorno, avrete un consumo di 0,6 KWh!