Cosa fare se la moglie va via di casa

L’obbligo di coabitazione durante il matrimonio

Nel momento in cui due soggetti decidono di sposarsi, anche o solo con rito civile, stanno sottoscrivendo a tutti gli effetti un contratto, che implica specifici diritti e doveri per entrambi.
Il matrimonio, dunque, oltre all’aspetto emotivo, è contraddistinto da una parte giuridica di notevole importanza.

Quindi, è necessario conoscere bene quali sono gli obblighi da rispettare prima di approfondire in quali casi sia possibile un abbandonare l'abitazione prima della separazione.

In particolare l’art. 144 del codice civile, afferma che:

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I coniugi concordano tra loro l'indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle preminenti della famiglia stessa.
A ciascuno dei coniugi spetta il potere di attuare l'indirizzo concordato.

Da quanto possiamo leggere risulta evidente che dopo avere fissato il proprio indirizzo di residenza, marito e moglie devono vivere nella stessa abitazione e non possono allontanarsi senza dei validi motivi. Ovviamente la giurisprudenza non obbliga un coniuge a rimanere in una abitazione in cui la vita quotidiana è diventata ormai un incubo, ma bisogna dimostrare concretamente quanto sta succedendo.

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Oltre a quanto abbiamo appena letto, esistono comunque altri tipi di obblighi e doveri da rispettare, ovvero:

  • il dovere di fedeltà
  • il dovere di collaborare 
  • il dovere dell’assistenza materiale e morale
  • l’obbligo della coabitazione
  • l’obbligo di contribuire alle necessità familiari in modo proporzionale alle capacità economiche e di lavoro

Non rispettate quanto previsto dal contratto sottoscritto può determinare delle conseguenze, ad esempio l’addebito della separazione, e in alcuni casi anche il pagamento di un risarcimento danni, come vedremo a breve.

Il nostro consiglio è quello di non prendere la situazione alla leggera, facendosi trasportare dalla rabbia del momento, ma di mantenere la calma e rivolgersi a un avvocato divorzista in modo da seguire fin da subito una strada corretta per rompere il matrimonio senza troppe conseguenze negative.

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Quando è possibile allontanarsi dalla casa coniugale?

Come anticipato lasciare l'abitazione prima della separazione può determinare alcune conseguenze, se fatto senza rispettare le norme di riferimento. Si tratta infatti di una violazione dell’obbligo di coabitazione, previsto per tutti i matrimoni.

Innanzitutto per andare via dalla propria abitazione è necessario che la causa sia strettamente connessa a una crisi matrimoniale già in atto, quindi i problemi dai coniugi devono essere preesistenti e non causati dall’allontanamento da casa di uno dei due.

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Quindi fare le valigie e andare via, per stare con un altro partner, o per desiderio di libertà, non è consentito, se fatto con la volontà di tornare più a casa, ovvero in modo definitivo.

Tra le cause giustificative dell’allontamento dall’abitazione familiare, possiamo elencare le seguenti:

  • presentazione della domanda di separazione o di annullamento di matrimonio: in questo caso infatti, le cause sono facilmente deducibili dato che esiste una prova della crisi coniugale in atto.
  • situazioni stressanti considerate invivibili, come continue litigate, una suocera troppo invadente, ecc. In questo caso deve essere provato il tutto, dimostrando una reale intollerabilità alla prosecuzione della convivenza

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Ad ogni modo, se è presente una grave crisi matrimoniale, che determina l’impossibilità della coabitazione è utile effettuare un accordo scritto con il partner, per avere il consenso per allontanarsi.

A tal proposito un avvocato divorzista può consigliare come procedere, per evitare passi falsi che potrebbero determinare delle conseguenze negative.

Quando non è possibile allontanarsi dalla casa coniugale?

L’allontanamento dalla casa coniugale prima della separazione non deve essere fatto alla leggera, visto che la legge impone l’obbligo della coabitazione per i coniugi.

In alcuni casi, però, la convivenza potrebbe risultare particolarmente difficile a causa di una profonda crisi di coppia, ma prima di agire in modo sconsiderato bisogna conoscere le conseguenze per evitare brutte sorprese.

Infatti, non è tollerato un allontanamento, fatto nei seguenti modi:

  • Andare via di casa in modo definitivo, cioè con l’intenzione di non tornare più. Non si tratta quindi di una decisione temporanea, fatta per riflettere, magari restando fuori casa qualche giorno
  • Allontanarsi senza delle valide ragioni. Deve essere dimostrata una vera crisi matrimoniale, precedente all’abbandono del tetto coniugale, e non una semplice litigata. In altre parole un coniuge può fare le valigie solo se la situazione è davvero insostenibile, e deve fornire prove in merito.

Risulta evidente che lasciare l'abitazione prima della separazione potrebbe essere pericoloso, quindi è sempre opportuno consultare un esperto per capire come procedere.

Allontanamento dalla casa coniugale prima della separazione: conseguenze

Fino ad ora abbiamo elencato in quali casi è possibile un allontanamento dalla casa coniugale prima della separazione e in quali situazioni, invece, si compie una violazione all’obbligo di coabitazione.

Vediamo ora di analizzare quali sono le conseguenze nel caso in cui venga lasciato il tetto coniugale senza dei validi motivi.

Il rischio è quello di subire un addebito della separazione, ovvero:

  • il pagamento delle spese legali
  • la perdita del diritto all’assegno di mantenimento
  • la perdita dei diritti successori

Oltre a ciò, la controparte potrebbe chiedere anche un risarcimento danni, in particolare se l’allontanamento è stato fatto con lo scopo di tradire il partner, e dalla situazione negativa quest’ultimo ha subito delle conseguenze negative, ad esempio la perdita del lavoro per mancanza di concentramento o per condizioni psicologiche particolari come la depressione.

Non si sono solo ripercussioni sul piano civile, in alcuni casi la situazione può essere contemplata anche dal diritto penale, infatti l’art. 570 del c.p. sottolinea che:

Chiunque, abbandonando il domicilio domestico, o comunque serbando una condotta contraria all'ordine o alla morale delle famiglie si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale, alla tutela legale o alla qualità di coniuge, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da centotre euro a milletrentadue euro

Se, quindi, l’abbandono del tetto coniugale viene fatto in modo illecito, quindi senza una giusta causa, e tale comportamento sia connotato da disonore etico e morale si rischia fino a un anno di reclusione o un multa da 103 a 1032 euro.

Cosa succede se un coniuge se ne va di casa?

Se il marito o la moglie se ne va via di casa, lasciando il coniuge da solo, commette l'illecito comunemente denominato «abbandono del tetto coniugale»: esso integra una violazione dei doveri del matrimonio, tra i quali appunto vi è la convivenza e la reciproca assistenza morale e materiale.

Cosa non fare prima di una separazione?

Cosa non fare Non compiere gesti d'impulso, come ad esempio abbandonare il tetto coniugale. Non usare i figli contro l'altro coniuge. Non lasciarti mai e poi mai andare a gesti violenti nei confronti del coniuge. Se hai raggiunto un accordo, evita di cambiare idea in seguito.

Cosa succede se la moglie lascia il tetto coniugale?

Sotto un profilo civilistico, chi abbandona il tetto coniugale rischia l'addebito, ossia la dichiarazione di responsabilità per la fine del matrimonio, che viene pronunciata dal giudice con la sentenza di separazione. Quindi, se c'è una separazione consensuale, non si rischia nulla.

Chi deve lasciare la casa in caso di separazione?

La casa familiare, dunque, a prescindere da chi ne sia l'effettivo proprietario, “segue” i figli: l'assegnazione della casa familiare spetta al genitore (c.d. collocatario) con cui i figli continuano a vivere in via prevalente dopo la separazione.