A che settimana finisce il primo trimestre

Contents

  • Primo trimestre e settimane di gravidanza
  • Sintomi del primo trimestre di gravidanza
  • Primo trimestre di gravidanza: cosa fare 
  • La prima visita dal ginecologo 
  • I rischi del primo trimestre di gravidanza 
  • Primo trimestre di gravidanza: cosa non fare 
  • Esami del primo trimestre di gravidanza 
  • Il controllo delle betaHCG
  • Primo trimestre gravidanza: il peso
  • Le emozioni del primo trimestre di gravidanza 
  • Il primo mese di gravidanza
  • Il secondo mese di gravidanza 
  • Il terzo mese di gravidanza 
  • Le settimane del primo trimestre 

Che brivido il test di gravidanza positivo! Quando si cerca un bimbo è il coronamento di un sogno. Quando arriva a sorpresa è uno shock che poi lascia spazio alla gioia e alla felicità. In ogni caso, è sempre una scarica di adrenalina pazzesca. Appena ci si riprende però è subito necessario mettersi in riga e prendersi cura di sé e della creatura nel vostro grembo. Il primo trimestre di gravidanza infatti è decisamente delicato e, per certi versi, un po’ più difficile rispetto agli altri due. Ma con qualche accortezza passerà nel migliore dei modi. 

Primo trimestre e settimane di gravidanza

Per convenzione, le gravidanze si contano in settimane. In media sono 40, a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Calcolare le settimane di gravidanza è una delle primissime cose che si impara a fare appena si rimane incinta. Il primo trimestre arriva sino alla settimana 13+1.

Sintomi del primo trimestre di gravidanza

Come abbiamo già avuto modo di dire parlando in generale di sintomi della gravidanza, non è detto che ciascuna donna li provi tutti. La scomparsa delle mestruazioni è il principale segnale che la gravidanza è in corso e riguarda ovviamente tutte. Questo fenomeno ha il nome di amenorrea. Anche in questo caso c’è qualche eccezione. Alcune donne infatti hanno nel primissimo periodo di gravidanza delle perdite che fanno pensare ad una falsa mestruazione. Ma non è il ciclo vero e proprio.

In linea di massima i sintomi del primo trimestre di gravidanza sono: 

  • nausea e vomito. Responsabile è la gonadotropina corionica umana, la cosiddetta betaHCG, l’ormone della gravidanza. Il suo incremento è notevole all’inizio e raggiunge l’apice tra la nona settimana di gravidanza e la decima settimana di gravidanza.
  • Stanchezza e sonnolenza. Nel primo periodo della gestazione le future mamme si trasformano in “ghiri”: dormirebbero anche in piedi. Quando è possibile, il proprio corpo va assecondato, quindi se riuscite a farlo riposatevi e “ricaricate le batterie”. 
  • Perdite da impianto. Si differenziano dalle mestruazioni per vari aspetti: sono meno abbondanti, non sempre rosse, durano appena 2-3 giorni. Non tutte le donne le hanno. In genere, si verificano 7-10 giorni dopo il concepimento.
  • Dolore e tensione al seno. Spesso è talmente sensibile che non si può neppure sfiorare. Inizia a gonfiare praticamente subito: prenderete velocemente una-due taglie in più. 
  • Irregolarità intestinali. Potrebbero presentarsi diarrea o stitichezza. Tutto normalissimo.
  • Sbalzi d’umore. Il vostro partner spesso non sa come prendervi e cosa dirvi perché passate da momenti di euforia a pianti a dirotto senza alcun motivo. Date la colpa agli sbalzi ormonali: è davvero così.
  • Cambiamenti dell’appetito. In alcuni casi la fame aumenta in modo netto, mentre in altri lo stomaco sembra completamente chiuso. Ascoltate con attenzione quello che vi dice il vostro corpo. 
  • Crampi addominali. Sembrano proprio quelli mestruali, ma non è così. 
  • Perdite bianche. Si chiama leucorrea gravidica ed è un classico sintomo che si presenta anche durante il resto della gravidanza. Le perdite sono molto abbondanti, tanto da bagnare gli slip a volte. Non sono maleodoranti né accompagnate da bruciore o prurito.

Se le mestruazioni non compaiono o qualche giorno prima del loro presunto arrivo, la cosa da fare è un test di gravidanza. Se volete essere proprio sicure sicure, fate il dosaggio delle betaHCG in un laboratorio di analisi. In alternativa usate quelli casalinghi: ormai hanno un’affidabilità molto alta. Se il test è positivo, avvisate il ginecologo: vi darà qualche dritta telefonica (ad esempio, potrebbe suggerire il prelievo di sangue per valutare il livello delle beta) e fisserà la prima visita, anche se non troppo presto. 

Adottare uno stile di vita sano è la prima buona regola quando si scopre di aspettare un piccolino. In linea teorica, se la gravidanza è programmata, si sarebbe già dovuto iniziare in fase di concepimento, ma va bene anche adesso. Ecco una sorta di “decalogo” da seguire nel primo trimestre di gravidanza: 

  1. Assumere acido folico. Importantissimo per la suddivisione cellulare e per la prevenzione dei difetti del tubo neurale, il dosaggio raccomandato è di 0,4 mg al giorno. 
  2. Non bere alcolici, non fumare, non usare droghe. Se prendete farmaci per alcune patologie croniche parlatene subito al ginecologo. 
  3. Mangiare sano. L’alimentazione deve essere sana e bilanciata, completa di tutte le sostanze nutritive necessarie allo sviluppo del feto. Niente cibo spazzatura: è vero che asseconda i gusti del palato, ma non fa bene né a voi né al bambino.
  4. No alla sedentarietà. Un po’ di movimento è salutare, chiaramente senza esagerare. Basta anche una buona camminata di mezz’ora al giorno per dare benefici. Tra questi, il miglioramento della respirazione e del tono muscolare, la produzione di ormoni del benessere, il rilassamento. 
  5. Ascoltare il proprio corpo. Fin dalle prime settimane lancia segnali chiari. Se vi sentite stanche o affaticate cercate di riposare. 

È anche utile capire se il proprio lavoro è compatibile con la gravidanza o meno. Se costringe a mansioni pesanti, a stare tante ore in piedi o se mette a rischio la salute del bimbo, è opportuno parlarne col medico che valuterà se farvi andare in maternità anticipata. A quel punto dovete mettere al corrente della situazione il vostro datore di lavoro.

La prima visita dal ginecologo 

È importantissima per stabilire se la gravidanza è a basso o alto rischio. Quindi è indispensabile un’accurata identificazione di alcuni fattori, per esempio gestosi o diabete in precedenti gravidanze, obesità materna, malattie della mamma, controllo della pressione sanguigna. Il colloquio per ricostruire la storia clinica della futura mamma è fondamentale: serve ad esempio a sapere se nelle famiglie della coppia ci sono casi di malattie genetiche oppure se si assumono farmaci particolari. Infine, il medico calcola la data presunta del parto. 

Inoltre, se sono trascorsi più di 18 mesi dall’ultimo, si dovrà effettuare un pap test. La visita ostetrica serve a svelare la presenza di eventuali anomalie dell’apparato genitale della donna o infezioni. L’ecografia, che viene effettuata per via transvaginale (cioè interna), consente di confermare l’epoca di gravidanza, la sede corretta, il numero di embrioni e la presenza di attività cardiaca. A questo proposito, ricordiamo che non è possibile sentire il battito in epoca precoce. Il ginecologo perciò non fisserà troppo presto il primo incontro, proprio per evitare ansie o delusioni. 

I rischi del primo trimestre di gravidanza 

Fondamentalmente il rischio più grande del primo trimestre di gravidanza è quello di un aborto spontaneo, un evento molto più frequente in questo periodo che non nel resto della gestazione. Purtroppo gli eventi negativi possono capitare a qualunque epoca, anche se il pericolo si riduce man mano che ci si avvicina al parto. 

Le cause di un aborto spontaneo sono molteplici. Alcuni fattori di rischio sono ormai noti: età avanzata della donna (ma anche del partner), l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, il fumo di sigaretta, condizioni di sottopeso o forte sovrappeso, alcune patologie materne. Molto spesso, alla base c’è un difetto genetico dell’embrione o del feto. 

I sintomi di un aborto spontaneo non sempre ci sono. Talvolta viene scoperto per caso, durante una visita di routine in cui il medico si accorge che il cuoricino non batte più. In altri casi invece si verificano perdite rosse o marroni, con o senza muco, tessuto o coaguli, dolore addominale, contrazioni, mal di schiena. A volte l’espulsione avviene naturalmente, mentre in altri casi si deve intervenire chirurgicamente con un intervento di revisione della cavità uterina (raschiamento).

Primo trimestre di gravidanza: cosa non fare 

La gestione della propria gravidanza dipende in gran parte da come procede. Se si presenta fin dall’inizio problematica (ad esempio perché ci sono problemi di salute materni o una minaccia d’aborto), è ovvio che si dovrà essere estremamente prudenti. Spesso si è anche costrette a stare a letto. Se invece non ci sono disturbi particolari si può continuare a condurre la propria vita normalmente. 

Ci sono però alcuni divieti. Ad esempio è caldamente consigliato evitare di esporsi ai raggi X, in particolare nella zona addominale. Si rischiano malformazioni fetali, ma ovviamente, a seconda delle situazioni, il medico sarà in grado di calcolare i rischi e i benefici della scelta se far eseguire questi esami o meno. Non è vero però che non ci si può sottoporre alle viste mediche, come quelle dal dentista. Le cure odontoiatriche in gravidanza sono molto importanti e non c’è ragione di non farle.

Alcune restrizioni riguardano l’alimentazione. C’è infatti un elenco molto preciso di cibi che in gravidanza non vanno mangiati, anche se per ragioni diverse: carni e salumi crudi, frutta e verdura lavati male (per il rischio di trasmettere la toxoplasmosi), uova crude (salmonellosi), pesce crudo (salmonellosi, infezione da anysakis, epatiti), latte e latticini non pastorizzati (listeriosi). Per quanto riguarda la toxoplasmosi il divieto vale per le mamme che non l’hanno avuta e che quindi non sono immuni. Si scopre con uno dei primissimi esami che il ginecologo prescrive: il Toxo-test.

Esami del primo trimestre di gravidanza 

Ecco l’elenco degli esami che si effettuano nel primo trimestre. Se non diversamente specificato, sono a carico del Sistema sanitario nazionale:

  • Prima visita ostetrica. 
  • Emocromo. 
  • Hb – Emoglobine. 
  • Gruppo sanguigno.
  • Test di Coombs indiretto.
  • Glucosio. 
  • Rubeo-Test (virus rosolia).
  • Toxo-Test.
  • Sifilide (Treponema pallidum).
  • Hiv.
  • Esame delle urine completo e urinocoltura. 
  • Chlamydia trachomatis.
  • Neisseria gonorrhoeae.
  • Epatite C.
  • Ecografia ostetrica. 
  • Translucenza nucale.
  • Pap test.
  • Prelievo di sangue venoso.
  • Villocentesi (se consigliata dal ginecologo per fattori di rischio, come l’età avanzata della mamma).
  • Otto Test (a pagamento).
  • Test del Dna fetale (a pagamento).

Il controllo delle betaHCG

Come abbiamo detto più sopra, le betaHCG sono ormoni che vengono prodotti dall’organismo una volta che la gravidanza comincia. Si trovano nel sangue o nelle urine. Il test diventa positivo proprio grazie alla presenza di betaHCG. Il loro andamento è crescente per tutto il primo trimestre per poi assestarsi. In particolare, nelle prime settimane il valore raddoppia ogni due giorni. Una donna è incinta con un valore superiore a 5 milliunità per millilitro.

Qualche volta, ancora oggi, i ginecologi prescrivono il controllo di questi ormoni. Spesso sono le mamme a chiederlo, forse perché vedere quel numero scritto nero su bianco tranquillizza sull’andamento della gravidanza. Le betaHCG però non sono raccomandate dalle linee guida per vedere come va la gestazione (è compito dell’ecografia) perché i valori di riferimento sono molto ampi e potrebbero cambiare anche a seconda del laboratorio dove vengono eseguiti gli esami. 

In alcune circostanze invece il ginecologo ritiene utile il dosaggio di questi ormoni. Se c’è una minaccia di aborto oppure se l’ecografia non è molto chiara, il test ematico potrebbe risultare utile. Per esempio, se le beta raddoppiano ogni due giorni si può stare abbastanza tranquille: magari la gravidanza è solo iniziata più tardi. Se invece la crescita si ferma potrebbe essersi arrestato anche lo sviluppo dell’embrione. Ad ogni modo seguite il vostro ginecologo. 

Primo trimestre gravidanza: il peso

La questione del peso in gravidanza è molto importante e assolutamente prioritaria. Non deve certo diventare una fissazione, ma si deve essere comunque molto attente a non esagerare. Oltre al fatto che smaltire i chili in più dopo la gravidanza può non essere semplice (soprattutto se sono parecchi), ci sono vere ripercussioni sulla salute, sia della futura mamma che del feto. La regola d’oro quindi è non esagerare. Col pancione non si mangia per due, ma si mangia meglio. 

I primi tre mesi della gravidanza non è previsto un aumento di peso molto significativo. La pancia comincia a vedersi alla fine del trimestre, anche se prima potreste notare un certo gonfiore addominale. L’incremento ponderale di questo periodo serve da riserva per far fronte alle esigenze del piccolo nei mesi successivi. 

In linea generale, nel primo trimestre si accumulano 1,5-2 chili. Non è una cosa che vale per tutte le donne, ma una media. Alcune non prendono neppure un grammo all’inizio. Fastidi come nausea, vomito, stanchezza, fastidio per alcuni odori, inappetenza, disturbi gastrointestinali fanno sì che non si accumulino chili. C’è da preoccuparsi? In linea di massima no: ci sono gli altri due trimestri per ingrassare. Però ascoltate il ginecologo e i suoi suggerimenti. 

Per saperne di più: Eccesso di peso, i rischi per mamma e bambinoe Peso in gravidanza: come smaltirlo dopo il parto

Le emozioni del primo trimestre di gravidanza 

La gravidanza suscita in una donna una serie di sentimenti molto contrastanti tra loro. Da un lato c’è la gioia di essere incinta (con delle eccezioni chiaramente: non sempre, ancora oggi, i bimbi sono cercati, ma arrivano all’improvviso, magari per una “distrazione”), l’emozione di una nuova vita, di due cuori che battono all’interno di uno stesso corpo. C’è il desiderio di conoscere questo piccolo, si fantastica su come sarà, a chi somiglierà, come crescerà. Insomma, ci si sente genitori ancora con il test in mano. 

Dall’altro lato è normale che scattino pensieri un po’ più negativi. Ad esempio, la mamma che lavora avrà il cervello a cento all’ora (“Come lo dico al mio capo?”, “Come concilierò casa e ufficio?”, “Mi faranno mai il contratto a tempo indeterminato mentre sono incinta?”). Se ci sono altri bimbi le preoccupazioni non mancheranno (“Come la prenderà?”, “Sarò capace di amarli entrambi allo stesso modo?”).

A volte le preoccupazioni sono di tipo economico (”Riusciremo ad arrivare a fine mese?”, “Come facciamo ad affrontare tutte le spese per un neonato?”, “Dovremo cambiare la macchina?”). Oppure prettamente fisiche (“E se qualcosa va storto?”, “Come faccio se mi mettono a riposo assoluto?”, “Mio marito mi cercherà ancora fisicamente ora che mi trasformerò in una ‘balena’?”). 

I dubbi e le paure sono del tutto fisiologici. Non c’è una sola donna incinta che non ne abbia, ci passano tutte. Però farsi prendere dal panico non porta da nessuna parte. Affrontate tutto con la massima serenità, facendovi accompagnare con fiducia in questo percorso dal ginecologo o dall’ostetrica che avete scelto. 

Il primo mese di gravidanza

È quello che passa più in fretta di tutti. Sembra che non accada niente di speciale e invece è il punto di partenza del viaggio verso la maternità. Il primo mese di gravidanza arriva sino a 4 settimane e 3 giorni ed è quello in cui avvengono due fatti importantissimi: la fecondazione e la scoperta della gravidanza. Alcune donne percepiscono già distintamente alcuni sintomi e disturbi, altre invece si rendono conto di essere incinte solo perché le mestruazioni scompaiono. L’embrioncino è piccolissimo, ma comincia già il suo sviluppo che è molto veloce. 

Il secondo mese di gravidanza 

Il secondo mese di gravidanzava da 4+4 (4 settimane e 4 giorni) a 8+5. Quasi sicuramente è in questo periodo che farete la prima visita dal ginecologo e che vedrete per la prima volta il vostro cucciolo sul monitor dell’ecografo: il suo cuore che batte è musica per le vostre orecchie. Per chi accusa i classici sintomi della gravidanza, in questo periodo potrebbero farsi sentire di più. 

Il terzo mese di gravidanza 

L’ultimo mese del primo trimestre va da 8+6 a 13+1. Alla fine del terzo mese di gravidanzail rischio di un aborto spontaneo si riduce di parecchio e questo significa un bel sospiro di sollievo. Inoltre, nella maggior parte dei casi i disturbi scompaiono o quantomeno si alleviano. La crescita del bambino continua ad essere molto rapida: ancora è impossibile sentirlo, ma si muove moltissimo.

Le settimane del primo trimestre 

1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 –7 – 8 – 9 – 10 – 11 – 12 – 13   

A quale settimana di gravidanza si è fuori pericolo?

L'85% circa degli aborti si verifica nelle prime 12 settimane di gestazione, e il 25% delle gravidanze termina con un aborto nelle prime 12 settimane. Il rimanente 15% degli aborti avviene fra le 13 e le 20 settimane.

Quando si entra nel secondo trimestre di gravidanza?

Per secondo trimestre di gravidanza si intende il periodo di età gestazionale compreso tra 14 e 27 settimane di gravidanza.

Quando si entra nel terzo mese di gravidanza?

Il terzo mese di gravidanza inizia con l' 8° settimana e 6 giorni e finisce alla 13° settimana e 1 giorno.

Quando si entra al quarto mese di gravidanza?

Il quarto mese di gravidanza inizia alla 13esima settimana e 2 giorni (13+2) e si conclude alla 17esima settimana e 4 giorni (17+4). Con il quarto mese si entra nel secondo trimestre di gravidanza.