È una di quelle domande che ci si pone almeno una volta nella vita, quando siamo persi nei nostri pensieri: che fine fanno le candele quando si consumano? Sembrerebbe una domanda banale ma non lo è affatto. Show Partiamo dal presupposto che la luce e il calore di una candela vengono prodotti dalla cera in combustione. Una volta accesa la candela, la fiamma fa sciogliere la cera (composta da un mix di idrogeno e carbonio), il cui caldo vapore si disperde nell’aria. Lo stoppino contribuisce a rafforzare la fiamma, perché brucia reagendo con l’ossigeno presente nell’aria. La cera residua che a volte vediamo colare lungo la candela è quella parte che si scioglie a causa del calore ma che non brucia. Il diossido di carbonio e il vapore acqueo prodotti dalla cera bruciata (combinati, come abbiamo detto, con l’ossigeno circostante) non si possono certo definire come totalmente innocui per la salute, ma nelle quantità ridotte rilasciate da una candela non rappresentano alcun tipo di pericolo. Attenzione, però, alle candele profumate: questo tipo particolare di candela rilascia un maggior quantitativo di fuliggine rispetto a quelle standard. Il tuolene e il benzene liberati durante la combustione possono essere tossici per l’organismo (e per l’ambiente). Anche un uso smodato delle candele in casa può produrre effetti nocivi. Secondo la ricercatrice Aneta Wierzbicka, che lavora presso la Lund University in Svezia, l’esposizione costante alle micro particelle rilasciate dalla combustione delle candele può condurre allo sviluppo di malattie cardiovascolari e respiratorie. Possono di fatto essere più tossiche dell’inquinamento atmosferico! È opportuno quindi, quando si accendono candele tra le mura domestiche, mantenere le stanze ben ventilate e scegliere soprattutto candele bianche semplici, considerando infatti che tutti
i componenti chimici di queste ultime vengono dispersi nell’aria che respiriamo. Ti è stato utile? Non ci sono ancora voti. Attendere prego... Ilaria Losapio Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni. Suggerisci una correzione Scarica PDF Scarica PDF Quando le candele che si trovano nei vasetti di vetro vengono bruciate del tutto, alla fine rimane il contenitore. Per riutilizzarlo o riciclarlo, innanzitutto va eliminata la cera in un modo o nell'altro. Ecco alcuni semplici metodi per farlo: scegli quello che trovi più facile.
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Pubblicità Informazioni su questo wikiHowQuesta pagina è stata letta 158 655 volte. Hai trovato utile questo articolo?Dove va buttata la cera delle candele?La cera deve essere gettata nell'indifferenziata. Mentre per i contenitori dipende da che materiale sono composti. Per quanto riguarda quelli in vetro, possono essere tranquillamente riciclati nei cestini dedicati, stessa cosa per i discehtti in alluminio.
Cosa si può fare con la cera delle candele?Una volta sciolta la cera avanzata, quando è ancora liquida, basta raccoglierla nello stesso vasetto (di vetro o latta), dove si solidificherà dando vita ad una candela nuova di zecca.
A cosa serve la cera delle candele?La cera che è sullo stoppino vaporizza per il calore della fiamma. Una volta allo stato gassoso, essa si combina con l'ossigeno dell'atmosfera formando la fiamma.
Che succede alla cera dopo la combustione?A contatto con la fiamma, la cera diventa gas, le sue molecole si separano e reagiscono con l'ossigeno dell'aria, generando calore e luce, nonché anidride carbonica e acqua. Il processo continua finché la cera non è esaurita.
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