Perdite bianche, dolori a basso ventre e schiena: sono solo alcuni dei sintomi del ritardo mestruale. Ma quando è veramente il caso di allarmarsi? Dopo 10 giorni o anche prima? In questo articolo troverai tutte le risposte alle tue domande sul ciclo in ritardo e anche le possibili cause che lo provocano, dalla gravidanza allo stress. Show
Un ciclo in ritardo è un evento tipico nella vita di una donna. Anche in età fertile, e senza alcuna patologia, si posso verificare ritardi nelle mestruazioni, con tutti i sintomi che ne derivano (da perdite bianche a dolori a basso ventre e schiena). Un ciclo in ritardo può avere diverse cause possibili, che vanno dai problemi alla tiroide a ragioni di stress. Naturalmente una donna giovane e sessualmente attiva, se avesse un ritardo superiore ai 10 giorni penserebbe subito a una possibile gravidanza, ma non sempre il motivo è quello, e per verificarlo basteranno esami del sangue o un comune test di gravidanza. Circolano diverse leggende sui modi in cui è possibile restare incinta per cui, mi raccomando, fidatevi solo di fonti attendibili! Tuttavia, se credi di essere incinta, guarda questo video per scoprire come accertartene.
Il tuo browser non può visualizzare questo video Sintomi del ritardo del cicloIl sintomo più ovvio ed evidente del ritardo mestruale è proprio la mancanza del ciclo dopo i classici 28 giorni. Molte donne non sono mai regolari, e hanno un ciclo mestruale irregolare, o comunque non puntualissimo. Un altro sintomo che può presentarsi è la perdita di muco bianco. Queste perdite bianche sono spesso una sentinella sia del ritardo sia di una possibile gravidanza, ipotesi che si può escludere subito con un test, per evitare il proseguio di gravidanze desiderate. In questo caso, è utile accertarsi di non essere incinte con un esame del sangue, poiché capita che i test dela farmacia diano un falso negativo. Tuttavia, un certo tipo di perdita bianca è anche sintomo dell'ovulazione in corso. Si possono inoltre presentare delle perdite marroni, perdite vaginali scure dovute al ritardo stesso, durante il quale il sangue depositato tende a ossidarsi. Sono anche frequenti dolori nella zona del basso ventre e della schiena: in questo caso, a meno che proviate un dolore che compromette la salute del vostro corpo e la salute psicologica, non c'è motivo di preoccuparsi. Ciclo: il ritardo può essere di diversi tipiIl ritardo del ciclo può essere di diversi tipi, a seconda del numero dei giorni del ritardo. Nel caso in cui nell'arco di un anno intero una donna abbia pochi cicli rispetto al normale, si parla di oligomenorrea. Quando invece un ritardo mestruale si prolunga in modo sospetto, soprattutto dopo una storia abbastanza regolare di ciclo, si parla di amenorrea secondaria, che nei casi di scomparsa totale del ciclo mestruale diventa amenorrea: questa si può presentare a causa di alterazioni ormonali dovute a problemi di salute quali rapide oscillazioni di peso e ovaio policistico. In questi casi, più gravi, non si parla più di semplice ritardo, ma di veri e propri disturbi che vanno affrontati ed eventualmente curati. Bisogna quindi interrogarsi, anche nei casi più "innocui", su quali possano essere le cause del ritardo del nostro flusso mestruale. Cause possibili del ciclo in ritardo: dalla tiroide allo stressIl ritardo delle mestruazioni, messa da parte l'ipotesi della gravidanza, ha diverse cause possibili. Per semplicità e immediatezza di lettura, ti presentiamo le cause principali per punti, con una breve spiegazione:
Scorri questa gallery e leggi tutte le curiosità che non conoscevi sul ciclo mestruale! © iStockTutto quello che non sapevi sulle mestruazioni Ritardo mestruale: quando è bene preoccuparsi?Il ritardo mestruale può generare nelle donne una grande preoccupazione, ma non è il caso di perdere subito la calma: come abbiamo visto, una delle prime cause a determinarlo è proprio lo stress! Quindi cerca di mantenerti il più possibile tranquilla al fine di non influire negativamente sul processo fisiologico. Il ciclo - lo sappiamo tutte - ha una durata di 28 giorni, ma può definirsi regolare in un range compreso tra i 21 e i 35 giorni. Se, insomma, non arriva entro i canonici 28, non allarmarti subito e attendi almeno una settimana prima di metterti in allarme. Ogni caso, ad ogni modo, è diverso dall'altro e la tua storia conta moltissimo, così come è importante imparare a conoscersi e ad annotarsi i giorni in cui si avvertono i sintomi dell'ovulazione. Il ritardo, dunque, va calcolato in base a quella che è regolarmente la durata personale del proprio ciclo, che tenderà a ripetersi identica di mese in mese. Sarà il caso di cominciare a preoccuparsi se il ritardo mestruale si ripresenta spesso e, soprattutto, se è accompagnato da dei sintomi specifici. Finché si tratta di un ritardo asintomatico e sporadico, puoi evitare di indagare ulteriormente. In caso contrario, sarà meglio cercare di investigarne le cause e da lì cercare assieme al tuo ginecologo i rimedi o le cure più opportuni. Guarda anche: Cosa fare se il ciclo è in ritardo di più di 10 giorni?La prima cosa da fare, se sei sessualmente attiva, è ovviamente un test di gravidanza, in modo tale da accertarsi che la causa del ritardo non sia proprio quella. Dopo aver escluso questa ipotesi, come detto precedentemente, se il ritardo è asintomatico e sporadico non c'è bisogno di fare nulla in particolare. Se invece si ripete di frequente e comporta sintomi fastidiosi, meglio rivolgersi al proprio ginecologo. Il medico potrà procedere agli accertamenti per cercare la causa del ritardo mestruale. Ti porrà prima di tutto delle domande che riguardano la tua storia clinica, il tuo stile di vita (dall'alimentazione all'attività fisica fino alle possibili ragioni di stress psico-fisico che potrebbero influenzare il ciclo). Se necessario, in seguito, potrebbe chiederti di sottoporti a degli esami del sangue per controllare che i valori siano nella norma, oppure a una radiografia pelvica, se sospetta la presenza di cisti o di ovaio policistico. Ulteriori esami potrebbero riguardare la tiroide e il funzionamento ormonale. Una volta trovata la causa, il tuo ginecologo saprà indicarti la terapia più indicata, che può andare dall'assunzione della pillola contraccettiva in caso di cisti nelle ovaie alla prescrizione di farmaci specifici se si tratta di un problema ormonale. In alcuni casi legati allo stress, infine, potrebbe rivelarsi utile l'aiuto di uno psicologo. NEWS consigli, news, curiosità e tanto altro!
Amante delle scienze sociali, mamma e grande appassionata del mondo della salute e del benessere della donna. Laureata in Scienze della Formazione, si dedica sin da subito al mondo dell'assistenza e … Perché ho i sintomi del ciclo ma non mi viene?I fattori che determinano ritardi mestruali sono numerosi e tra questi rientrano le brusche variazioni di peso, lo stress, i cambiamenti di clima e l'assunzione di particolari farmaci.
Quando si è incinta si hanno gli stessi sintomi del ciclo?I sintomi principali, premestruali o di gravidanza, sono:. Assenza di mestruazioni.. Alterazioni del seno.. Nausea.. Dispercezione di odori e sapori.. Minzione frequente.. Crampi addominali.. Spossatezza e stanchezza.. Sbalzi di umore.. Quanti giorni di ritardo sono preoccupanti?Quando iniziare a preoccuparsi? Non è il caso di mettersi in allarme al primo mese di ritardo, ma qualora dovesse protrarsi oltre i tre mesi, sarà il caso di consultare il proprio ginecologo per valutare insieme la situazione.
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