Una delle materie più interessanti del settore economico è sicuramente economia aziendale. Cosa insegna l’economia aziendale? Quali sono gli sbocchi lavorativi che offre una laurea di questo tipo? Che vantaggi si possono avere se un laureato in economia aziendale possiede un’azienda? Show Gli sbocchi lavorativi della laurea in economia aziendaleIndubbiamente questo corso di laurea è direttamente collegato al mondo del lavoro, in quanto mette il laureato a diretto contatto con le imprese. La materia principe quindi non è solo quella strettamente economica, ma anche quella contabile, tributarie e soprattutto tutto ciò che attiene al diritto commerciale. Ma l’economia aziendale non si limita a preparare lo studente nella forma, lo fa anche nella sostanza. La laurea in economia aziendale prevede un articolato corso di studi in 5 anni, essendo una laurea magistrale. Le materie che vi vengono insegnate e sulle quali è necessario passare un esame, per ottenere i crediti formativi necessari al conseguimento del titolo di laurea sono:
Gli sbocchi occupazionali di economia aziendaleBasta guardare una qualsiasi telegionarle o leggere un quotidano online per rendersi conto che l’economia e il mondo del lavoro sono al primo posto nell’agenda politica del nostro paese. Sembra quasi che i governi vengano misurati sulla performance offerta in questo settore. E come non essere d’accordo? Il mondo delle aziende è quello che oggi crea lavoro, considerando le dismissioni costanti del settore pubblico, che ormai punta a mantenere quote di controllo solo in determinati settori strategici, lasciando via libera al privato e agli investimenti privati. Un laureato in economia aziendale può quindi trovare lavoro tanto nel settore privato, quanto in quello pubblico. Il suo campo preferito è sicuramente quello della direzione aziendale: un laureato ha in mano gli strumenti per prendere decisioni strategiche anche in aziende di grandi dimensioni. Per cui può aspirare a conseguire un ruolo nel pubblico come responsabile amministrativo, commerciale, finanziario di enti e istituzioni. Con la carriera alle spalle può diventare un alto responsabile di importanti dipartimenti e amministrazioni centrali o periferiche: dagli enti regionali alle partecipate, dalle aziende comunali alle stesse amministrazioni locali. Con l’adeguata preparazione, può specializzarsi in settori specialistici come il diritto tributario, il diritto dell’impresa, svolgere attività di controllo all’interno dell’azienda, può diventare un revisore dei conti. Naturalmente uno degli sbocchi è diventare commercialista ed esperto di contabilità, dopo aver svolto l’adeguato tirocinio e aver superato l’esame di stato. Una nicchia molto interessante potrebbe essere quella nelle imprese turistiche con un ruolo manageriale, di pianificazione e programmazione. Si può diventare liberi professionistiIn qualità di esperto, oltre che come contabile e commercialista, come consulente nel settore:
In generale dunque una laurea in economia aziendale prepara al mondo delle aziende, sia dal punto di vista gestionale, che da quelle dell’analisi strategica. Sul piano sostanziale si diventa esperti di contabilità e bilancio e quindi si può lavorare all’interno di reparti dedicati, nonché come libero professionista in qualità di consulente aziendale per settori specifici. Il settore pubblico offre possibilità di carriera all’interno di enti e istituzioni all’interno delle quali una figura con questa preparazione può certamente offrire il suo apporto in senso strategico, previsionale, analitico, come figura di raccordo nella gestione della spesa e nella distribuzione delle risorse. Quanto guadagna in media un laureato in Economia?Lo stipendio medio per laureato economia in Italia è € 24 453 all'anno o € 12.54 all'ora. Le posizioni “entry level” percepiscono uno stipendio di € 24 000 all'anno, mentre i lavoratori con più esperienza guadagnano fino a € 29 000 all'anno.
Quale laurea in Economia e più richiesta?Nella classifica delle aree di studio più richieste nei prossimi anni, al primo posto abbiamo l'area economico-statistica, che richiederà tra le 36mila e le 40mila unità in media all'anno, di cui 35.000-38.500 unità dell'indirizzo economico e oltre 1.300 unità dell'indirizzo statistico.
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