Dove si trova la vescica del gatto

Introduzione

Il gatto è uno degli animali domestici più diffusi nelle nostre case. Con un'aspettativa di vita mediamente più lunga rispetto al cane, sembra essere una delle specie più longeve; in realtà fin da giovane il suo apparato urinario può essere colpito da diverse patologie che devono essere monitorate nel tempo e sono uno dei motivi principali per cui viene portato dal veterinario. In questo articolo trattiamo le principali patologie delle alte e delle basse vie urinarie del gatto.

Fisiologia e benessere dell'apparato urinario del gatto

L'apparato urinario del gatto, come nell'uomo, viene suddiviso in due porzioni: quella superiore è rappresentata dai reni, mentre quella inferiore comprende ureteri, vescica e uretra. Il funzionamento fisiologico di questi organi porta alla depurazione dell'organismo dalle scorie prodotte dagli altri organi o introdotte dall'esterno, attraverso la filtrazione del sangue e la produzione dell'urina. 

Il rene è il principale attore del processo: è in questo organo che una certa parte del sangue di ogni pulsazione cardiaca arriva e viene filtrata da una ricca rete di capillari fenestrati che costituiscono il glomerulo. È proprio in questa parte del rene che avviene il passaggio di acqua e sostanze contenute nel sangue, che vengono a formare la pre-urina, liquido che passando attraverso i tubuli renali subisce un'ulteriore trasformazione di composizione. Il rene, infatti, agisce riassorbendo una certa quantità d'acqua insieme a sostanze ancora utili all'organismo per formare il prodotto finale, l'urina. Gli ureteri, la vescica e l'uretra svolgono quindi la funzione di trasporto all'esterno dell'organismo dell'urina.  

L'apparato urinario quindi costituisce uno dei due apparati principali di escrezione delle sostanze di rifiuto dall'organismo, insieme all'apparato gastroenterico, ma le sue funzioni non finiscono qui. Il rene, infatti, tramite il suo filtraggio e riassorbimento di liquidi è coinvolto nel mantenimento dell'equilibrio idroelettrolitico del corpo e della pressione sanguigna tramite un meccanismo ormonale detto "sistema renina-angiotensina-aldosterone". In ultimo, il rene svolge l'importantissima funzione di secernere l'eritropoietina, sostanza ormonale che agisce a livello midollare per la produzione dei globuli rossi. 

Patologie delle alte vie urinarie del gatto

Le alte vie urinarie sono costituite dai reni.  

Seppur abbiano una frequenza leggermente inferiore rispetto a quelle delle basse vie urinarie, che vedremo dopo, le patologie che colpiscono i reni sono molto importanti per il gatto e possono diventare anche fatali.

  • Danno renale acuto (AKI)

Il termine AKI è stato introdotto in medicina veterinaria per riuscire ad equiparare alla medicina umana tutte quelle condizioni che causavano l'insufficienza renale acuta. Nel momento in cui questa condizione colpisce un soggetto la tempestività della diagnosi e il trattamento sono necessari per non incorrere in danni permanenti. Le cause di un danno acuto a livello renale possono essere raggruppate in:

  1. cause tossiche, endogene oppure esogene da farmaci - ad esempio farmaci antinfiammatori non steroidei, aminoglicosidi, ciclosporina, mezzi di contrasto-, tossici ambientali come glicole etilenico e metalli pesanti, ed infine le piante appartenenti al genere Lilium;
  2. condizioni di ridotta perfusione renale, da sole o in associazione con tossine, che possono provocare danni; in questo gruppo troviamo ipotensione e ipovolemia per shock, emorragie, insufficienza cardiaca, trombosi o sindromi da iperviscosità date dall'aumento delle cellule nel sangue;
  3. cause infettive e infiammatorie con glomerulonefriti e pielonefriti, e fattori di ostruzione delle vie urinarie. 

I sintomi di un gatto con danno renale acuto purtroppo sono spesso aspecifici. Solitamente il soggetto è stato bene fino a poco tempo prima e improvvisamente può manifestare letargia, vomito, inappetenza, collasso, anuria. Oltre alla visita vengono effettuati esami ematobiochimici, che andranno ad indicare l'entità del danno e quali scompensi elettrolitici devono essere corretti. Il gatto in AKI deve ricevere quindi un'assistenza in terapia intensiva per riuscire a monitorare costantemente l'andamento ed avere la possibilità di somministrare al meglio la terapia. Il trattamento comprende quindi l'eliminazione della causa, se individuata, la correzione del volume di liquidi somministrando fluidoterapia e il monitoraggio e ripristino della produzione di urina, possibilmente con applicazione di catetere. Vengono inoltre somministrati farmaci a seconda dei sintomi presenti, con lo scopo di far riprendere il normale metabolismo del gatto anche in termini di alimentazione e digestione. 

L'esito delle terapie dipenderà dalla causa scatenante e dalla tempestività delle cure, sapendo che un aumento dell'azoto nel sangue (iperazotemia) per più di tre giorni viene considerato come fattore prognostico negativo per la totale risoluzione. 

  • Malattia renale cronica (CKD)

La CKD in molti casi è causata da una progressiva cronicità di una malattia tubulo-interstiziale senza causa conosciuta, ma può essere associata anche alle seguenti condizioni: esiti di danno renale acuto ripetuto, esiti di ostruzioni delle basse vie urinarie ripetute, pielonefrite, neoplasie, ischemie renali da ipotensione o trombosi, nefropatie infettive (FIV e FIP), malattia del rene policistico. Essendo i reni organi composti da elementi che non sono in grado di rigenerarsi nel tempo, in caso di danno i loro nefroni sono destinati a ridursi numericamente. Anche per questo motivo la malattia renale cronica risulta più presente nei soggetti anziani; la diagnosi e la terapia hanno quindi l'obiettivo di rallentare la progressione della malattia e cercare di offrire al gatto il miglior benessere possibile. 

I gatti che vengono portati in visita per questa patologia presentano generalmente un aumento della minzione o una sua anomala frequenza, associata ad un aumento della sete. Gli ulteriori segni clinici presenti possono essere inappetenza, anoressia, vomito e perdita di peso. 

Alla visita è possibile riscontrare delle anomalie alla palpazione addominale. Viene inoltre solitamente misurata la pressione sanguigna, in quanto un certo numero di gatti presenta ipertensione, aspetto che può favorire la progressione della malattia. Esami del sangue, esame delle urine, radiografia ed ecografia sono importanti per scoprire a che stadio della malattia si trova il gatto e quale prognosi si presenta. Per classificare i pazienti è stata proposta una stadiazione detta dalla International Renal Interest Society (IRIS), che prende in considerazione il valore della creatinina ematica, il rapporto tra le proteine urinarie e la creatinina urinaria, la pressione sanguigna e il valore di SDMA. 

Spesso non è possibile impostare un trattamento specifico per eziologia, vista la causa molte volte sconosciuta della patologia, ma è importante agire interrompendo eventuali farmaci nefrotossici, andando a supportare il filtraggio glomerulare con fluidoterapia, ripristinare l'equilibrio elettrolitico e gestire le eventuali altre patologie concomitanti. Nel contesto della patologia è importante offrire al gatto una corretta alimentazione (in base allo stadio della malattia) che includerà alcune variazioni di nutrienti chiave come le proteine e il fosforo e potrà beneficiare di nutrienti come antiossidanti, vitamine e acidi grassi. 

  • Malattia del rene policistico

È una patologia genetica diagnosticata prevalentemente in gatti di razza Persiana, Hymalayana, Exotic, Scottish Fold, American e British Shorthair, Ragdoll, Certosino e nei loro incroci. La forma dominante è la più studiata e più comune in questi gatti ed è caratterizzata dalla mutazione del gene PKD. L'anomalia provoca la formazione di cisti originanti dai tubuli renali e che si possono trovare sia a livello corticale, che midollare sin dalla giovane età del gatto. Andando avanti negli anni il soggetto colpito può iniziare a manifestare sintomi di insufficienza renale cronica, causata dalla compressione delle cisti sul parenchima renale. Anche se è possibile una diagnosi precoce se il soggetto viene sottoposto ad ecografia addominale, il comportamento di tale patologia ed il suo trattamento si rifà a quello della malattia renale cronica. 

Patologie delle basse vie urinarie del gatto

Rappresentano i disordini più comuni dell'apparato urinario del gatto e possono colpire il felino fin dalla giovane età. Con il termine FLUDT si identificano infatti le principali patologie che possono colpire vescica e uretra, e che causano sintomi molto simili tra loro come disuria, pollacchiuria, ematuria e stranguria. 

  • Cistite idiopatica felina (FIC)

È la causa più comune di FLUDT e colpisce gatti giovani o di media età. Anche se la definizione suggerisce una causa sconosciuta della patologia, nel corso degli anni si sono messi in evidenza alcuni fattori che possono predisporla. Primo fra tutti troviamo la risposta anomala di alcuni gatti allo stress, sia cronico che acuto, andando ad influire sul sistema ormonale e neurologico dell'organismo. A questa concausa si possono aggiungere un'alterazione specifica dei neuroni vescicali, implicati nell'infiammazione, una deplezione dello strato di GAG (glicosaminoglicani) di protezione della mucosa vescicale e la presenza di sostanze all'interno delle urine, come cristalli, in grado di provocare l'infiammazione dell'organo. Particolari sollecitazioni stressanti nel gatto possono realmente alterare il normale funzionamento del suo apparato urinario e causare infiammazioni transitorie o durature, che possono essere complicate da ostruzioni uretrali. Tali ostruzioni possono essere causate non solo dalla presenza di una maggiore quantità di materiale, come proteine e muco, ma anche dallo spasmo della mucosa uretrale. 

Dopo un'accurata raccolta dell'anamnesi in cui il veterinario può acquisire molte informazioni sullo stile di vita dell'animale e la visita clinica, viene generalmente svolto un esame delle urine. 

Il trattamento della FIC comprende numerosi campi di azione: prima di tutto bisogna agire sulla riduzione dello stress, che anche se non riusciamo spesso a comprendere, è alla base della patologia. La corretta gestione della lettiera, la riduzione della conflittualità tra coinquilini, l'impiego di feromoni con effetto tranquillizzante e la riduzione degli eventi stressanti sono solo alcuni degli accorgimenti che possono far parte della terapia. Il resto è rappresentato dallo stimolo ad aumentare l'assunzione di acqua, tramite l'alimentazione o con modalità di proposta diverse, dal favorire l'attività fisica e la perdita di peso e dall'utilizzo di farmaci analgesici ed integratori per la ricostituzione della barriera mucosale vescicale. 

In alcuni casi, in presenza di FIC non ostruttiva la patologia si risolve in poco tempo, ma molti gatti restano purtroppo sensibili ad ogni cambiamento ambientale e possono ripresentare cistite nel tempo. 

  • Urolitiasi

Rappresenta la seconda causa più comune di FLUDT, ma può colpire anche le alte vie urinarie. 

Gli uroliti si formano per aggregazione di diverse sostanze tra cui cristalli che possono essere visti al microscopio. I segni clinici sono specifici per la localizzazione dell'urolita e comprendono generalmente ematuria, oliguria e stranguria. La presenza di cristalli può essere evidenziata semplicemente dall'esame urine, ma per una completa diagnosi occorre una radiografia ed una ecografia addominale in grado di escludere o collocare nel tratto urinario la presenza dell'urolita. 

I soggetti che sono maggiormente colpiti sono gatti obesi, inattivi, maschi, castrati, che vanno incontro maggiormente alla peggiore evoluzione della patologia: l'ostruzione uretrale. Questa condizione verificabile anche a seguito di FIC, bloccando il passaggio dell'urina, diventa un caso di emergenza clinica per cui il gatto deve essere sottoposto a manovre di disostruzione in sedazione, seguito da un monitoraggio continuo per la produzione di urina.

Come tastare vescica gatto?

Diversamente, vuol dire che non è l'organo corretto e dovete cercare ulteriormente. Una volta individuata correttamente la vescica dovrete solamente sfiorarla esercitando una leggera pressione con pollice e indice, finché questa non si sarà scaricata dell'urina contenuta.

Come far svuotare la vescica al gatto?

Può essere utile lo svuotamento della vescica attraverso uno cistocentesi ecoguidata. La cateterizzazione è la scelta più indicata e deve essere mantenuta per un giorno, per effettuare lavaggi vescicali, in ospedalizzazione ed il gatto tenuto in osservazione per qualche giorno.

In che punto si trova la vescica?

La vescica urinaria è collocata diversamente nella donna e nell'uomo: nell'organismo femminile si trova sotto il peritoneo, davanti all'utero, mentre nell'organismo maschile è collocata al di sopra della prostata e anteriormente al retto.

Come capire se il gatto non fa pipì?

Durante la minzione miagola e mostra segnali di dolore. La sabbietta si sporca meno rispetto al solito oppure noti tracce di sangue nelle urine del gatto. Il micio ha iniziato a urinare fuori dalla lettiera e non lo fa per marcare il territorio. Passa più tempo del solito a leccarsi e a toelettarsi la zona genitale.