Chi soffre di colite cosa può mangiare

Colite: cosa mangiare e cosa non mangiare per evitare di sentirsi male? La colite è una delle problematiche più diffuse e si stima che oltre il 15% della popolazione soffra di colon irritabile e debba dunque, almeno in certi momenti, seguire un regime dietetico particolare. La colite può essere batterica ma anche nervosa o dovuta all’intolleranza verso determinati alimenti. Cosa mangiare dunque e cosa evitare se si soffre di colite e colon irritabile?

Colite: cosa mangiare

  • Riso bianco ben cotto, semolino, fiocchi di mais, patate cotte al forno o al vapore, grissini e cracker senza grassi, tapioca, fette biscottate e pane biscottato.
  • Pollo, coniglio, vitello, manzo, agnello e suino (sgrassati e/o privati della pelle) sogliola, orata, branzino, platessa, nasello (meglio lessati o cotti alla griglia).
  • Yogurt magro (con il famosissimo byfidum!!!), ricotta fresca, tomino fresco, crescenza, parmigiano, latte scremato in quantità moderate.
  • Tutti gli ortaggi meglio se consumati cotti, tritati o passati. Lattuga fresca, carote, rape, cavoli, zucchine, pomodori maturi e sbucciati, fagiolini cotti e decorticati, mele, pere, pesche, frutta sciroppata, mousse di frutta, gelatina di frutta oppure frutta cotta.
  • Olio extravergine d’oliva.
  • Acqua naturale o oligominerale a temperatura ambiente non gassata o ad effervescenza naturale.

Colite: alimenti da evitare:

  • Pane bianco molto lievitato, pane integrale, pane alla crusca, mollica di pane fresco, pane ai cereali, riso integrale, brioche e prodotti industriali da forno, merendine confezionate, biscotti di produzione industriale, patate fritte.
  • Carni salate molto grasse e affumicate, trippa, salumi grassi crudi e cotti, insaccati, lumache, cacciagione, selvaggina, salmone affumicato, acciughe, sardine, pesce fritto, ostriche, cappesante e tutti i molluschi o i frutti di mare.
  • Formaggi stagionati, grassi e/o fermentati (gorgonzola, mascarpone, pecorino, taleggio, toma, robiola, emmenthal, fontina stagionata) latte intero e derivati (in moderatissime quantità).
  • Radicchio, indivia, sedano, funghi, peperoni, fave, melanzane, prezzemolo, porri, aglio, sottaceti, carciofi, asparagi, zucca, cipolla, barbabietole, tutta la frutta secca e oleosa, kiwi, melone, ciliegie, ribes, frutti di bosco, fichi, prugne fresche e secche, banane, albicocche, uva, agrumi, anguria in quantità moderata.
  • Aceto, pepe, peperoncino, senape, spezie e aromi piccanti (salse, curry, ketchup).
  • Frittelle, pasta sfoglia e dolci da forno o preparati con creme a base di uova e di cioccolato, panna montata, gelati.
  • Tè nero, caffè, bevande a base di cola, cioccolata in tazza, vini e superalcolici, acqua e bevande dolcificate o colorate e bevande troppo gassate.

[Questo post non sostituisce il parere di un medico ed è frutto di esperienza personale e ricerca in Rete]

Informazioni sull'autore
Veruska Anconitano
Veruska è una Consulente SEO e Localizzazione. Iscritta all'ODG, è stata premiata World Best Food Travel Journalist. È diplomata come sommelier. E' la co-fondatrice di TheFoodellers e di altri siti.
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Cosa mangiare e cosa evitare in caso di colite? Quali sono le cause e i sintomi della sindrome del colon irritabile e come possiamo combatterla a tavola? Scopriamolo insieme.

Chi soffre di colite cosa può mangiare

La colite è un disturbo dovuto all'infiammazione di una parte dell'intestino crasso: una patologia che colpisce circa il 15% della popolazione mondiale, in particolare le donne, e che può manifestarsi in forma più o meno grave.

Il colon è la porzione del'intestino incaricato di raccogliere i residui della digestione, assorbire i nutrienti e stimolare la produzione delle feci: per riuscire in queste operazioni, il nostro organismo ha bisogno della flora batterica, necessaria per la fermentazione delle proteine e delle fibre contenute negli alimenti; la carenza di flora batterica può comportare difficoltà nella scomposizione del cibo e quindi l'infiammazione del colon. Quali sono le cause? La sindrome del colon irritabile può derivare da una cattiva alimentazione, una dieta poco varia e povera di fibre, uno stile di vita sedentario, stress e, in alcuni casi più rari, intolleranze alimentari e allergie.

Sono diversi i sintomi della colite, conosciuta anche come "sindrome del colon irritabile": fastidio intestinale, flatulenza, nausea, dolore e gonfiore addominale, stitichezza o diarrea. La colite, a differenza di altre patologia a carico dell'intestino come la più grave colite ulcerosa, è un disturbo episodico e, come tale, può essere affrontato attraverso un migliore stile di vita, una  dieta varia ed equilibrata e un'attenta scelta degli alimenti che portiamo sulle nostre tavole. Cosa dovremmo evitare in caso di colite? Quali alimenti non dovrebbero mai mancare nelle nostre dispense? Ecco una lista completa, con qualche consiglio per combattere la colite a tavola.

Colite, cosa mangiare

Prima di conoscere gli alimenti consigliati in caso di colite, è bene precisare che ogni organismo è diverso e presenta una propria sensibilità: la "dieta" perfetta per la colite non esiste ed è consigliabile fare quindi dei piccoli tentativi per capire davvero quali cibi poter consumare in tutta tranquillità e quali evitare. In linea generale, per contrastare la colite a tavola, è bene consumare frutta e verdura di stagione sia cotta sia cruda, in particolare patate e carote bollite; carne e pesce magri tra cui pollo, tacchino, sogliola, nasello e seppia (meglio se cotte sulla griglia o al vapore) e alimenti fermentati, buona fonte di fermenti lattici, importanti per ristabilire l'equilibrio dell'intestino, come yogurt o kefir. Questione fibre: i cereali integrali ne sono ricchi ma, se si soffre di colite, è bene non esagerare, le fibre infatti sono particolarmente utili in caso di costipazione, molto meno in caso di stipsi o diarrea. In una corretta dieta alimentare, in particolare se si soffre di sindrome del colon irritabile, è fondamentale bere molta acqua, consumare la frutta possibilmente lontano dai pasti, masticare e mangiare lentamente ed evitare bevande troppo fredde o troppo calde.

Chi soffre di colite cosa può mangiare

Colite, cosa evitare

La dieta perfetta per la colite non esiste ma senza dubbio alcuni alimenti possono davvero peggiorare i sintomi dovuti all'irritazione del colon e che per questo motivo andrebbero evitati o consumati con moderazione. Quali sono? In caso di colite è bene evitare caffè, tè o cacao che possono risultare particolarmente irritanti; formaggi grassi o troppo stagionati che appesantiscono e rallentano la digestione; peperoncino, paprika e spezie piccanti; legumi non decorticati, alimenti fritti e prodotti confezionati ricchi di zuccheri che possono stimolare la fermentazione e la produzione di gas intestinali.

Chi soffre di colite cosa può mangiare

Cosa mangiare a colazione per chi soffre di colite?

Avena. Quando si tratta della salute dell'intestino, la farina d'avena è uno dei cibi più indicati per iniziare la giornata nel modo più salutare. L'avena è un alimento prebiotico, il che significa che aiuta a nutrire i probiotici, i batteri buoni nel nostro intestino, così come banane, cipolle, aglio e fagioli.

Cosa non si deve mangiare per chi soffre di colite?

Nella dieta per la colite si sconsigliano i seguenti cibi e gruppi di alimenti:.
Alcolici e caffè.
Bevande acide e gassate..
Salse e spezie urticanti (pepe, paprica, curry ecc.).
Latte e latticini (in quanto contengono lattosio).
Legumi CON BUCCIA..
Frutta secca..
Frutta contenente piccoli semi o acheni..

Quali alimenti si possono mangiare con la colite?

Colite con dolori addominali Tra i cibi da preferire troviamo le verdure crude e cereali integrali in piccole quantità, pasta e pane vanno bene se non si esagera nelle porzioni, e la frutta è meglio mangiarla lontano dai pasti principali (perché fermenta).

Quale verdura non bisogna mangiare quando si soffre di colite?

Da limitare i broccoli, che possono causare gonfiore, mentre da evitare ci sono funghi, aglio, cipolla, asparagi, cavolfiore. Per la frutta, quella ricca di fruttosio, soprattutto se consumata dopo i pasti, può dare origine a problemi digestivi e a fastidiose fermentazioni che peggiorano i sintomi.