Per denunciare una persona ci vogliono le prove

Cosa si intende per aggressione?

Conoscere è sempre la prima arma per potersi difendere, capire infatti quali sono i nostri diritti e cosa è considerato un reato ci può aprire gli occhi in merito a quanto ci succede.

Nell’ordinamento giuridico italiano l’aggressione in sè non viene nominata, ma viene suddivisa e collegata a due distinti reati, descritti nel codice penale, negli articoli 581 e 582:

  • le percosse: quando qualcuno viene colpito ma da ciò non ne deriva nessuna malattia. Il colpevole può essere punito con una condanna fino a sei mesi di reclusione (ad esempio uno schiaffo o un lieve pugno sulla spalla, che possono causare una sensazione di dolore ma non causano postumi di alcun tipo)
  • le lesioni: se a seguito di un reato criminoso la vittima manifesta delle lesioni personali che portano a malattie del corpo o della mente la pena è ovviamente più severa, come analizzeremo tra poco (ad esempio in caso di ferite o riduzioni apprezzabili di funzionalità dell’organismo)

Proviamo ad approfondire. Le percosse non causano danni apprezzabili, pur provocando dolore, fanno parte di questa categoria gesti come schiaffi, “sculacciate”, calci, spinte, getti d’acqua. Le lesioni, invece, possono derivare da arma da taglio, o altro oggetto contundente in grado di causare lacerazioni cutanee, ma anche fratture o peggio colpi in grado di incidere sul funzionamento degli organi di senso, come vista e udito.

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Se ciò che abbiamo subito rientra in queste casistiche, quindi ci ha provocato almeno del dolore fisico, è importante agire, e non sottovalutare il tutto. In seguito vediamo come si può procedere.

Come si fa una denuncia di aggressione?

Denunciare un’aggressione è un gesto facoltativo, che la vittima, purtroppo, non sempre intende intraprendere, anche se di grande importanza. Proprio per questo motivo non esistono dei termini valido o scadenze specifiche per la sua presentazione.

Se la vittima decide di agire, può farlo scegliendo tra due forme diverse:

  • orale: l’ufficiale di polizia giudiziaria scrive il verbale in base al nostro racconto, e successivamente dovremmo leggerlo e firmarlo
  • scritta: l’atto viene sottoscritto dal denunciante o dal suo legale.

Non sono previsti contenuti formali tipici per presentare una denuncia per aggressione,è sufficiente esporre i fatti nel modo più specifico possibile, senza vergognarsi e senza timori, specificando magari se si tratta di percosse o lesioni.

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Le forze dell’ordine sono istruite per fronteggiare situazioni di questo tipo, ascoltano tantissime deposizioni e non giudicano quanto successo, la loro missione è quella di riuscire a cogliere tutte le sfumature dell’aggressione avvenuta per potere aiutare la vittima.

Cosa succede se ci sono danni alla salute?

Se ci sono state ripercussioni sulla salute, la diagnosi e la prognosi rilasciate dal pronto soccorso sono di fondamentale importanza per il corso delle indagini. 

Proprio analizzando i danni fisici subiti e in base alla prognosi si può stabilire il tipo di reato subito, e la persona lesa può avere un indennizzo come risarcimento danni.

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Se la malattia ha una durata inferiore ai 20 giorni si tratta di una lesione semplice in caso contrario il reato è stato più grave e anche la pena prevista sarà più severa.

L’ordinamento italiano prevede che per alcuni reati meno gravi deve essere la persona lesa a denunciare il colpevole, altrimenti le autorità non possono intervenire. Per questo motivo è importante effettuare una denuncia per aggressione, essendo altrimenti un reato non perseguibile. Reati di questo tipo vengono anche definiti a querela di parte, in quanto necessitano di una manifesta volontà a procedere.

Una persona colpevole è un pericolo per l’intera società e non deve rimanere impunita, ma ciò dipende esclusivamente dalla sensibilità e dalla volontà della vittima.

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Cosa avviene in presenza di lesioni gravi?

Per evitare di “ingolfare” la macchina della giustizia, per i reati meno gravi è necessario che sia la vittima a denunciare un avvenimento. Ma quando lo Stato viene a conoscenze di reati di notevole gravità, si procede d’ufficio e la decisione non è più a discrezione della parte lesa.

L’aggressione diventa un reato d’ufficio solamente se le lesioni sono gravi o gravissime.

Le lesioni vengono considerate gravi se mettono in pericolo di vita la vittima, se hanno una prognosi di oltre 40 giorni, o provocano l’indebolimento permanente di uno dei sensi o di un organo. In questo caso la pena prevista è la reclusione da 3 a 7 anni.

Le lesioni personali diventano gravissime se si verifica la perdita di un senso, di un arto, di un organo, o se ci sono deformazioni permanenti, come nei casi di sfregio al viso con un coltello o con l’acido. Se si verificano queste ipotesi la pena risulta essere più severa arrivando alla reclusione da 6 a 12 anni.

Le circostanze aggravanti

Esistono delle aggravanti che possono aumentare la pena da un terzo fino alla metà. Questo può accadere se il reato è avvenuto per motivi futili, contro un pubblico ufficiale o se è stato premeditato.

Anche l’utilizzo di armi o sostanze corrosive. può aumentare la durata della reclusione. 

Negli ultimi anni sono sempre più frequenti le aggressioni con acido, con conseguenze gravissime. Le lesioni permanenti possono danneggiare e rendere più difficile la vita delle vittime, per problemi fisici ma anche psicologici.

​Aggressione verbale e psicologica

Non sempre le aggressioni sono di tipo fisico. Esiste anche l'aggressione verbale, che può essere perseguibile per legge solo nel momento in cui ha delle ripercussioni ai danni della vittima, come ripercussioni psicologiche o la paura causata dalle minacce.

 Inoltre, si differenzia dalla diffamazione perchè presuppone la presenza di chi la subisce. Anche l'aggressione psicologia può essere denunciata alle forze dell'ordine perchè può causare danni di tipo psicologico a chi la subisce.

Tutti i tipi di aggressione che causano danni di ogni tipo possono essere quindi perseguibili per legge e possono comportare anche un risarcimento danni nei confronti della vittima. La somma di denaro verrà quantificata dal giudice.

Cosa ci vuole per fare una denuncia?

La denuncia può essere presentata in forma orale o scritta. La denuncia deve contenere l'esposizione dei fatti ed essere sottoscritta dal denunciante o dal suo avvocato. La persona che presenta una denuncia ha diritto di ottenere attestazione della ricezione.

Quanto tempo si ha per denunciare una persona?

Entro quanto tempo vanno fatte la denuncia e la querela Per denunciare un fatto non vi sono limiti di tempo; mentre per la querela occorre farla entro tre mesi dal giorno in cui si ha notizia del fatto che costituisce reato.

Cosa rischia chi fa una denuncia?

La persona denunciata, infatti, potrebbe essere raggiunta da una misura cautelare, come ad esempio l'obbligo di dimora, il divieto di avvicinamento alla vittima o, perfino, gli arresti domiciliari. Nei casi più gravi, l'indagato potrebbe essere custodito in carcere.

Cosa succede a chi è stato denunciato?

A seguito della denuncia, la notizia di reato va comunicata alla Procura della Repubblica territorialmente competente affinché venga iscritta nell'apposito registro. È questo il momento in cui formalmente cominciano le indagini preliminari.