IntroduzioneOgni anno in Italia i disturbi mentali colpiscono circa 3.5 milioni di persone, pari a quasi il 6% della popolazione; più della metà di questi pazienti manifestano sintomi d’ansia in grado di farli sprofondare nella paura e nell’incertezza. Se prendiamo in esame i pazienti che abbiano sofferto di una qualche forma di disturbo mentale almeno una volta nella vita i dati diventano drammatici e tipici di una vera e propria epidemia, arrivando a includere una persona su cinque (20%). Show
Diversamente dall’ansia breve e relativamente leggera causata da un singolo evento stressante (come il dover parlare in pubblico o il primo appuntamento con una persona che vi piace), i disturbi d’ansia patologici si protraggono per almeno sei mesi e possono peggiorare se non vengono adeguatamente curati; spesso si verificano contemporaneamente ad altre malattie fisiche o mentali, tra cui la dipendenza da alcool o da altre sostanze: queste patologie possono mascherare o aggravare i sintomi ansiosi. In alcuni casi, queste altre malattie devono essere curate prima di iniziare la terapia per il disturbo ansioso. È molto importante aumentare la consapevolezza attorno a queste malattie, per numerose ragioni:
Per i disturbi d’ansia esistono terapie efficaci e la ricerca ne sta mettendo a punto di nuove, in grado di aiutare la maggior parte dei pazienti a vivere una vita produttiva e soddisfacente. Se ritenete di essere affetti da un disturbo d’ansia, dovreste informarvi e iniziare una cura il prima possibile. iStock.com/KatarzynaBialasiewicz In questo articolo:
Affronteremo i seguenti disturbi d’ansia:
Ciascun disturbo d’ansia ha sintomi diversi, ma tutti hanno in comune un disagio, una paura e talvolta un vero e proprio terrore tanto profondo, quando ingiustificato e irrazionale. Disturbo da attacco di panico
Il disturbo da attacchi di panico è una vera e propria malattia, da cui però si può guarire. È caratterizzato da:
Durante gli attacchi, le persone affette da disturbo da attacchi di panico possono manifestare
Gli attacchi di panico di solito causano
Un altro sintomo del disturbo da attacchi di panico è la paura dei propri sintomi fisici che apparentemente sembrano inspiegabili. Chi soffre di attacchi di panico spesso li scambia per attacchi di cuore o per sintomi di pazzia, oppure teme di essere in punto di morte. Il paziente non è in grado di prevedere dove e quando si verificherà l’attacco successivo e, tra un episodio e l’altro, può preoccuparsi profondamente nell’attesa e nel terrore dell’attacco successivo. Gli attacchi di panico possono verificarsi in qualsiasi momento, persino durante il sonno. Il singolo attacco di solito si risolve nel giro di dieci minuti, ma alcuni sintomi possono durare molto più a lungo. In base ai dati disponibili in letteratura le donne sono più colpite degli uomini. Gli attacchi si presentano tipicamente per la prima volta alla fine dell’adolescenza o nelle prime fasi dell’età adulta, ma il singolo episodio non evolve automaticamente in disturbo da attacchi di panico. Molte persone hanno un unico attacco nel corso della vita. La tendenza a soffrire di attacchi di panico sembra essere ereditaria. Episodi ripetuti e conclamati hanno forti conseguenze invalidanti; i pazienti dovrebbero farsi curare prima di iniziare a evitare i luoghi o le situazioni in cui si sono verificati gli attacchi. Ad esempio, se l’attacco di panico si è verificato in ascensore, la persona colpita potrebbe iniziare ad avere paura degli ascensori e questo potrebbe influenzare la scelta del lavoro o dell’abitazione, oppure restringere l’ambito dei luoghi frequentati per lavoro, svago o necessità (ad esempio gli ambulatori medici). In alcuni pazienti il grado di invalidità è tale che si arriva ad evitare anche le attività normali, come la spesa al supermercato o la guida dell’auto. Circa un terzo dei soggetti colpiti è costretto a rimanere a casa, oppure affronta le situazioni di cui ha paura soltanto se è accompagnato dal coniuge o da un’altra persona fidata. Quando la malattia arriva a questo punto, viene definita agorafobia, o paura degli spazi aperti. La diagnosi e la terapia precoci spesso sono in grado di prevenire l’agorafobia, ma chi soffre di attacchi di panico spesso può cambiare medico per anni e recarsi più volte al pronto soccorso prima che gli venga diagnosticata questa patologia. Questo non dovrebbe avvenire, perché il disturbo da attacchi di panico è uno dei disturbi d’ansia più facilmente curabili e in molti casi risponde bene a determinati farmaci o a determinati approcci di psicoterapia cognitiva che aiutano a modificare gli schemi di pensiero che provocano la paura e l’ansia. Il disturbo da attacchi di panico spesso è collegato ad altri problemi gravi, come
Queste patologie concomitanti richiedono ovviamente una cura, diversa da quella per il disturbo da attacchi di panico. Tra i sintomi della depressione troviamo
La maggior parte dei pazienti affetti da depressione può essere curata efficacemente con farmaci antidepressivi, con approcci psicoterapici o, meglio ancora, con una combinazione di entrambe queste terapie. Disturbo ossessivo compulsivo
Le persone affette dal disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)
Nella maggior parte dei casi i rituali finiscono col prendere il controllo delle loro vite, ad esempio
Vivere in balia dei rituali è una vera e propria prigione, spesso senza pause. Tra gli altri rituali frequenti troviamo la necessità di controllare, toccare (soprattutto seguendo un ordine preciso) o contare ripetutamente le cose. Tra le ossessioni più diffuse ricordiamo pensieri frequenti di
Le persone affette da DOC possono anche preoccuparsi eccessivamente dell’ordine e della simmetria, aver difficoltà a buttar via gli oggetti (e quindi accumularli) oppure ammassare oggetti inutili. Anche le persone sane hanno i propri rituali, ad esempio controllano diverse volte se il gas è spento prima di uscire di casa. La differenza sta nel fatto che le persone affette da disturbo ossessivo compulsivo continuano a compiere le azioni rituali anche se queste interferiscono con la vita quotidiana e la loro ripetizione provoca angoscia. Molti pazienti adulti affetti da DOC si rendono perfettamente conto di star compiendo azioni insensate, ma alcuni di essi (e la maggior parte dei bambini malati) non si rendono conto che il loro comportamento non è normale. Negli Stati Uniti, il disturbo ossessivo-compulsivo colpisce circa 2,2 milioni di adulti: può essere correlato a disordini alimentari, ad altri disturbi ansiosi o alla depressione. A essere colpiti sono sia gli uomini sia le donne, in percentuali grossomodo simili; il disturbo di solito compare durante l’infanzia, l’adolescenza o le prime fasi dell’età adulta. Un terzo degli adulti colpiti ha iniziato ad avvertire i sintomi durante l’infanzia e le ricerche suggeriscono che si tratta di un disturbo ereditario. Il decorso della malattia è piuttosto variabile. I sintomi possono essere intermittenti, oppure possono migliorare o peggiorare con l’andare del tempo. Se il disturbo si aggrava il paziente può non essere più in grado di lavorare o assumersi le normali responsabilità in casa e in famiglia. I pazienti possono tentare di curarsi da soli evitando le situazioni che provocano le ossessioni, oppure possono far uso di alcol o stupefacenti per cercare di calmarsi. Il disturbo ossessivo-compulsivo solitamente risponde bene alla terapia farmacologia e/o alla terapia comportamentale, in cui il paziente affronta le situazioni che provocano paura o ansia, desensibilizzandosi. Tra i nuovi approcci troviamo la terapia combinata e incrementale, ma anche tecniche moderne come la stimolazione cerebrale profonda. Disturbo post traumatico da stress
Il disturbo post-traumatico da stress (DPTS) si sviluppa dopo un evento doloroso e spaventoso (trauma) che ha comportato un dolore fisico o una minaccia di dolore fisico. Il paziente che ne soffre può essere stato offeso in prima persona, l’offesa può essere stata recata a una persona a lui cara, oppure può essere stato testimone di un episodio traumatico accaduto a una persona cara o ad un estraneo. Il DPTS fu portato all’attenzione del grande pubblico nel caso dei veterani di guerra, ma può essere causato da avvenimenti traumatici di natura molto diversa come:
Chi è affetto da disturbo post-traumatico da stress può
I pazienti evitano le situazioni che ricordano loro l’episodio traumatico e gli anniversari dell’evento spesso creano molti problemi. Sembra che i sintomi del DPTS siano più gravi se l’evento scatenante è stato provocato intenzionalmente da un’altra persona, come nel caso delle rapine e dei rapimenti. La maggior parte delle persone colpite rivive il trauma più volte, mentalmente nel corso della giornata e negli incubi durante il sonno. Nel complesso queste situazioni sono definite flashback. I flashback possono essere composti da immagini, suoni, odori o sensazioni; spesso sono scatenati da eventi apparentemente normali, come il rumore di una porta che si chiude o da un’auto che frena improvvisamente. Se si vive un flashback si può perdere il contatto con la realtà e ritenere che l’evento traumatico stia accadendo di nuovo. Non tutte i soggetti che hanno subito un trauma soffrono di disturbo post-traumatico da stress, che sia conclamato o lieve. I sintomi di solito iniziano dopo 3 mesi dal trauma, ma in alcuni casi possono apparire anche dopo anni. Per essere definiti disturbo post-traumatico da stress devono protrarsi per più di un mese. Il decorso della malattia è variabile: alcuni pazienti guariscono nel giro di sei mesi, mentre in altri i sintomi durano molto più a lungo. In alcune persone la patologia si cronicizza. Negli Stati Uniti, il DPTS colpisce circa 7,7 milioni di adulti, ma può colpire persone di qualsiasi età, compresi i bambini. Le donne hanno più probabilità di ammalarsi rispetto agli uomini e alcune ricerche sembrano confermare che la tendenza ad ammalarsi possa essere ereditaria. Il disturbo post-traumatico da stress spesso è accompagnato dalla depressione, dall’abuso di sostanze o da uno o più degli altri disturbi d’ansia. Alcuni tipi di farmaci e di approcci psicoterapici spesso si rivelano molto efficaci contro il DPTS.
La fobia sociale, anche definita ansia sociale, viene diagnosticata quando il paziente, nelle normali situazioni sociali, è oppresso dall’ansia e diventa eccessivamente insicuro. Chi è affetto da ansia sociale vive con la paura intensa continua e cronica di essere osservato e giudicato dagli altri e di compiere azioni che potrebbero risultare sconvenienti. La preoccupazione e la paura possono iniziare anche giorni o settimane prima dell’evento temuto. La paura può diventare così opprimente da interferire con il lavoro, la scuola o le altre attività quotidiane e può rendere difficile la creazione e il proseguimento delle amicizie. Molte persone affette da fobia sociale si rendono conto che le paure legate alle occasioni sociali sono eccessive o irragionevoli, ma non sono in grado di superarle. Anche se tentano di combatterle e di stare insieme agli altri, di solito sono molto ansiosi prima dell’incontro ed estremamente a disagio quando si trovano insieme agli altri; inoltre si preoccupano del giudizio altrui per ore dopo l’incontro. L’ansia sociale può essere limitata a un’unica situazione:
oppure può essere così estesa (come nel caso della fobia sociale generalizzata) che la persona avverte ansia praticamente per ogni contatto al di fuori della sfera famigliare. Tra i sintomi fisici che di solito accompagnano la fobia sociale troviamo:
Quando si verificano i sintomi le persone affette da fobia sociale si sentono come se avessero gli occhi degli altri puntati addosso. Negli Stati Uniti la fobia sociale colpisce circa 15 milioni di adulti. Il disturbo colpisce con uguali probabilità gli uomini e le donne e di solito si manifesta per la prima volta durante l’infanzia o nei primi anni dell’adolescenza. Alcune ricerche sembrano suggerire che potrebbe essere causato da fattori genetici. La fobia sociale spesso è accompagnata da altri disturbi d’ansia o dalla depressione; se i pazienti cercano di curare da soli l’ansia, possono sviluppare dipendenza dai farmaci o da altre sostanze. La fobia sociale può essere curata efficacemente usando determinati approcci psicoterapici o farmacologici. Fobie specifiche
La fobia specifica è una paura intensa e irrazionale di qualcosa che in realtà è poco o per nulla pericoloso. Alcune delle fobie specifiche più comuni riguardano:
Le fobie non sono soltanto paure portate all’estremo, sono paure irrazionali di un oggetto o di una situazione particolare. Magari si potrebbe essere in grado di scalare l’Everest, ma non di salire oltre il quinto piano di un palazzo. Gli adulti affetti da fobie si rendono conto che le loro paure sono irrazionali però, spesso, affrontare (o anche solo pensare di affrontare) l’oggetto o la situazione che li spaventa provoca un attacco di panico o una forte ansia. Negli Stati Uniti, le fobie specifiche colpiscono circa 19,2 milioni di adulti e le donne sono due volte più colpite degli uomini. Il disturbo di solito fa la sua comparsa durante l’infanzia o l’adolescenza e tende a continuare anche in età adulta. Le cause delle fobie specifiche non sono ancora certe, ma alcune ricerche sembrerebbero provare che siano ereditarie. Se la situazione o l’oggetto temuto è facile da evitare i pazienti affetti da fobie specifiche potrebbero non ricorrere ad alcun aiuto; tuttavia, se l’evitare il motivo scatenante interferisce con la carriera o con la vita quotidiana, il disturbo può diventare invalidante e di solito si cerca di curarlo. Le fobie specifiche rispondono bene ad una terapia psicologica mirata, per esempio basata sull’approccio cognitivo comportamentale. Disturbo d’ansia generalizzato
I pazienti affetti da disturbo d’ansia generalizzato (GAD) trascorrono le giornate in preda a tensione e preoccupazioni costanti, quando in realtà non ci dovrebbe essere nulla che li preoccupa. Sono sempre pessimisti ed eccessivamente preoccupati per la loro salute, per le questioni economiche, per i problemi famigliari o per le difficoltà lavorative. In alcuni casi, basta il pensiero di dover affrontare la giornata per scatenare l’ansia. Il GAD viene diagnosticato quando la persona si preoccupa eccessivamente per tutta una serie di problemi quotidiani per un periodo di almeno sei mesi. Le persone affette da disturbo d’ansia generalizzato sembrano non venire mai a capo delle loro preoccupazioni, anche se di solito si rendono conto che l’ansia è sproporzionata rispetto alla situazione che la scatena. Non riescono a rilassarsi, si allarmano con facilità e hanno difficoltà di concentrazione. Spesso hanno difficoltà ad addormentarsi o a dormire serenamente. Tra i sintomi fisici che di solito accompagnano l’ansia troviamo:
Se l’ansia è lieve, le persone affette da GAD riescono ancora ad avere una vita sociale e a mantenere il lavoro. Il disturbo non li porta ad evitare determinate situazioni ma, se l’ansia è grave, possono avere difficoltà a svolgere le attività quotidiane più semplici. Negli Stati Uniti il GAD colpisce circa 6,8 milioni di adulti e le donne sono due volte più soggette degli uomini. Il disturbo di sviluppa gradualmente e può iniziare in qualsiasi momento, nonostante il periodo più a rischio vada collocato tra l’infanzia e l’età adulta. Le ricerche dimostrano che la componente genetica è quasi ininfluente. Spesso il GAD è accompagnato da altri disturbi d’ansia, dalla depressione o dall’abuso di sostanze, e solo in rari casi non ha altre patologie concomitanti. La terapia più comune per il disturbo d’ansia generalizzato è farmacologica o cognitivo-comportamentale, ma anche i disturbi concomitanti devono essere sconfitti, ciascuno con una terapia adeguata. Cura e terapia(Per quanto riguarda le terapie fare riferimento alla seconda parte: Ansia ed attacchi di panico, rimedi e cure) Fonte principale
Dove si sente l'ansia nel corpo?Le persone ansiose posso sperimentare questi sintomi: tensioni muscolari e mal di schiena, mal di testa, mancanza di energia, nausea e problemi digestivi, tachicardia, difficoltà a dormire sudorazione eccessiva, vertigini, tremori, sensazione di avere un peso sul cuore, difficoltà a respirare, frequente bisogno di ...
Che dolori fisici porta l'ansia?Possono manifestarsi con cefalea, tachicardia, difficoltà di respirazione, sensazione di chiusura della gola, dolori addominali, disturbi digestivi e anche problemi all'apparato muscolo-scheletrico. La tensione muscolare causata dall'ansia è molto comune, soprattutto quella localizzata alla schiena.
Come l'ansia influisce sul corpo?Così l'ansia, i pensieri sconnessi o ossessivi, lo stress, o altre forme di problemi psichici si possono riversare sul corpo creando mal di pancia, mal di testa, mal di schiena e di cervicale, problemi alle articolazioni, problemi di respirazione e altre reazioni sintomatiche derivanti dalla connessione tra mente e ...
Qual è il miglior farmaco contro l'ansia?Per molto tempo le benzodiazepine sono state i farmaci di prima scelta nel controllo dei sintomi ansiosi e tuttora sono considerate il trattamento più indicato per il controllo rapido dell'ansia e per gestire le situazioni in cui non vi sia comorbidità con un disturbo depressivo.
|