La malattia di Alzheimer è una perdita progressiva della funzione mentale, caratterizzata dalla degenerazione del tessuto cerebrale, con perdita di cellule nervose, accumulo di una proteina anomala chiamata beta-amiloide e sviluppo di intrecci neurofibrillari. Show
Nel 60-80% delle persone anziane che soffrono di demenza, la causa è la malattia di Alzheimer. È molto rara prima dei 65 anni. Diventa più frequente con l’avanzare dell’età. Negli Stati Uniti, si stima che il 10% delle persone di età pari o superiore a 65 anni abbia la malattia di Alzheimer. La percentuale di persone con malattia di Alzheimer aumenta con l’aumentare dell’età:
La malattia di Alzheimer colpisce più donne che uomini, in parte perché le donne vivono più a lungo. Si prevede che il numero di persone affette dalla malattia di Alzheimer aumenti in modo considerevole man mano che aumenta la percentuale di persone anziane. Le cause della malattia di Alzheimer non sono note, ma il fattore genetico svolge un ruolo importante: circa il 5-15% dei casi ha carattere ereditario. Possono essere implicate diverse anomalie genetiche specifiche. Alcune di queste possono essere ereditate quando un solo genitore possiede il gene anomalo. Vale a dire il gene anomalo è dominante. Un genitore colpito ha il 50% delle probabilità di trasmettere il gene anomalo a ogni figlio. Circa la metà di questi figli sviluppa la malattia di Alzheimer prima dei 65 anni. Un’alterazione genetica interessa l’apolipoproteina E (apo E), componente proteica di alcune lipoproteine che trasportano il colesterolo in circolo. Vi sono tre tipi di apo E:
Tuttavia, i test genetici per l’apo E non rivelano se una persona specifica svilupperà la malattia di Alzheimer. Pertanto, tale indagine non viene raccomandata di routine. I fattori di rischio, come pressione arteriosa elevata Ipertensione arteriosa Una pressione arteriosa alta (ipertensione) è una pressione delle arterie persistentemente alta. Spesso non è riconducibile a una causa precisa, ma, a volte, origina da una patologia sottostante... maggiori informazioni , diabete Diabete mellito (DM) Il diabete mellito è una malattia in cui l’organismo non produce sufficiente insulina o non risponde normalmente all’insulina, causando livelli eccessivamente elevati di zucchero (glucosio)... maggiori informazioni , alti livelli di colesterolo Dislipidemia La dislipidemia è un livello elevato di lipidi (colesterolo e/o trigliceridi) o un basso livello di colesterolo HDL (lipoproteine ad alta densità). Stile di vita, genetica, disturbi (come bassi... maggiori informazioni e fumo Fumo Il tabacco da fumo è nocivo per quasi tutti gli organi del corpo. Il fumo aumenta il rischio di infarto, tumore del polmone, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e altri disturbi. La... maggiori informazioni , possono aumentare il rischio di malattia di Alzheimer. Il trattamento di questi fattori di rischio già verso la mezza età può ridurre il rischio di declino mentale in età avanzata. Nella malattia di Alzheimer, alcune parti del cervello degenerano, distruggendo le cellule nervose e riducendo la reattività delle altre nei confronti di molti dei messaggeri chimici che trasmettono i segnali tra le cellule nervose nel cervello (neurotrasmettitori). Il livello di acetilcolina, un neurotrasmettitore che aiuta con la memoria, l’apprendimento e la concentrazione, è basso. La malattia di Alzheimer causa lo sviluppo delle seguenti anomalie nel tessuto cerebrale:
Queste anomalie si sviluppano con l’età, fino a un certo grado, in tutte le persone, ma sono molto più frequenti in quelle affette dalla malattia di Alzheimer. I medici non sono sicuri se le anomalie nel tessuto cerebrale causano la malattia di Alzheimer o se risultano da altri problemi che causano sia la demenza sia le anomalie nel tessuto cerebrale. Anche l’infiammazione può contribuire allo sviluppo della malattia di Alzheimer. L’infiammazione è stata osservata nel cervello dei soggetti affetti da malattia di Alzheimer. La malattia di Alzheimer provoca molti degli stessi sintomi di altre demenze, come i seguenti:
Tuttavia, la malattia di Alzheimer differisce anche dalle altre demenze. Per esempio, la memoria recente viene normalmente colpita più pesantemente di altre funzioni mentali. I sintomi si sviluppano gradatamente, quindi per un certo periodo, molte persone continuano ad avere gli stessi interessi che avevano prima dell’insorgenza della malattia di Alzheimer. I sintomi di solito insorgono in modo quasi impercettibile. Le persone che sviluppano la malattia in età lavorativa possono incontrare difficoltà nelle loro attività. Nei pensionati e negli individui poco attivi i cambiamenti sono meno evidenti. Il primo sintomo più evidente può essere
Nella fase precoce della malattia, chi ne è affetto diventa meno in grado di utilizzare il buon senso e di pensare in modo astratto. Gli schemi di linguaggio possono cambiare leggermente. Le persone possono usare parole più semplici, una parola generale o diverse parole invece di una parola specifica, oppure utilizzare le parole incorrettamente. Possono non essere in grado di trovare la parola giusta. Le persone che soffrono della malattia di Alzheimer hanno difficoltà a interpretare i segnali audio e video. Possono quindi diventare disorientate e confuse. Questo disorientamento può rendere difficile la guida dell’auto. Possono perdersi, per esempio, durante il tragitto verso un negozio. Possono essere socialmente attive, ma comportarsi in modo insolito. Per esempio, possono dimenticare il nome di qualcuno che ha fatto loro visita di recente e il loro stato emotivo può cambiare in modo imprevisto e improvviso. Molte persone con la malattia di Alzheimer soffrono spesso di insonnia. Hanno difficoltà ad addormentarsi o a rimanere addormentate. Alcune confondono il giorno e la notte.
Man mano che la malattia di Alzheimer progredisce, subentra la difficoltà a ricordare eventi passati. I soggetti iniziano a dimenticare i nomi di amici e familiari. Può essere necessaria assistenza per mangiare, vestirsi, lavarsi o andare in bagno. Si perde qualsiasi orientamento spazio-temporale: le persone con malattia di Alzheimer possono perfino perdersi in casa, mentre vanno al bagno. Lo stato confusionale sempre maggiore implica il rischio di vagabondaggio e cadute. Un comportamento distruttivo o inadatto, come vagabondaggio, agitazione, irritabilità, ostilità e aggressione fisica, è comune. Infine, si va incontro a coma e morte, spesso in seguito a infezioni. Dal momento che costoro sono meno in grado di controllare il loro comportamento, a volte agiscono in modo inappropriato o distruttivo (ad esempio, gridando, lanciando gli oggetti, picchiando o vagabondando). Queste azioni sono chiamate disturbi comportamentali. Vari effetti della malattia di Alzheimer contribuiscono a questo comportamento:
Se un comportamento particolare è considerato distruttivo dipende da molti fattori, inclusi la tolleranza dell’assistente e il tipo di situazione che sta vivendo la persona che soffre di malattia di Alzheimer. La progressione della malattia è imprevedibile. Le persone vivono in media circa 7 anni dopo che è stata fatta la diagnosi. La maggior parte degli individui con malattia di Alzheimer che non è più in grado di camminare non sopravvive oltre i 6 mesi. Tuttavia il tempo di sopravvivenza varia notevolmente.
La diagnosi della malattia di Alzheimer è simile a quella di altre demenze. Il medico deve stabilire se una persona soffra di demenza e, in tal caso, se la demenza sia malattia di Alzheimer. Il medico diagnostica solitamente la malattia di Alzheimer sulla base di:
Talvolta è necessario un test neuropsicologico, che è più dettagliato. Questo esame valuta tutte le principali aree relative alla funzione mentale, compreso l’umore, e solitamente dura 1-3 ore. Inoltre, aiuta i medici a distinguere la demenza da altre patologie con sintomi simili, come la compromissione della memoria associata all’età Demenza , il deficit cognitivo lieve Demenza e la depressione Demenza . Tutte queste informazioni aiutano di solito i medici a escludere il delirio come causa dei sintomi (vedere la tabella Confronto tra delirio e demenza Confronto tra delirio e demenza ). Ciò è essenziale perché il delirio, a differenza della demenza, può spesso regredire se trattato prontamente. Le differenze tra le due patologie includono i seguenti aspetti:
La malattia di Alzheimer viene sospettata quando sono presenti le seguenti situazioni:
Le informazioni provenienti da esami supplementari aiutano i medici a porre la diagnosi di malattia di Alzheimer e a escludere altri tipi e cause di demenza La diagnosi della malattia di Alzheimer può essere confermata solo con il prelievo di un campione di tessuto cerebrale (dopo il decesso, durante un’autopsia) esaminato al microscopio. Inoltre, la perdita caratteristica delle cellule nervose, gli intrecci neurofibrillari e le placche senili contenenti beta-amiloide sono osservabili in tutte le aree cerebrali, in particolar modo nel lobo temporale che è coinvolto nella formazione di nuovi ricordi. Alcune ricerche suggeriscono certe misure che possono aiutare a prevenire la malattia di Alzheimer:
Il trattamento della malattia di Alzheimer implica misure generali per fornire sicurezza e sostegno, come per tutte le demenze. Alcuni farmaci possono inoltre essere utili per qualche tempo. La persona che soffre di malattia di Alzheimer, i familiari, altri assistenti e gli operatori sanitari implicati devono discutere e decidere la migliore strategia per il particolare paziente. Vengono trattati il dolore o altri disturbi o problemi di salute (come un’infezione delle vie urinarie o la stipsi). Questo trattamento può aiutare a mantenere le capacità funzionali nelle persone che soffrono di demenza. Creare un ambiente sicuro e di supporto può aiutare molto. Generalmente l’ambiente dovrebbe essere luminoso, allegro, sicuro, stabile e concepito per aiutare l’orientamento. Un qualche stimolo, come una radio o la televisione, aiuta, ma vanno evitati stimoli eccessivi. La struttura e le abitudini aiutano chi soffre di malattia di Alzheimer a orientarsi, conferendogli un senso di sicurezza e stabilità. Qualsiasi cambiamento nell’ambiente, nelle abitudini o negli assistenti deve essere spiegato in modo chiaro e semplice. Seguire un programma di attività quotidiane, come lavarsi, mangiare e dormire aiuta chi soffre di malattia di Alzheimer a ricordare. Una routine regolare al momento di coricarsi può aiutarle a dormire meglio. Attività programmate in modo regolare possono contribuire a farle sentire indipendenti e necessarie, rivolgendo l’attenzione verso compiti utili o piacevoli, che dovrebbero includere attività fisiche e mentali. Quando si aggrava la demenza, le attività devono essere suddivise in piccole parti o semplificate. Gli inibitori della colinesterasi donepezil, galantamina e rivastigmina aumentano il livello di acetilcolina nel cervello. (L’acetilcolina è un neurotrasmettitore che aiuta con la memoria, l’apprendimento e la concentrazione.) Tale livello può essere basso nei soggetti con malattia di Alzheimer. Questi farmaci possono migliorare temporaneamente la funzione mentale, inclusa la memoria, ma non rallentano la progressione della malattia. Solo alcune delle persone affette da malattia di Alzheimer ne traggono beneficio. In questi pazienti, i farmaci consentono un ritorno efficace alla condizione presente 6-9 mesi prima. Essi sono molto efficaci nelle forme di grado da lieve a moderato. Gli effetti collaterali più comuni comprendono nausea, vomito, perdita di peso e dolore o crampi addominali. La memantina sembra aiutare ad alleviare i sintomi di entità da moderata a grave della malattia di Alzheimer. Può essere utilizzata con un inibitore della colinesterasi. Aducanumab è un nuovo farmaco di recente approvato per trattare la malattia di Alzheimer. Viene iniettato per via sottocutanea una volta al mese. Aducanumab è un anticorpo monoclonale progettato per attaccare la beta-amiloide (una proteina anomala) che si accumula nel cervello dei soggetti con malattia di Alzheimer. Gli studi hanno dimostrato che aducanumab può ridurre il numero di placche di beta-amiloide nel cervello. Pertanto, alcuni esperti prevedono che aducanumab potrebbe in futuro dimostrare di rallentare la progressione della malattia di Alzheimer. Tuttavia, altri esperti hanno affermato che sono necessarie più evidenze per dimostrare che aducanumab riduce i sintomi e rallenta la progressione della malattia di Alzheimer. Inoltre, aducanumab ha effetti collaterali. Può provocare gonfiore e sanguinamento cerebrale, rilevati mediante risonanza magnetica per immagini (RMI). Nella maggior parte dei soggetti, queste anomalie sono di portata ridotta e non causano sintomi, ma alcuni soggetti presentano gravi sintomi, come confusione, disorientamento, difficoltà di deambulazione, perdita di equilibrio, offuscamento della vista, cefalea, nausea e cadute. I ricercatori continuano a studiare altri farmaci che possono prevenire o rallentare la progressione della malattia di Alzheimer. Sono state studiate terapie a base di estrogeni per le donne, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS, come ibuprofene o naprossene) e ginkgo biloba. Ma di nessuno è stata provata l’efficacia continuativa. Inoltre, gli estrogeni sembrano fare più male che bene. La vitamina E è un antiossidante che teoricamente potrebbe contribuire a proteggere le cellule nervose dal danno e migliorarne il funzionamento. Non è chiaro se la vitamina E sia utile. Prima che le persone assumano integratori alimentari, devono discuterne i rischi e benefici con il medico. L’assistenza ai pazienti che soffrono di malattia di Alzheimer è stressante e impegnativa e gli assistenti possono divenire depressi ed esauriti, spesso trascurando la propria salute mentale e fisica. Le seguenti procedure possono essere d’aiuto per gli assistenti:
Poiché la malattia di Alzheimer progredisce, è essenziale pianificare il futuro Misure di supporto . Molto prima che una persona che soffre di malattia di Alzheimer debba essere trasferita in un ambiente di maggior sostegno e più strutturato, i familiari devono pianificare questo trasferimento e valutare le opzioni per un’assistenza a lungo termine. Questo programma prevede solitamente il coinvolgimento di un medico, un assistente sociale, infermieri e un avvocato, ma sono i familiari ad assumersi le responsabilità maggiori. La decisione di trasferire il paziente che soffre di malattia di Alzheimer in un ambiente di maggior sostegno si fonda sull’equilibrio tra la necessità di mantenere la sicurezza e il desiderio di conservare nella persona un senso di indipendenza il più a lungo possibile. Alcune strutture di assistenza a lungo termine sono specializzate nella cura delle persone con malattia di Alzheimer. Il personale è formato per capire come pensano e agiscono le persone che soffrono di malattia di Alzheimer e per sapere come reagire. Queste strutture hanno delle routine che fanno sentire i pazienti sicuri e offrono delle attività adatte che li aiutano a sentirsi produttivi e coinvolti nella vita. La maggior parte delle strutture possiede sistemi di sicurezza adatti. È importante trovare una struttura in possesso delle caratteristiche di sicurezza opportune. Col progredire della malattia di Alzheimer, il trattamento è volto al mantenimento del benessere del paziente, piuttosto che al tentativo di prolungargli la vita. Le seguenti sono alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di tali risorse.
Cosa si può fare per fermare la demenza senile?Le buone abitudini per evitare la malattia. Mantenere sotto controllo il livello del colesterolo.. Prestare attenzione in caso di ipertensione.. Evitare il fumo.. Non assumere cibi ricchi di grassi in quanto favoriscono la comparsa dell'arteriosclerosi.. Gestire correttamente le situazioni di ansia e stress.. Come si comporta una persona con demenza senile?I sintomi iniziali della demenza senile sono riconducibili a:. perdita di memoria;. difficoltà di concentrazione;. difficoltà a svolgere compiti quotidiani familiari;. difficoltà a seguire una conversazione o a trovare la parola giusta;. essere confusi riguardo al tempo e al luogo in cui ci si trova;. cambiamenti d'umore.. Cosa compromette la demenza?Le demenze comprendono una serie complessa di malattie permanenti (croniche) che portano alla degenerazione progressiva e irreversibile del sistema nervoso centrale e compromettono le capacità della mente (funzioni cognitive) (Video).
Quali sono i principali fattori di rischio della demenza?Dodici fattori da tenere sotto controllo
I novi fattori indicati dal 2017 sono: ipertensione, obesità , diabete, fumo, depressione, perdita dell'udito, inattività fisica, isolamento sociale e scarso livello di istruzione. A questi sono stati aggiunti, abuso di alcol, traumi cerebrali e inquinamento atmosferico.
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